lunedì, ottobre 09, 2006

Reverberi al microfono


Eccomi nuovamente a parlare dei Giardini di Mirò. Per ora gli Eddy from the Enot sono in pausa (questione batterista sempre aperta) e quindi inganno il tempo facendo alcune domande al disponibilissimo Jukka. Se vi interessa l'intervista completa la trovate su "Il Caffè".

Il titolo dell’album in uscita a Gennaio (Dividing Opinions) fa riferimento a opinioni contrastanti: sono quelle presenti tra di voi all'interno del gruppo oppure ad una vostra opinione su un argomento che diverge da quella comune?

Il titolo in sè è per noi un'opinione divergente: chiedi ad ognuno di noi ed otterrai cinque risposte, forse in conflitto. Bella parola conflitto, se vissuta in modo positivo, cosa quasi impossibile.
La nostra epoca ghettizza le opinioni, le fa diventare a priori "schierate" e incasellate. Mi è concesso criticare la politica dello stato di Israele senza ricevere l'appellativo nazista? Non saprei.
In generale vedo una difficoltà nell'accettare le opinioni altrui, soprattutto quelle divergenti, come ad un contributo reale all'interno di discussioni e confronti. “Dividing Opinions” è un titolo politico e tutt’altro che qualunquista, se vuoi può essere interpretato come un titolo romantico: c’è ancora quella voglia di non arrendersi alla natura brutale che caratterizza l'uomo, anche se la nostra voce dividerà, noi ci sentiamo in obbligo di spenderla.

Nei vostri primi lavori avevate la propensione a comporre musica strumentale. L'ingresso della voce è stato voluto e ricercato oppure è avvenuto a causa dell'incontro con Alessandro Raina? Parlaci un po' del suo ingresso e della sua dipartita dai Giardini di Mirò.

Un minimo d’interesse per la voce lo abbiamo sempre avuto, però non ci sentivamo in grado di essere protagonisti diretti cantando in prima persona, per questo la strada alle collaborazioni è stata da subito quella preferita, ma solo per pochi pezzi, visto che dal vivo non saremmo mai riusciti a riproporre il tutto. Nello scrivere “Punk…Not Diet” (Ndr. il loro secondo disco) abbiamo chiamato Raina ad interpretare un paio di pezzi, almeno questa era l'idea iniziale, poi durante la lavorazione ci siamo accorti di essere in sintonia e la collaborazione è proseguita con un tour, fino ad arrivare all’epilogo in cui non si parlava di nient’altro che cavolate. La "vita" in tour può essere estremamente interessante, ti svela un mondo nuovo; questo è vissuto soggettivamente da chi ne è attore, quando si perde un momento, uno spazio, un luogo di condivisione collettiva, allora non ha più senso proseguire assieme per la stessa strada: a volte sono più dolorose le candele che si spengono lentamente in pieno giorno, rispetto alla luce tagliata dall'Enel.

Sul sito di Flux TV è possibile remixare, nel contesto di una gara, "Broken by" quello che sarà il primo singolo dell'album in uscita nel 2007. Il remix ritenuto più valido sarà pubblicato insieme all'originale su un singolo. Sempre su Flux lo stesso discorso è proposto per il video del brano in questione. Com'è nata la collaborazione con il canale/sito e fino a che punto volete coinvolgere il vostro pubblico?

La nostra volontà è quella di appoggiare in toto il progetto di Flux. Un "vecchio punk"(notare le virgolette) come me, dovrebbe mal digerire attività promosse da corporate come Mtv e zone limitrofe, ma in questo caso posso garantire la genuinità del progetto artistico, che chiaramente ha la finalità per l'emittente di espandere i propri contatti e farsi conoscere, ma non c'è nulla di male se la cosa è fatta con serietà e con adeguata sensibilità culturale. L’idea è sta proposta da Flux e dopo un minimo di discussione abbiamo ci siamo accordati su alcuni dei termini della nostra partecipazione e collaborazione. La riteniamo un'esperienza importante sia per le web community musicali che per noi come band. Offre visibilità anche a chi non vincerà i contest e inoltre tutti i remix sono ascoltabili e i loro autori essere riconosciuti dai profili web.

Come detto, nel 2007 uscirà il nuovo disco, tu speri di poter finalmente diventare musicista professionista, nel senso di fare solo questo nella vita, oppure ti sta bene avere una sorta di doppia personalità?

Tutto ciò che rende professionalizzante mi fa disinnamorare, è un mio grossissimo difetto. Ho rifiutato una proposta seria come musicista per non mettere a rischio questa passione, il professionismo non fa per me.

A proposito quando non sei il chitarrista di un gruppo cosa fai?

Mi occupo della gestione dei campi nomadi comunali di Reggio Emilia, sono un precario di 30 anni, faccio volontariato in un cinema cooperativa, cerco di passare tempo con la mia fidanzata, gioco a basket con gli amici la domenica pomeriggio, leggo molto, vedo molti film e ascolto tonnellate di musica. A volte faccio il Dj, molto poco per la verità, chatto con amici lontani.
Spesso perdo un'ora al giorno meditando su nuove vie per il pensiero marxista, ma i miei strumenti culturali sono piuttosto limitati e finisco sempre per avere queste allucinazioni di skeaters che commentano “Il Capitale” cercando vecchi dischi di minimalisti nelle aste on-line.

Riguardo al file-sharing cosa pensi? Credi, come alcuni, che sia una strada che porterà alla morte di musica e cinema, oppure che l'artista debba adeguarsi ai tempi e cercare di vivere della propria arte in modi nuovi?

Il file-sharing esiste e quindi ci si deve confrontare con esso e saperlo sfruttare, se lo si desidera, anche per vivere della propria musica. Oggi un'artista deve confrontarsi con questa realtà ed utilizzarla al massimo, molti già lo fanno e parlo di casi eclatanti: Lily Allen, Artic Monkeys e buona parta della scena weird/drone/noise americana, inglese e finlandese. Il tempo cambia, così gli strumenti di diffusione e bisogna capire il presente, sempre, per non esserne travolti.

mercoledì, ottobre 04, 2006

Sapevatelo!

Tutti sappiamo che l'attuale governo ha raccolto i voti di coloro che non ne potevano più di trovarsi nella cosiddetta Italia Berlusconiana. Tutti sappiamo che le prime cose discusse non sono state risolvere il fantomatico conflitto di interesse, nè occuparsi della delottizzazione delle reti Rai.
Affari giudicati secondari, ma che sono due dei principali motivi che hanno portato molte persone, me compreso (ahimè), ad esprimere una preferenza il 9 Aprile. Tutti sappiamo che Clemente Mastella (sono purtroppo uno dei pochi a ricordarlo all'interno della casella quadrata de "Il gioco dei 9") ha, con spirito cattolico e legittimato delle parole di Karol Wojtyla, sottoscritto il cosiddetto indulto. Adesso spevatelo chi sta per o potrà usufruire di tale legge:

Madame Gennet: la "regina degli schiavi" condannata a 5 anni per traffico di clandestini.

Francesco Caruso: deputato coinvolto in inchieste riguardanti il G8 di Genova.

Antonio Fazio: exGovernatore Bankitalia indagato per agiotaggio (meglio dire truffa ai danni dei consumatori).

Calisto Tanzi: crack Parmalat.

Gianpiero Fiorani: associazione a delinquere , agiotaggio e riciclaggio.

Sergio Cragnotti: crack Cirio e scandalo bond argentini (meglio dire truffa ai danni dei consumatori).

Francesco Luppino: killer di mafia.

Wanna Marchi e Stefania Nobile: truffa aggravata e associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

Silvio Berlusconi: diritti Mediaset e corruzione del testimone David Mills.

Cesare Previti: corruzione, processo SME.

"Poi dice che uno si butta a destra!"

P.S.
Le notizie sugli "indultati" le ho tratte da MicroMega di ottobre.
Consiglio a tutti di leggerlo.

martedì, settembre 26, 2006

Nel 2007 ci saranno Opinioni Divergenti

Per adesso ascolto il singolo in anteprima dei Giardini di Mirò, Broken by.
Ormai credo che siano prossimi a scalare le classifiche, come si dice. Io egoisticamente spero di no, voglio continuare ad assistere ai loro concerti intimi, come scoprire ogni volta un gruppo alle prime armi e non conosciuto, ma che in realtà di armi ne ha ormai tante...



lunedì, settembre 25, 2006

Vi stuzzica?



Nella fotina qui a destra stringo tra le mani l'ultimo album dei NIN...molto presto quella foto cambierà, perchè stringerò tra le mani l'ultimo DVD dei NIN.
Beside You in Time!

martedì, settembre 19, 2006

Pennarello è bello


Amo.
Al di là ed oltre, è un mare di pennarelli,
ed il mio amore per i pennarelli è secondo solo
all'amore che nutro per me stesso.
Pennarello è bello, e se sai usarlo, se lo ami,
sa darti soddisfazioni,
diventa te, diventa tuo istmo,
ne ricordo uno, enorme, bleu,
dopo tre anni cominciò ad avere la lingua
secca,
e presi ad usarlo per le sfumature ghiaccio delle
mie nuvole, era un buon pennarello, e mi
dispiacque
quando morì, morì per aver perso il tappo.
Amo Hugo Pratt, Wolinsky e Pichard, amo
Parker e Johnny Hart, amo Mell Lazarus,
Smithe,
Pericoli e Pirella, amo Chiappori, Toppi,
Battaglia,
amo Quino, amo Mordillo, amo Fremura e
Chaval,
Sangio, Shultz, Brechetester, Breccia &
Lovercraft,
Amo Fosse
e i deserti di Electra Gilde.
Amo le Malbor, le MS;
amo i pantaloni vissuti,
amo i cocktail di cioccolato e la Coca Cola con
gin;
amo la panna e la besciamella e la maionese.
Amo le bretelle di cuio,
le maglie a tinta unita, larghe,
i calzini da tennis;
amo Woodehause
amo Linus,
i miei baffi,
i vecchi soprabiti.
Amo lo yogurt,
amo gli inchiostri rosa.
Amo Tzara,
Duchamp,
Sussanne Duchamp,
May Ray e Litterature
il Cabaret Voltaire e Guillame Apollinaire.
Amo Monsieur Antipyrine
Arp
la Die Neu Kunst,
Ball
Maurice Barres, accademico
Andrè Berton,
Tatlin e il costruttivismo,
Dino Colalongo,
amo Arthur Cravan, Dufy,
Max Ernst,
l'Happening, il New Dada e la Pop Art,
amo Heartfield,
Hannan hoch,
Lacerba e Giovanni Papini,
George Mathieu,
amo Ezra Pound, fascista,
amo Richter
e Georges Ribemont Dessaignes,
e Balla, Boggioni, Segantini, Severii, Carrà,
e Marinetti Filippo, Tommaso, fascisti,
Sironi,
amo Manzoni, Pistoletto,
Mondrian,
li amo.


di Andrea Pazienza

venerdì, settembre 15, 2006

Futili considerazioni termodinamiche

Il fatto che internet sta cambiando il mondo non è certo una novità e non stupisce nessuno sentir parlare di questo, però una considerazione che secondo me non è del tutto sciocca mi è balenata in testa ultimamente.
Sono partito da una osservazione locale, la mia stanza, notando che tenendo acceso il mio computer per tempi piuttosto lunghi la temperatura della stessa risulta essere sempre più alta di quelle ad essa contigue...Ora estendendo il discorso all' intera rete di computer (su scala mondiale) mi viene da pensare: "Ma non è che per caso l'aumento di temperatura del Pianeta è dovuto anche (e sottolineo anche) al fatto che in tutto il mondo ci siano milioni di computer (server) sempre accesi?"
Se a questo si aggiunge che le sempre più folte reti peer2peer "obbligano" i computer che ne fanno parte a restare "always on" la domanda risulta forse ancor meno stupida.
E' come avere nel mondo industrializzato milioni di "stufe" sempre accese, sia d'estate che d' inverno e d' estate il problema è ancora più critico, perchè per ovviare al fatto che un computer riscalda una stanza si installano sistematicamente condizionatori, che non avendo sicuramente un rendimento unitario non fanno altro che aumentare l' entropia totale del sistema Terra.

venerdì, settembre 08, 2006

Il golpe fallito?



Queste sono le ultimissime parole del massone/incappucciato...ma il golpe che stavano organizzando?
Che fine ha fatto? Ci sono riusciti? Non ci sono riusciti? Mah!

Purtroppo in italia l' unico golpe riuscito risale al 1922 (conosciuto anche col nome di "Marcia su Roma").
Per completezza vi riporto anche quelli tentanti o non attuati (quelli di cui si ha notizia ovviamente):

Golpe Borghese (1970)
Piano Solo (non attuato)
Operazione Gladio(non attuato)

domenica, settembre 03, 2006

Casimiro a tutta forza va...

Torre, Sabina Guzzanti in "Dopo Zapatero", Parole fuori censura liberamente ispirate alla proiezione del film “Viva Zapatero!” con la partecipazione di Luca Bandirali, Esclusiva Festival. Costo 15€

La comunicazione è da tempo sancita come cardine della nostra società, sembrerebbe ormai l' unico problema quello di diffondere le notizie e i contenuti in modi sempre più veloci. Quello che è successo all' interno della manifestazione Settembre al Borgo riafferma, se ce ne fosse bisogno, che per comunicare anche semplicissime informazioni di carattere organizzativo (e non concetti di alta filosofia) bisogna usare le parole giuste messe una dopo l'altra tenendo sempre ben presente il punto di vista di un letore. Analizziamo quello che hanno scritto sul manifesto/programma alla data 2 Settembre (l' ho riportato per intero in alto). Cosa succede alla Torre? C' è Sabina Guzzanti...a far cosa? Poichè c'è scritto IN e poi tra VIRGOLETTE "Dopo Zapatero" credo che questa attrice si cimenterà in un qualcosa chiamato Dopo Zapatero appunto...Poi si legge che questo Dopo Zapatero è inspirato alla proiezione del film e che è un' esclusiva del festival, perfetto!
Veniamo alla realtà di quello che è successo: alla Torre si presenta Sabina Guzzanti con un ospite presentato come critico cinematografico (Luca Bandirali) per annunciare che loro due stanno per andare a cena, mentre noi pubblico possiamo restare a guardare il suo film...buon appetito.
Alla fine del film in un atmosfera di applausi e giubilo si ripresenta la Guzzanti (sazia) per aprire un DIBATTITO sul film...DIBATTITO?!?!? Ma questa parola non era il caso forse di metterla su quel cristo di manifesto/programma?!
A questo punto lo giubilo termina ed iniziano le proteste vive del pubblico, accorso anche da fuori Caserta per vedere Sabina Guzzanti IN "Dopo Zapatero" e non per prendere parte ad un dibattito!
La Guzzanti palesemente spiazzata decide di convocare sul palco qualcuno dell' organizzazione per discernere il problema, che dice non essere il suo. A questo punto ecco che fa il suo ingresso in scena niente di meno che il direttore artistico Casimiro Lieto, si presenta e con savoir faire ci informa che lui si occupa da anni di comunicazione, è il suo campo è la sua materia...ci informa che in tutte le prevendite e nella biglietteria allestita all' ingresso della Torre c'è un volantino che spiega quale fosse lo scopo della serata...le proteste continuano (a mio avviso a ragion veduta).

Caro signor Casimiro, lei non doveva salire sul palco per difendere l' organizzazione e dire a tutta la platea che non sono stati in grado di informarsi a dovere prima di comprare il biglietto, lei doveva salira su quel fottuto palco per chiedetre SCUSA a tutti i presenti, per l' evidente errore, per lo sbaglio clamoroso che c' è stato nel far passare una semplice apparizione del regista di un film per uno spettacolo denominato "Dopo Zapatero".

Mi restano due domande irrisolte, due dubbi :
1)Perchè il biglietto di 15 euro? La Guzzanti ha chiesto un cachet che giustificasse un biglietto di 15 euro?
2)L' organizzazione ha per caso giocato sull' ambiguità, conscia che forse nessuno, o pochi ,avrebbero speso 15 euro (17 in prevendita) per assistere ad un film vecchio di un anno e in molti casi già visto?

Il dibattito, dopo l'uscita di scena di Casimiro, c' è stato, ma fiacco e amaro. La Guzzanti stizzita ha "omaggiato" di alcune imitazioni il pubblico (accontentiamo sti fessi?).
Che dire, grazie Casimiro per la figura da stolti e caproni che ci hai fatto fare...e...vaffanculo!

sabato, settembre 02, 2006

"Ferretti" e riflessioni sul tempo

Ultimamente sto circolando in bicicletta e devo dire che viaggiando su questo splendido veicolo si apprezza la relatività del concetto di spazio e tempo...la bici è adatta alla riflessione, potrebbero tenersi delle splendide sedute di psicoanalisi in bici, il lettino è forse troppo statico...penso a tante cose mentre pedalo, con gli auricolari che ti distaccano dai suoni della realtà (rischiando di essere investito) mi ritrovo a riflettere sul fatto che un mio amico è appena diventato papà ed un altro ha deciso di sposarsi a brevissimo termine. Non è ridicolo uno dei tanti riti di accoppiamento dell' essere umano? Mi riferisco alle battutine ed alle serie di frasi standard che un uomo e una donna si scambiano durante la fase di corteggiamento, consci entrambi del fatto che lo scopo della conversazione è probabilmente quello di ritrovarsi stesi in posizione orizzontale...a me fa ridere...Ma mentre penso a questa e ad altre infinite inutilità vengo interrotto dai dannatissimi FERRETTI. Se qualcuno di voi lettori circola in bicicletta abitualmente non può non averli incontrati, sono sparsi praticamente in ogni strada...procurano un fastidiosissimo rumore quando vengono colpiti dalle ruote, un rumore metallico...mi sto chiedendo cosa diavolo siano, da dove sbuchino e soprattutto perchè sono in ogni strada? Se qualcuno può rispondere anche ad una sola di queste domande è pregato di contattarmi...anche se siete soliti usare le gambe per spostarvi, fate caso ai ferretti, li trovate ai margini di ogni strada, nella zona in cui ci sono i tombini per lo scolo dell' acqua...

"Vi potrei cantare la Norma di Bellini con dei fonemi sardi oppure giapponesi, le trifonie dei mongoli le trifonie dei mongoli le trifonie dei mongoli..."

lunedì, agosto 28, 2006

Non dire fumetto se non ce l'hai nel Sacco

Quest' estate ho letto davvero poco, pochissimo, vuoi perchè non mi son ritrovato nulla di stimolante tra le mani, vuoi perchè non mi sono impegnato molto nella ricerca di libri. A parte "Gomorra", che mi ha inseguito, in bella mostra, in quasi tutte le librerie, e che leggerò prossimamente, anche perchè recensito benissimo praticamente ovunque.
Quando però ho visto la raccolta "Palestina" su uno scaffale di uno stand a Gaeta, non ho resistito alla voglia di comprarlo; perchè del mondo e della storia del Medio Oriente ne so davvero poco e quel poco mi giunge per lo più da media europei o comunque occidentali. Joe Sacco ha trascorso tre mesi tra Israele e i Territori Occupati, tra Gaza ed i campi profughi riuscendo a tirare fuori da questa esperienza una serie a fumetti (raccolta da Mondadori in un volume) che catapulta il lettore direttamente nel fango intriso di polvere da sparo, che i profughi palestinesti calpestano quotidianamente...Non sarà ovviamente un'opera esaustiva sulla condizione degli arabi medio orientali, ma spiega attraverso interviste e passeggiate tra mercati, quale può essere stata la situazione durante la prima Intifada. Dopo aver letto Palestina, in terza di copertina ho appreso che Joe Sacco aveva precedentemente scritto un altro "fumetto", riguradante la guerra in Bosnia e poichè è da molto che cercavo un libro sull'argomento...ho colto la palla al balzo.
Gorazde Area Protetta narra attraverso i ricordi dei bosniaci intervistati, la guerra nei balcani, che è finita (?) da pochissimi anni, ma che nei ricordi e nelle menti di tutti sembra lontanissima; una guerra che è stata combatuta vicinissimo a noi italiani e che per molti versi ha rappresentato un punto di ritorno verso le bestialità commesse durante la seconda guerra mondiale.
Quando ero alle elementari e pensavo che i tedeschi fossero stati i "cattivi", credevo (ingenuamente) che le guerre ormai non si combattessero più, che quello successo agli ebrei fosse stato così atroce da insegnare una lezione a tutti.
Leggendo "Palestina" ci si rende conto che sono proprio gli ebrei (ovviamente non tutto il popolo ebraico) a compiere nuove atrocità.

P.S.
Motivo in più per leggere Gomorra è che il suo autore è Roberto Saviano, che io ricordo vagamente, ma che mi è stato confermato aver frequentato il liceo Diaz nei nostri stessi anni.

giovedì, agosto 24, 2006

Sperlonga come Caserta


E' stato bello passeggiare tra gli incantevoli vicoletti di Sperlonga e scoprire che il comune ha pensato anche ai casertani che si trovavano lì. A un certo punto ho sentito nell' aria l' odore tipico delle strade nostrane ed è stata una piacevole sorpesa, una volta voltato l'angolo vedere un pezzettino di Caserta.
Se cliccate sulla foto per ingrandirla scoprirete ciò che è scritto sulla paradossale targa sulla destra.

domenica, agosto 13, 2006

Da Urbino ad Alberobello

Ovvero da Cat Power a Jon Spencer.
Le vacanze estive quest' anno sono state consumate come ho sempre desiderato, cioè andando in giro per seguire concerti. Dopo i Giardini di Mirò (28 Luglio a Roseto degli Abruzzi) siamo tornati sul versante adriatico dello stivale per assistere alla seconda serata di Frequenze Disturbate, il festival estivo che si svolge ad Urbino (4, 5 e 6 Agosto). Il nome più "grosso" sul cartellone è Cat Power ed è per lei che noi siamo qui. In realtà anche la presenza di Michael Rother (per gli ignari, sottolineo membro fondatore dei Kraftwerk) insieme a Moebius è stato un ottimo incentivo. Purtroppo i due non sono riusciti a rapirmi con le loro sonorità, che non si prestano, a mio avviso, alla dimensione live. La stessa Cat Power, purtroppo, presentandosi da solista, in tutti i sensi (ovvero senza band), non è riuscita, sempre a mio parere, ad imporsi come catalizzatrice della serata. Sarebbe stata molto più adatta in un locale intimo e raccolto, con pochi tavoli e molto alcool. Presentatasi in scena con ciabatte, una Danelectro usurata e usufruendo come altro strumento solo di un piano verticale, si è mostrata in una veste davvero scarna ed essenziale, piacevole per chi come me conosce già i suoi brani, ma "ostica" (per non dire pallosa) a chi forse non conosceva per nulla il suo modus operandi.
A prescindere dal discorso prettamente musicale, il luogo in cui si è svolto il festival, cioè sul belvedere della fortezza Albornoz, così come la città, sono stati uno spettacolo davvero unico per chi come me adora i borghi medievali e le stradine in salita...
Tutt' altra storia (e musica) per il nuovo progetto avviato da Jon Spencer, gli Heavy Trash, in collaborazione con Matt-Verta Ray.
Avevo letto della loro data durante il Neapolis, avevo letto:"Heavy Trash ad Alberobello l' 11 Agosto!!!" e ricordandomi dei famosi trulli avevo pensato: "Perchè non andare?!". Quindi, poichè la mia metà mela mi sostiene sempre è bastato fittare un trullo...Tra l'altro il concerto è risultato essere gratuito, motivo in più per andare. Il posto è semplicemente fantastico, inutile descriverlo a chi non è mai andato perchè non riuscirei mai a trovare le parole adatte, chi invece conosce il luogo potrà capire il mio stupore nell' ammirare il paesaggio, semplicemente sublime.
In serata, dopo un gruppo pugliese rockabilly ecco che fanno il loro ingresso sul palco gli Heavy Trash, preceduti dalla folla in delirio urlante: "Blues Power!!! Blues Power!!!".
Jon Spencer avrà ormai una quarantina d' anni, ma ne dimostra forse 25, sia per l'aspetto fisico sia per la potenza e la grinta proposta sul palco durante la sua esibizione. Oltre a Matt-Verta sul palco ci sono un batterista ed un contrabbasista, presentato dallo stesso Jon come un veterano della scena newyorkese. Un altro chitarrista si trova invece lontano dal palco a suonare anche una tastierina e a gestire il mixer e gli effetti (sarà ringraziato alla fine da Jon che inviterà tutti a girarsi spalle al palco per applaudire il quinto Heavy Trash). I pezzi si sono susseguiti in un vortice senza tregua, passando da quelli lenti a quelli velocissimi senza dare nemmeno il tempo di fiatare. Alla fine dopo due pacifiche irruzioni di spettatori sul palco, sarà Jon a tuffarsi nella folla e a riuscire a far sedere tutti: "Get Down Ladies and Gentlemen!!! Get Down!!!".
Veramente un gran concerto!!!
Thank you Jon, thank you Heavy Trash



P.S.
Aggiungo la foto scattata assieme ad un disponibilissimo Jon, che è riuscito anche a capire cosa volessi.

giovedì, agosto 03, 2006

Sonic Youth Grrrrl Power

Se un po' di tempo fa mi avessero detto:"Ho visto i Sonic Youth in prima serata su Italia 1!" non ci avrei mai creduto, eppure è successo proprio questo lunedì. Ovviamente non è stato trasmesso un loro concerto e/o intervista, ma la loro presenza si è limitata ad un cameo nella serie "Gilmore Girls" (traduzione italiana "Una mamma per amica"). Che dire: il telefilm in questione l' ho sempre seguito, proprio per il suo abbondare di citazioni musicali e cinematografiche. Purtroppo nelle ultime serie la trama è diventata un po' noiosa e stucchevole, quindi probabilmente non vedrò neanche la prossima serie; resta il fatto che nella puntata di lunedì, nella piazza di "Stars Hollow" si sono avvicendati "Yo la Tengo" e "Sparks" oltre ai già citati Sonic Youth (in realtà Kim Gordon, Thurstone Moore e la loro figlia Coco Hayley Gordon Moore). Inoltre del cast del telefilm hanno fatto parte Grant Lee Phillips (dei Grant Lee Buffalo) in qualità di "menestrello" della città e Sebastian Bach degli Skid Row in qualità di chitarrista (vecchiaccio) di una band di adolescenti.

domenica, luglio 30, 2006

I Love Cavriago



Roseto degli Abruzzi a 264,4 Km da Caserta, Soundlabs festival, Stadio dell' Olmo, è questo il posto in cui suona "Cavriago".
I gruppi della città in questione sono infatti 2: Offlaga Disco Pax e Giardini di Mirò.
Ad aprire il festival è un duo statunitense "Swearing at Motorists" (chitarra, voce e batteria), che nonostante la mancanza di pubblico (forse in 20 sotto il palco) ci propongono una piuchepassabile performance.
L' atmosfera si scalda, però, solo con l'arrivo degli Offlaga e il conseguente incremento di persone a bordo palco. In realtà, nonostante il festival sia ormai "famoso" le persone giunte per assistere alla manifestazione (almeno stasera) sono ben poche.
Gli Offlaga non sono affatto male dal vivo, ascoltai il loro disco (con pochissima attenzione)
quando uscì, ed ora riascoltare le loro storie (perchè di cantastorie trattasi) è piacevole e divertente, sopratutto alcuni episodi, come "Kappler", "Tatraky" e "Cinnamon". Un gruppo nostalgico quello degli Offlaga, ispirato dagli eventi e dal suono dell' est anni '80 e dagli oggetti casalinghi "alla Bugo" (vedesi "De Fonseca").
L' ultimo gruppo a salire sul palco è la ragione dei 264,4 Km macinati in auto; già dal primo brano (uno nuovo) avverto la sensazione di annullamento dello spazio ("Non sono venuto a piedi da casa per sentire i Giardini di Mirò? Boh, non ricordo"). Mi sembra però che qualcosa non quadri e infatti mi accorgo che Alessandro Raina non è al suo posto, anzi non c'è proprio, sono Jukka e Corrado ad occuparsi delle parti cantate...Non so se sia una cosa definitiva oppure se Raina abbia avuto dei problemi, ma per quanto mi riguarda il meglio dei GdM è insito nelle parti suonate, ed in quelle la mancanza della "solita" voce non si avverte.
Di pezzi nuovi ne fanno alcuni (anche quello che ho videoripreso lo è) e devo dire che a questo punto non vedo l' ora di riascoltarli su disco!

I pezzi "classici" suonano come al solito: coinvolgenti, malinconici, rabbiosi e rumorosi, sono davvero bravi, è la terza volta che riesco a vederli e posso dire che tra i gruppi italiani che ho visto sono certamente i più energetici e veraci. Continuate così!!!

Nel finale ritornano sul palco anche gli Offlaga per urlare tutti assieme "I wanna be your dog" in una versione che definire caotica è poco...

P.S.
Se ve lo siete chiesto la rispota è sì, nella foto degli Offlaga Disco Pax al basso c' è il giardiniere Jukka in prestito per un brano.

venerdì, luglio 21, 2006

Nuove tecnologie, vecchi monopoli

Ma la legge Gasparri non doveva assicurare pluralità? E' arrivata una ventata di freschezza, è arrivata la TV sul cellulare...Ma dov' è il pluralismo se subito Mediaset si piazza come monopolista anche di questa nuova tecnologia? Tanto per dirne una anche il canale "Boing" (che la 3 pubblicizza in maniera tanto divertente, appartiene al gruppo del biscione) . Allora dov'è la libertà di cui tanto si parla? Sono libero di guarda Mediaset sullla TV analogica, sono libero di guardare Mediaset sul digitale terestre e da oggi libero di guardare Mediaset anche sul TVfonino? Non c'è nulla da fare il sistema è blindato non c' è verso di cambiare rotta, dopo la Fiat ecco un' altra industria che paralizza, per la quale occorre legiferare in continuazione. Lo spettacolo più tragicomico è vedere Emilio Fede che di tanto in tanto ricoda ai suoi telespettatori che a Rete4 lavorano tante persone e che se la sua rete andasse "sul satellite" molti rischierebbero il posto di lavoro; è facile per Fede avvalersi di un' intera rete televisiva (illegale) per propagandare (P2) le sue idee, lo stesso purtroppo non può fare uno sconosciuto Francesco Di Stefano

domenica, luglio 16, 2006

Al-Qaeda Blus



Questo è il primo blog/sito che riesce a mostrare in anteprima le immagini di un gruppo (musicale) che secondo "fonti certe" si occuperebbe di allietare Bin Laden durante la sua permanenza in uno dei tanti bunker/nascondigli del terrorista islamico.
Quello che stupisce è che le influenze sonore del medesimo gruppo siano certamente occidentali e del tutto lontane dalle atmosfere da mille e una notte...

sabato, luglio 15, 2006

Colluso




"...molta gente, dal 1944, da quando mi occupo di queste cose, sa come lavoro e sa quello che ho fatto..."
senatore a vita della repubblica italiana Giulio Andreotti


col||so

che ha stretto accordi segreti e illegali con esponenti della criminalità organizzata;

dizionario De Mauro

collusióne
sf. [sec. XVI; dal latino collusĭo-ōnis]. 1) Accordo segreto di due o più parti a danno di terzi per conseguire un fine illecito. In particolare, in diritto, accordo fraudolento...

da Sapere.it

Collusióne - Macchinazione fra due litiganti, che segretamente se la intendono a danno di un terzo: ed è termine proprio de' legisti.

da Etimo.it

giovedì, luglio 13, 2006

"It's always the same"

Ecco che ci risiamo, per un attimo ci eravamo illusi, ma proprio per un attimo, di aver trovato il batterista che facesse al caso nostro, ma purtroppo così non è stato. Eccoci allora nuovamente alla ricerca di un baldo giovane capace di pestare (con violenza e savoir faire) una batteria. Probabilmente tra qualche tempo affiggeremo anche dei volantini per la città, ma per ora annunciamo in questa sede che chiunque fosse interessato ai nostri brani (che può ascoltare un po' sparsi in questo blog) può farsi avanti, noi saremo lieti di suonare con lui...

P.S.
Sembrerà forse fuoriluogo o peggio, ma, nonostante la limitata conoscenza dei nostri strumenti (basso e chitarra), cerchiamo un batterista fottutamente bravo (perchè non ammetterlo?)

mercoledì, luglio 12, 2006

4 minuti e 33 secondi



“Sentivo e speravo di poter condurre altre persone alla consapevolezza che i suoni dell'ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto più interessante rispetto a quella che potrebbero ascoltare a un concerto” John Cage

"Cage ha dimostrato così che il silenzio assoluto non esiste (nemmeno in una stanza anecoica, e cioè totalmente insonorizzata, perché anche lì uno sente almeno il proprio battito cardiaco). Il silenzio sarebbe da intendersi dunque semplicemente come un rumore di sottofondo" da qui

venerdì, luglio 07, 2006

Dischi a scoppio ritardato



Succede sempre più spesso ormai, avere la possibilità di ascoltare praticamente quello che si vuole porta ad ascoltare poco e male, oppure non permette i dovuti riascolti. Il caso che mi riguarda è The Greatest di Cat Power: soltanto la title track vale un intero album, meravigliosa, come sempre, la sua voce e curatissimi gli arrangiamenti, archi e cori perfetti...La sua musica viene da lontano, nel tempo e nello spazio, a bordo di un tagliaerbe, come in "Una storia vera", a velocità ridotta, e permette di osservare con la dovuta calma e attenzione il panorama, i fili d' erba mossi dal vento e le nuvole che corrono nel cielo...Potrebbe piovere in uno di questi pomeriggi estivi e ritrovarsi con un "buon" libro tra le mani ad osservare attraverso la finestra la pioggia che cade...ora sapete quale sarebbe la colonna sonora adatta...

martedì, luglio 04, 2006

Pubblicità controproducente


L' altra sera si parlava, con toni accesi, delle sigarette e del loro perchè. C' è chi ritiene che ci siano vantaggi nell' essere un fumatore, c' è chi esalta le sensazioni che un "tiro" provoca.
Restringendo il campo alla mia esperienza personale, ritengo che non ci sia nulla di più stupido del perpetuare un vizio nefasto e palesemente micidiale. Mi sono sempre sentito uno stupido e un idiota ogni volta che accendevo una sigaretta e ogni volta che la spegnevo. Nel momento in cui la fumavo, invece, l' assuefazione, e solo quella, giustificava la cazzata che stavo compiendo.
E' proprio l' assuefazione ad una sostanza (in questo caso la nicotina) la cosa che più mi infastidisce. Sono irritato, a dir poco, dal fatto di dover "soccombere" ad una sostanza estranea al mio organismo e che io ho introdotto senza nessuna necessità apparente.
Se un giorno mi ammalerò ed il mio dottore dovesse, con certezza, attribuire la mia malattia all' uso delle sigarette, penso che non sopporterei il sentirmi così imbecille...
Per farla breve sto cercando di non fumare più (conscio che il cercare di non farlo mi accompagnerà per moolto tempo, ammesso che riesca a non "ricaderci").
Quello che però è riuscito a smuovermi, a darmi la "forza" di prendere questa decisione è molto divertente. Infatti non sono state le scritte "cattive" sui pacchetti, nè le mille informazioni sui decessi annui o altro, ma è stato un foglietto all' interno di un pacchetto ad irritarmi a tal punto da farmi smettere. Dunque, all' interno di questo pacchetto (dal design innovato) c' era un foglietto che affermava: "Abbiamo cambiato tutto, tranne la qualità del nostro tabacco". Ora, se stai vendendo un prodotto che provoca direttamente un bel po' di morti ogni anno, non puoi, secondo me, usare questo atteggiamento...la qualità? Ma che me frega della qualità! Che significa, che mi stai ammazzando ma con altissimi standard? Avrei preferito che su quel foglietto pubblicitario ci fosse scritto: "Da oggi le nostre sigarette non uccidono più! Fuma pure quanto vuoi!".

Cambiando leggermente questione vorrei porre una domanda : "Un No Global con una sigaretta fra le labbra, che non mangia da McDonald e anzi sfonda le sue vetrine, è conscio del fatto che quella sigaretta è prodotta da una multinazionale? Come mai non si reca alla Philip Morris per sfasciare tutto?".
A questo punto, per quanto mi riguarda, un fumatore che si ritiene no global perde completamente il diritto di esserlo, non sarà altro che uno che si lascia condizionare dalle mode...c'è la moda di essere fumatore e la moda di essere no global...

sabato, luglio 01, 2006

"Ci vuole un simbolo!!!"


"Un qualcosa di puro, un qualcosa di giusto", grossomodo sono queste le battute degli acchiappafantasmi (a proposito poi vi racconto un aneddoto...) nel secondo film, quando decidono di animare la statua della libertà e di usarla come baluardo per far emergere la bontà dei newyorkesi. Bene, in Italia il simbolo è ovviamente un altro, non la statua della libertà, ma la nazionale di calcio. Non voglio certamente dire che il primo sia meglio del secondo o viceversa, ma semplicemente comunicare il mio sconforto nel vedere che solo questo sport unisce gli italiani nel più alto patriottismo raggiungibile: più di ogni discorso, che sia esso pronunciato da Ciampi, Napolitano o Mazzini in persona.
Vorrei chiarire che personalmente non mi sento tanto patriottico e non rimpiango il fatto che non ci sia vero patriottismo, mi sembra però quantomeno grottesco che nelle case degli italiani ci siano "bandiere della nazionale" e non della nazione. Cioè i tricolori che sventolano sui balconi e dalle finestre (gli stessi tricolori che saranno riposti e riesumati tra 4 anni) non rappresentano l' Italia, ma la squadra di cALCIO dell' Italia!!!
"Questo sport va odiato!!!", l'ho sentito pronunciare a gran voce per la prima volta da Beppe Grillo (che magari ieri sera era davanti ad un maxischermo a gustarsi la partita di calcio). Concordo, va "odiato", ma non in quanto sport, ma in quanto industria. E' mai possibile che le innovazioni nell' ambito delle telecomunicazioni (almeno in Italia) devono essere sempre trainate e sponsorizzate solo da questo sport?
Nel 1994 (o in quegli anni) gli italiani hanno capito che con le parabole, oltre a comprendere la parola del Signore potevano anche VEDERE le partite di calcio attraverso il proprio televisore. Sempre "grazie" al calcio sono stati venduti/acquistati milioni di decoder per il Dtt (il digitale terrestre), vendita sponsorizzata dal governo Berlusconi (presidente del Milan), che guardacaso proprio nel 1994 fece irruzione sulla scena politica.
Ai nostri giorni ancora "grazie" al calcio la TV via Web e la TV mobile stanno emergendo come nuovo orizzonte...e PierSilvio è pronto ad approfittarne...
Cosa devo pensare? Che la società dell' informazione in cui vivo mi permette di vedere (a pagamento) la mia squadra del cuore ovunque mi trovi? Che bello!!!

P.S. -Gli acchiappafantasmi-

Mi trovavo nel chiostro di Sant' Agostino, perché ho frequentato lì le elementari, e parlavo con un mio "amichetto" di questi mitici acchiappafantasmi, di Peter Venkman e gli altri. In realtà si parlava, a quei tempi, del cartone animato (The Real Ghostbusters) più che del film...Una suora che passava da quelle parti, sentendo i nostri discorsi si avvicinò e quasi indignata, con aria da suora, ci redarguì: "Come?! Come?! E' questo che vi insegnamo? Non si dice Acchiappa! Bisogna dire prendi!".
E questo è tutto quello che ho da dire riguardo ai Prendifantasma...

lunedì, giugno 26, 2006

Surrealismo?



Penso che come me tutti, o comunque la maggior parte delle persone, ascoltando i propri brani preferiti, consciamente o inconsciamente richiamino alla mente immagini reali o fittizie che siano. Si tratta del potere evocativo della musica, cioè di un qualcosa di non tangibile che riesce a suscitare reazioni psicochimiche nel nostro organismo...vi capita mai di avere la pelle d' oca ascoltando qualcosa?
Il mini viaggio riportato in questo video dei NIN ha una conclusione assurda, geniale, senza bisogno di commenti o di critiche...Sono immagini che non si dimenticano e che tornano alla mente ogni volta che si ascoltano queste poche note.

lunedì, giugno 19, 2006

Non solo Sanremo



In Italia e, incredibile dictu, anche nella nostra maleodorante (di rifiuti) regione ci sono un bel po' di rassegne e manifestazioni musicali estive, molte anche gratuite! Cercherò di fare un po' il punto della situazione, anche grazie a chi vorrà postare news e informazioni varie.
Dunque:

Il 30 Giugno i Milaus suoneranno "a gratis" all' interno della manifestazione Nonsolorock che quest'anno si tiene a Rotondi.

Il 14 Luglio suoneranno all' interno del festival Neapolis (fuorigrotta via terracina) sia i dEUS che gli Eels.

Il 15 Luglio sempre al Neapolis suona James Osterberg (aka Iggy Pop)!!!

Il
20 Luglio invece, per restare nella serie questa è la storia del rock, suoneranno (a 10 euro) i Simple Minds al Caivano Rock Festival.

Il 28 Luglio a Guardia Sanframondi al SixDaysSonicMadness suoneranno, per chi li ha persi ad Avellino, gli Ulan Bator con un gruppo casertano niente male a fare da apripalco, gli Gnut.

Per ora questo è tutto: se volete segnalarmi altri eventi, che avvengono in Campania, non tentennate...


P.S
Avete visto quante date a Caserta?



giovedì, giugno 15, 2006

Un buon motivo per restare in vita



E' un uccello! No, è un aereo! No, è Superman! NO! E' HOMER!!!
Incredibile, leggo da anni notizie su un possibile film dei Simpson e ho sempre cercato di immaginare come sarebbe stato andare al cinema per vedere un lungometraggio della famiglia gialla. Sembra che adesso basti semplicemente restare vivi fino all' anno prossimo: ecco un buon metodo per ridurre gli abusi di alcool e droghe. Non rischiate di morire: l' anno prossimo c'è il FILM dei Simpson!

Eccellente...

martedì, giugno 13, 2006

Scaricatavill

Nel 1985 un diciottenne di nome Kurt Donald Cobain con l' ausilio di un certo Dale Crover (già batterista dei Melvins) registrava una demo a casa della zia. Quella demo denominata Fecal Matter conteneva, tra gli altri, "Spank Thru", che ascoltata da un certo Krist Novoselic spingerà quest' ultimo ad unirsi al giovane per formare una band (di cui ora non ricordo il nome...). La demo in questione è sempre stata ritenuta gelosamente custodita da Courtney Love.
Grazie a qualcuno, però, e grazie soprattutto ad internet è oggi possibile ascoltare ben quattro brani di quella demo, basta andare sull' apposito blog per ascoltare i primi vagiti pregni di spirito adolescenziale di un Cobain alle prime armi...

domenica, giugno 11, 2006

Perso 'into 'o fridd



"Ad Avellino suonano gli Ulan Bator!!!"
E' questa la notizia che Edoardo mi comunica ed è questa l' informazione che cerco di diffondere ai più. La chiamata alle armi l' hanno sentita Laura, Daniele e Mamo&Consorte (Lara). Il concerto dovrebbe essere all' aperto e forse anche gratis...Si parte verso le 21.30 e senza problema si raggiunge il luogo dove si svolge il Mas/Fest_06. Il posto è incantevole: una radura a poche centinaia di metri dal corso principale della città, fitta di alberi e molto suggestiva. Varcata la soglia che delimita l' area festival costeggio uno stand che vende vinile, inizio a spulciare e incontro "Nevermind the Bollocks" (23 euro purtroppo) e questo è un buon presaggio per me...Il concerto è davvero gratuito! La birra costa solo 2 euro! Ci sono panini con salsiccia (grigliata sul posto) e pensando ai vegetariani anche panini con verdure.
Lasciando perdere la parte culinaria del festival piombiamo direttamente under the stage, per prestare orecchio e applausi ai tre gruppi che precedono gli Ulan Bator...Niente male davvero, sonorità interessanti per tutti e tre i gruppi (Rifugio Zena '43, Weltraum e Tom Bosley) e se non facesse così freddo li avrei ascoltati ancor più volentieri e senza sperare nella loro rapida dipartita in vista dell' avvento degli Ulan.
Il freddo incalza, ma noi non molliamo le nostre postazioni a bordo palco e quando arrivano Cambuzat e gli altri siamo lì a distanza di una stretta di mano. Si parte con un pezzo vecchio, "La Jouse de Tambour" e si capisce subito che questo non sarà un concerto per pubblicizzare l' ultimo disco, ma un live con pezzi "storici" (del resto il bassista dovrebbe essere quello del nucleo primordiale della band e forse anche il batterista). Oscillando tra "Végétale" e "Ego:Echo" arriviamo a metà concerto, dopo "Pensees Massacre" c' è qualcuno dal pubblico che urla:"Femme Cannibale!!! Femme Cannibale!!!" (quello sono io), ma Amaury si limita a sorridere, conscio del fatto che il brano non è in scaletta e che quindi non sarà eseguito...Torna invece serio ed annuncia quello che forse è il più famoso brano del gruppo "Santa Lucia" (c'è un estratto qui in basso). Che dire: la scaletta la vedete con i vostri occhi, mettere i brani nello stesso ordine su un lettore non darà mai lo stesso effetto, ma forse l' idea generale di come possa essere stato il tutto...Da notare che verso la fine arriva la polizia (senza fare chiasso in verità e senza interrompere nulla), Amaury annuncia che quindi il prossimo sarà l' ultimo pezzo, così potranno staccare...Il bello è che l' ultimo è "Let Go Ego", che sul disco dura sedici minuti!!! E qui forse anche 20!!!



P.S.
Sul retro della scaletta c' è il curriculum di un gruppo (Dilatazione) prodotto da Amaury Cambuzat e che ha appena pubblicato un promo cd. Dalle note si legge che due dei nove brani sono stati scritti dallo stesso Amaury...

venerdì, giugno 09, 2006

Recensione in arrivo sul binario 10

Dovevamo pubblicarle in contemporanea le recensioni (degli Xiu Xiu e dei Black Heart Precession, rispettivamente a Napoli e a Roma il 10 Maggio), ma per problemi vari quella di Daniele arriva solo stanotte. L' attesa è valsa, perchè la recensione è gustosa ed anche le foto, la pizza penso un po' meno (sti romani).


Mercoledì 10 maggio 2006

Disco Qube – Roma

The Black Heart Procession

Live

Ore 19,00, il lavoro si è già preso buona parte delle nostre forze, energia pura, ce la restituirà soltanto il giorno dopo.

Non importa siamo già partiti.

L’aggressività sull’acceleratore e un navigatore sempre sveglio e attento….fanno il loro dovere ed in poco più di 78 minuti siamo alle porte della Capitale.

Non è una sera violenta, anzi, ci si dirige direttamente in pizzeria.

Cosa buona e giusta.

Fu veramente cosa buona e giusta dal momento che gli unici clienti di quella sera eravamo noi ed i black heart procession i quali, accompagnati da tre,quattro fiche romane prezzolate si ingozzavano a più non posso buttandosi a capate su ogni portata e anche su quella successiva (‘Sti ‘merican).

Dopo una fila dominata da due perete milanesi che in trenta minuti hanno accumulato tanta di quella saliva da restarne affezionate e tenersela tutta per loro ci si accorge che una volta entrati non si può più uscire.

Ed in questa alcatraz del nuovo millennio ci sentiamo come frank morris. Un solo pensiero: FUGA. ma in ballo non c’era la vita ma solo la bottiglia di vino che il Milo aveva cortesemente fornito alla nostra avventura.

Niente da fare. Ogni diplomazia risulta vana.

Non ci resta che spendere il milione.

Non c’è il pienone. Meglio così siamo davanti a tutti.

Sotto i piedi di pall jenkins e della sua sega.

Non è un racconto porno.

Tangled prima e The Spell dopo.

Si inizia con le new delusion songs dei BHP.

Violino e Piano la fanno da padroni.

Non c’è più spazio per l’amata sega, adagiata però sul palco mantiene tutta la sua fascination.

Ancora i nuovi pezzi The Letter e Not Just Words (il pezzo più old style dell’album)

Cominciamo a ballare. Abbracciati e con bicchieri alzati sulle note di Amore del Tropico e Fingerprints.

IL batterista – John – è quanto di più innaturale abbia visto in vita mia. Ha una gamba di plastica!

E suona come se ne avesse quattro.

Incidente stradale due mesi or sono. Senza parole.

Mi offro come suo legale.

Non comprende.

Dopo gli offriremo una birra.

Dall’euforia dei balli tropicali ci catapultiamo pindaricamente nel buio più profondo del loro cuore con Church is red ed Even thieves couldn’t lie.

L’abbraccio fraterno è spontaneo, le nostre voci superano finanche quelle del buon pall.

Ma stasera si danza alla grande… Song about a…

Wednesday night fever.

Once said at the fires e fanno finta di andar via.

Ma addò vaje!!

Ed infatti neanche il tempo di prendere l’ennesima pinta e consumare il milione che ritornano a raccontarci le loro delusioni sul palco.

E questa volta colpiscono forte.

Bluewater, blackheart,

Blu Tears,

Lights So Dim

La stanchezza, i chilometri, il lavoro, I romani, la pizza di merda del locale di cui sopra

Tutti rapiti e nascosti per qualche ora

da questi narratori di esperienze amorose finite male

Dei giorni delle delusioni

Si ritorna casa.

Torso nudo e giubbino di pelle alla guerrieri della notte.


P.S.
Foto e recensione di Daniele Rienzo

giovedì, giugno 08, 2006

Proprio come hai immaginato



Non era possibile che nel mio blog personale (anche se ufficialmente degli eddy) non avessi ancora accennato ai Nine inch nails e quindi rimedio immediatamente postando un loro video. Si tratta delle prove di "Just Like You Imagined" dall' album ormai storico "The Fragile", uno dei pezzi in assoluto che preferisco dei NIN e che mostrano come Trent Reznor sia in realtà un onemanband, essendo colui che cura tutto, a partire dalle parti suonate fino ad arrivare alle intonazioni vocali di chi ha l' onore di suonare con lui. Che dire, alzate il volume fino a poco sotto la soglia del dolore e godetevi il brano!!!

martedì, giugno 06, 2006

Lindo pinto e formattato


Salve a chiunque crede ancora nell' esistenza di questo blog. In effetti è da molto che non scrivo, ma il problema è stato indipendente dalla mia volontà e legato alla mia assenza per cause di "alto impegno civile". Mi spiego: ho prestato servizio come scrutatore nelle ultime elezioni amministrative e quindi ho lasciato incustodito per due giorni il mio pc; questo ha causato l' avvento delle dita dei miei nipoti sulla tastiera ed il conseguente non funzionamento della rete. In un primo momento ho pensato ad un classico disservizio telecom, ma alla fine dopo la decisione del formattone (ed il conseguente ripristino del collegamento) ho capito che la causa di tutto è stata la mia "incuria". Veniamo alla descrizione dei due (anzi tre) giorni di elezioni, premetto che non avevo mai svolto tale compito. Il sabato pomeriggio (giorno prima delle elezioni) sono andato al seggio per la costituzione del medesimo e insieme al presidente, alla segretaria e ad altri tre colleghi scrutatori abbiamo vidimato le schede (1020 nella nostra sezione). Il giorno stesso ho pensato: "Che spreco di danaro! Sei persone per gestire una sezione! Ne basterebbero quattro!"
Il giorno dopo, verso le ore 20.30 ho capito l' utilità delle sei persone, in quanto il flusso di elettori sarebbe stato certamente ingestibile da solo quattro.
La domenica il seggio ha chiuso alle 22, per riaprire il giorno dopo alle 7, quindi alle tre del pomeriggio, chiuso il voto, via con lo scrutinio. Ok, pronti con la matita, il presidente legge le schede estratte dall' urna, le mostra ai rappresentanti di lista (uomini e donne di partito, alcuni di essi candidati!!!) e noi (scutatori) segnamo su un apposito libro i voti ottenuti dai candidati sindaco, dai partiti e dai candidati consiglieri/assessori.
Le combinazioni del voto (oltre alla possibilità del presidente di decidere a sua discrezione) hanno assicurato un buon livello di parzialità, una legge davvero studiata ad hoc.
Esempio: il candidato "Caio" è iscritto nelle liste del partito "Vinceremo", sulla scheda elettorale c'è scritto "Caia" (nome che non esiste) sul rigo del partito Perderemo. Non importa, il presidente di sezione ritiene che l'elettore abbia semplicemente sbagliato, magari perchè anziano, e quindi assegna comunque il voto a Caio e al partito Vinceremo (e certo che vincerete!!!). Ovviamente ci sono le contestazioni dei rappresentanti di lista, ma accontentando un po' tutti si evitano liti e discussioni, del resto è mezzanotte e vogliamo andare a letto...

lunedì, maggio 22, 2006

Redrum

Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca

domenica, maggio 21, 2006

Mudhoney e il sound di Seattle


Siamo in ritardo...avranno già iniziato? Evidentemente la risposta è sì, l' addetta ai biglietti ci dice che sono al secondo pezzo...Via, corriamo, lascia la bottiglia di vino, non puoi entrare con un' arma contundente ad un concerto dei Mudhoney!!...Entriamo nel Circolo degli artisti alle 22.40 circa, i Jennifer Gentle hanno già finito, Mark Arm è in fondo ad uno stanzone, che si sviluppa in lunghezza (raggiungere il bordopalco sarà impossibile), è sul palco e sta suonando un pezzo di cui cerco di ricordare il titolo, ma ecco che il pezzo finisce, il tempo di dare uno sguardo in giro e parte "Touch me I'm Sick", il pubblico scoppia, e il sound è proprio quello che mi aspettavo, aggressivo, abrasivo e confuso al punto giusto. Non appena terminato il brano sento subito due voci urlare: "Hate the Poliiice!!! Hate The Poliiice!!!" ed io penso: "Non c'è bisogno di chiedere, la faranno, state tranquilli" (infatti nell' encoure ci sarà). Mi aspettavo trombe e fiati sul palco (nell' ultimo disco ci sono, quindi), ma la line-up è quella classica a 4, la serata rotola via con velocità incredibile, i brani che sia alternano mi ricordano milioni di situazioni, "If I Think", "In 'N' Out Of grace"...assolo di batteria entusiasmante, grande Dan Peters!

Unica stranezza è l' aver visto più Gibson che Fender.

venerdì, maggio 19, 2006

La passione di Pasolini


Pier Paolo Pasolini (PPP), già il nome ha in sè una musicalità, un' armonia che ti cattura, che non può che affascinarti. E' stato brutalmente ucciso, rifutato dalla società, la stessa società che quotidianamente uccideva il sottoproletariato (i morti di fame letteralmente) e che egli invece invidiava perchè ultimo detentore, il sottoproletariato, della semplicità ormai persa. Insomma Pasolini come ha detto Moravia era un poeta "e di poeti ne nascono tre o quattro ogni secolo". Non voglio, però, parlare di Pasolini in generale e del suo ruolo nella storia culturale dell' Italia e del Mondo (non ho neanche le basi per farlo), ma voglio semplicemente consigliare a tutti la visione de "La Ricotta", terzo film (uno degli episodi di Ro.Go.Pa.G.) del regista. Ho avuto modo di vederlo recentemente e mi ha folgorato per la sua forza dirompente e per la semplicità con cui il poeta/regista assesta colpi allo stomaco della sua società. In questa mezz' ora di puro estro artistico si racconta la storia di "Stracci", una comparsa che "interpetra" il ruolo del ladrone buono sul set di un film sulla passione di Cristo. Stracci è un morto di fame e come tale è alla ricerca continua di cibo, vittima di una fame atavica, che caratterizza la classe sociale a cui egli appartiene. Nel corso del film egli regalerà alla famiglia il proprio cestino del pranzo (che spetta ad ogni comparsa), ne "prenderà" un altro travestendosi da donna, ma anche questo andrà perso. In ultimo riuscirà a comprare una ricotta e a mangiare tutto quello rimasto sul tavolo dell' ultima cena, mentre comparse e attori vari irridono il suo modo di ingozzarsi (o più probabilmente la sua posizione sociale). Mentre si gira la scena in cui Stracci ha persino una battuta ("Quando sarai nel regno dei cieli ricordati di me") egli muore sulla croce, non come un Dio, ma perchè "...non aveva altro modo di ricordarci che anche lui era vivo..."
E' questo quello che dice Orson Wells quando gli dicono che Stracci è morto; già, perchè Orson Wells interpetra il regista del film sulla passione e parla attraverso le parole di un altro regista (PPP).
All' interno del film, intervistato da un giornalista: "Che cosa ne pensa della società italiana?", Wells-regista-attore risponderà: "Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d'Europa" e ancora alla domanda: "Che cosa ne pensa della morte?" risponderà: "Come marxista è un fatto che non prendo in considerazione".
Al di là delle citazioni colte e dei messaggi forti, fortissimi, "La ricotta" è interessante anche per le trovate puramente cinematrografiche: Pasolini era ricco di idee e qui ce ne sono un bel po'. Guardando il film mi son venute alla mente affinità con alcune trovate di Kubrick, come l' autoreferenziazione. Infatti, Wells, in quella intervista di cui sopra, leggerà una poesia da un libro intitolato "Mamma Roma" e, se ricordate, il drugo Alex alla ricerca di dischi spulcerà vinili in un contenitore dove c'è in bella mostra la colonna sonora di "2001: Odissea nello spazio". Inoltre la scena in cui Alex amoreggia a doppia velocità con le due ragazze incontrate nel negozio di dischi mi ricorda i vari passaggi in cui "Stracci" viene mandato appunto a doppia velocità, come nelle scenette comiche di Chaplin, escamotage che Pasolini riprenderà in seguito con il Chaplin italiano (Totò) in Uccellacci e Uccellini, ma questa è un' altra storia.

martedì, maggio 16, 2006

1996-2006


"La tecnologia avanza e noi siamo a via Ceccano": doveva chiamarsi così il primo disco dei "..//" (dot dot slash slash), un disco che non è stato mai concretizzato, ma che ha preso tantissime forme, alimentato da un turbine di idee, che coincideva con il turbine proprio dell' età adolescenziale di coloro che facevano parte del nucleo. Perchè scrivo di questo duo? Semplice, perchè eravamo io e Paky Di Maio i due stralunati che invece di andare in giro "a rimorchiare", preferivano restare in casa a "suonare" i nostri umori o ad ascoltare chili di vinile. Sono passati 10 anni dai primi incontri tra me e Paky e lui in questi giorni mi ha riferito di aver trovato un po' di materiale dei ..// appunto. Un pezzo tra quelli che ricordo con più gioa è "Space Hangar", nato dal suono di un jack attaccato, da un lato a degli effetti e dall' altro a nulla, libero di vagare nell'aria e non costretto, come una navicella spaziale che rientra in un hangar. A quei tempi io ero un ascoltatore di punk fine 70 e Nirvana, oltre ad essere (per la mia età) il più grande fan dei Cure e di Robert Smith.
Visto che non posso parlare a nome di Paky, mi è venuta l' idea di "intervistarlo" e quindi le cose che leggerete sono effettivamente ciò che lui ha risposto, a domande non concordate ovviamente. Non è un' intervista ad una persona famosa o importante per i media, ma ad un mio amico e visto che ognuno può aprire un blog, ognuno può intervistare chi gli pare e piace.


Come hai conosciuto l' altro membro del gruppo, cioè me?

-Ok ti ho conosciuto alla sala giochi in via Ceccano. venisti perchè invitato dal nostro amico in comune, Francesco, più o meno ci eravamo inquadrati già prima, perchè eri in classe con lui, ma alla sala giochi cominciò l'idea di pasticciare insieme con il rumore grazie alle affinità musicali che scoprimmo avere.

Qual era all' epoca la vostra strumentazione e quale tipo di musica facevate?

-La strumentazione era molto scarna: un campionatore roland dj-70, un sintetizzatore roland jx-3p, una drum machine roland r-8, piatti e mixer da dj, una chitarra elettrica Eko Auriga (raramente dotata di 6 corde) ed un pedale Boss overdrive/distortion, tanta creatività e voglia di fare e di sfogare, con assurde sperimentazioni...ah e la mia sterminata collezione di vinile ovviamente! hehehe.

Parlaci un po' meglio delle vostre sperimentazioni e dei concerti che avete tenuto.

-Le session erano fantastiche ed allo stesso tempo estenuanti...10 anni fa fare cose da zero con il campionatore, senza sequencer metronomico non era facile come oggi...oggi faccio in 5 minuti quello che all'epoca facevo in ore di lavoro, ma la cosa che ricordo piacevolmente era la totale libertà di improvvisare su qualsiasi cosa emettesse un suono o un rumore, doccia compresa...
Il live più bello dei ..// fu quello a Casagiove durante le selezioni per la band che all'epoca doveva affiancare gli ancora sconosciuti, alla massa, Subsonica. Il pubblico casertano non era preparato per la performance "non classica", ma per fortuna in giuria c'erano un paio di persone dall'orecchio elettronico, che ci dissero, cito: "Guagliù stat tropp annanz". Quello fu il nostro trionfo.

Come è avvenuto lo scioglimento del gruppo? Io direi in modo naturale, così come era nato, e tu?

-Più che un vero e proprio scioglimento fu una sorta di strano allontanamento, il mio collega fu anche rapito dall'amore all'epoca e poi ci fu il suo interesse per un' altra band di cui anche io stesso feci parte anni dopo...io comiciai a dedicare più tempo ai miei progetti da solista ed i ..// subirono una sorta di fade out...

C' entri quindi qualcosa con la storia degli Eddy From The Enot, di cui questo blog cerca di occuparsi.

-Eddy From The Enot fu il progetto che rapì
l'attenzione del mio socio e la cosa incredibile fu che un po' di anni più tardi il progetto Eddy inghiottì anche me. Con la mia presenza il loro sound prese decisamente una piega più elettronica ed anche in quell'occasione la sperimantazione, ma stavolta fatta con criterio musicale, la faceva da padrona...la cosa che apprezzavo di più oltre al sound che si cavalcava era il fatto che pur essendo in 3 dal vivo sembravamo un esercito.
La data al "Nero e Non Solo" per me fu memorabile una delle performance più belle della mia vita.

Oltre a "Space Hangar" è rimasta qualche traccia dei ..//? E riuscirete (riusciremo), a dieci anni di distanza, a realizzare finalmente qualcosa?

-Space Hangar è l'unica traccia registrata in modo decente che è rimasta...
ma i floppy del mio campionatore funzionano ancora e come nei migliori film dell' orrore degli anni 80, il male alla fine ritorna sempre.
A dieci anni di distanza si è deciso di rendere omaggio ai ..// per quello che facevano, per quello che erano e per il fatto che il tempo ci ha dato ragione su di una cosa in particolare...bisogna essere sempre se stessi.

domenica, maggio 14, 2006

Rape me my Ken


...Pensavo che la vita da "bambole" fosse più semplice, ora non più.

sabato, maggio 13, 2006

"Petition the Lord with prayer"


Jim Morrison chiedeva di fare una petizione con le preghiere, ai nostri giorni si possono fare le petizioni attraverso internet (funzioneranno?). Rilancio semplicemente una notizia letta sul blog di Grillo in cui si parla della tassa/furto sulle ricariche dei cellulari, che sembrerebbe una tassa che paghiamo solo noi italiani. Cioè in breve, come tutti sappiamo, oltre a prendere i nostri soldi in anticipo (per un servizio ancora non erogato) attraverso le ricariche le compagnie telefoniche ci spillano continuamente soldi senza giustificazioni (esempio: ricarica da 10 euro= 8 euro di traffico + 2 per ?).
Il link per "firmare" la petizione è questo.

giovedì, maggio 11, 2006

Extra Extra Large


Si pronosticava un tutto esaurito (sold out tickets), ma i biglietti per il concerto degli Xiu Xiu+Larsen fortunatamente per noi alle 21.30 si trovano ancora (costo 12 euro). Il giorno è mercoledì 10 Maggio 2006, il posto è la Galleria Toledo (centro di eventi e rassegne, ormai quasi troppo colte ed intellettuali per i miei gusti). Dopo aver trovato una poltrona in prima fila (e sì, se volessi agitare le chiappe durante il concerto mi sarebbe vietato) aspettiamo che il tutto abbia inizio. In scena non c' è nessuno, ma la quantità di strumenti e di stramberie musicali è tale da allietare l' attesa, a bordo palco in bella vista c' è anche un Theremin (non l' originale ma un modello molto più compatto). I primi rumori che si iniziano a sentire mi ricordano vagamente "Bucephalus Bouncing Ball" del signor Richard D James (aka Aphex Twin) ovvero una pallina che si sposta da destra a sinistra, da una cassa all' altra...Dopo alcuni minuti sullo schermo alle spalle del palco compare una L flippata orizzontalmente e fanno il loro ingreesso i Larsen, sono in 4 (batterista, 2 chitarristi e l'addetto all' elettronica nonchè "fisarmonicista"). Il live set dei Larsen (mai ascoltati prima) non è particolarmente coinvolgente, ci sono parti interessanti miste a parti abbastanza tediose, è apprezzabile la ricerca del suono, che probabilmente è ancora in fieri, usano molti aggeggi strani (ad esempio un vibratore in metallo, per interferire con i pick-up della chitarra) ed anche strumenti "classici" (come il triangolo ed il Theremin appunto) in una mistura di suoni e idee che probabilmente ancora non è del tutto congelata. Alle 23 dopo l'ultimo pezzo dei Larsen salgono sul palco anche gli Xiu Xiu; il pubblico si scalda e dopo che i due prendono posizione parte un pezzo a sei (Xiu Xiu+Larsen appunto) come testimonia lo schermo con la sigla XXL in bella mostra, l' avvento della voce e del modo personalissimo di usarla da parte di Jamie Stewart rende il tutto molto più interessante e stimolante, il primo brano che il sestetto ci propone è un crescendo caotico e noisy, impressionante per chi non ha visto i Sonic Youth all' opera. Intorno alle 23.15 in scena restano solo gli Xiu Xiu (XX recita lo schermo in fondo) e l' aria cambia decisamente, la voce è dilaniante: è puro punk in un metro quadro, infatti Jamie Stewart e Caralee McElroy suonano quasi attaccati, in una postazione circondata da amplificatori, campanelli da reception di motel, organetto, tastierine, piatti e piattini. Stewart picchia duro con le bacchette, che perdono letteralmente i pezzi, picchia sul rullante e su i due piattini davanti a sè e quando c' è da picchiare (con il plettro però) picchia anche sulle corde della sua chitarra. Alle parti più "fragorose" e synth-pop si mescolano le parti puramente cantate o meglio recitate/sussurrate, per un' altra oretta di musica personale. A mezzanotte risalgono sul palco i Larsen per mischiare ancora le carte in tavola...Il tutto si conclude intorno alla mezza per un concerto niente male, anche se non resterà nella mia memoria come uno di quelli memorabili.

P.S.
In attesa di foto quella proposta riguarda il concerto di Torino del 12 Maggio 2005

martedì, maggio 09, 2006

Eroi in diretta TV

Premetto che mi dispiace per chi muore, in generale, e quindi anche per i due alpini italiani morti in Afghanistan. Detto questo però, trovo a dir poco eccessivo l' uso strumentale che di queste morti stanno facendo, da un lato i giornalisti, che così possono riempire colonne e colonne dei giornali per cui lavorano e dall' altro le istituzioni, in primis la Chiesa.
Mi domando quale fosse il bisogno di riprendere in diretta con uno speciale (à la MTV) il ritorno delle salme di questi due disgraziati (nel senso che sono caduti in disgrazia) e quale il bisogno di trasmettere tutto il funerale sempre all' insegna della più "solenne" diretta TV.
Immagini di un funerale, commentate da una voce fuori campo (come in una partita di calcio che incolla gli italiani davanti allo schermo). La regia che incalza su tutti i simboli possibili: "giustamente" si inquadrano le bare, ricoperte con la bandiera italiana (altro simbolo), più volte si inquadrano i copricapi da alpini con le ARMI da alpini adagiate innazi alle bare, si indugia con la camera sullo splendido crocifisso in legno e ovviamente più e più volte si inquadra la splendida chiesa in cui si svolge questa pacchiana funzione. Per le istituzioni è l' ennesima occasione per mostrare se stesse nelle alte divise, in modo che la gente che assiste a questo "spettacolo" possa dire poi con tono compiaciuto: "Hai visto, nei primi banchi c' era anche Ciampi, il nuovo presidente della camera Bertinotti e il futuro presidente del consiglio Prodi". Le istituzioni, le stesse che hanno mandato queste persone a morire (perchè sono morte, non perchè le hanno inviate con lo scopo di farle morire) ora grazie a loro possono mostrare le proprie facce pensose e costernate in diretta Tv, aumentando forse la loro popolarità; ed anche per gli alpini tutto ciò a ben vedere può rivelarsi una buona pubblicità per l' intero corpo.
Mi domando: "Ma se le persone morte fossero state atee o meglio ancora di un' altra religione (poniamo musulmane)? Allora avremo visto in TV la diretta dalla moschea di Roma? Cioè le stesse istituzioni che non transigono sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, avrebbero avuto "l' onestà intellettuale" (frase che spessissimo usano i politici) di presenziare ad una eventuale funzione non cattolica?"

Da quello che io vedo come un vero e proprio reality show (lo show della morte strumentalizzata) il messaggio è, secondo me, chiaro: "Confidate nell' esercito e nella chiesa cattolica!".
Ma quando i nostri militari uccidono altre persone? Perchè quelle non le omaggiamo? Perchè la Rai non va ad inquadrare in primo piano i visi delle mogli rimaste vedove e dei figli rimasti orfani?
Domande stupide, si sa benissimo che ognuno si piange i propri morti...e ne fa degli eroi.

Mio nipote di sette anni alla domanda cos'è per te il Natale risponde: "Pace e amore". Ma quando poi si cresce ci si rende conto che quelle parole sono solo dei paraventi, dei paraventi come la parola eroe...

domenica, maggio 07, 2006

Non sento

Nella sezione audio ho aggiunto un demo (solo chitarra e voce) di un pezzo che stiamo provando in queste prime prove in saletta. Riporto qui sotto quello che dico:


Non riesco più a sentirti
Non riesco più a capirti
Non riesco più a sentirmi
Non riesco più a capirmi

Non riesco a stare in piedi
Ho perso il mio equilibrio

Mi hai tagliato gli orecchi!!! (x 4)

Non riesco più a sentirti
Non riesco più a capirti
Non riesco più a sentirmi
Non riesco più a capirti

Mi hai tagliato gli orecchi!!! (x 4)

Mi hai tagliato gli orecchi
Non riesco più a sentirti
Non riessco più a capirmi


"Parole pronunciate che stanno conficcate in gola
e possono strozzare meglio sputarle"

martedì, maggio 02, 2006

Si perde quando son finite le "vite"


Noi giovani nati sul finire degli anni 70 siamo stati testimoni di una miriade di cambiamenti nella società, cambiamenti legati essenzialmente all' avvento delle nuove tecnologie. Faccio un parallelo storico improbabile: l'inizio del '900 è segnato dall' entrata delle masse nella "gestione" della cosa pubblica, mentre il periodo in cui noi siamo stati adolescenti e poi postadolescenti (ma quanto dura sta postadolescenza?) è segnato dall' avvento delle tecnologie di massa e soprattutto le tecnologie di comunicazione. I telefonini di prima, seconda e terza generazione, gli sms, gli mms, INTERNET, il collegamento a 56k, in adsl e in fibra ottica, la musica "gratuita", l' avvento del CD, la conquista da parte sua del mercato e poi la decaduta a semplice supporto vuoto sul quale incidere autonomamente la nostra musica, sempre più spesso e più facilmente nostra nel senso che è scritta da noi. Insomma siamo stati coinvolti in rivoluzioni epocali e radicali e cosa più importante siamo ormai abituati a questo, cioè siamo assuefatti ai cambiamenti.

Nell' ambito dell' evoluzione dei ludici videogiochi voglio sottolineare come sia andato forse completamente perso il concetto di "Game Over".
Per coloro i quali non hanno vissuto i primi giochi degli anni '80, chiarisco che i videogiochi si trovavano inizialmete solo a pagamento nelle sale giochi. Dopo aver introdotto la moneta/gettone (coin) si aveva a disposizione un certo numero di possibilità per portare a termine il gioco scelto: queste possibilità sono appunto "le vite". Nel caso in cui le vite (possibilità) si fossero esaurite prima di aver portato a termine il gioco, la partita veniva interrotta da una bella scritta lampeggiante "Game Over", seguita da un' altra scritta lampeggiante "Insert Coin". Nel caso in cui la partita, invece, fosse stata portata a termine ancora una volta sarebbero apparse le scritte "Game Over" e "Insert Coin".
Tutta questa elucubrazione per esporre un' idea che mi balena in testa: per restare legato agli anni che mi hanno generato penso che sulla mia tomba chiederò di scrivere appunto "Game Over".

lunedì, maggio 01, 2006

Caserta città per la pace



All'interno dell' ellisse verde c' è la zona denominata Macrico (ex caserma dell' esercito), all' interno dell' ellisse blu c'è invece l' area del monumento ai caduti con parcheggio accluso (giusto per fare delle proporzioni ad occhio).
Domenina 21 Maggio questo posto nascosto al pubblico da anni sarà aperto e visitabile; andiamo in massa per dare uno sguardo. Il luogo è in ballottagio, ci sono grossomodo due proposte: costruire per far soldi o "bonificare" per regalare una piccola Hyde Park anche ai casertani. Secondo me il partito delle grandi opere la spunterà anche in questo caso...

P.S.
L'immagine è stata presa non dal mio elicottero personale, ma da Google Earth