Si pronosticava un tutto esaurito (sold out tickets), ma i biglietti per il concerto degli Xiu Xiu+Larsen fortunatamente per noi alle 21.30 si trovano ancora (costo 12 euro). Il giorno è mercoledì 10 Maggio 2006, il posto è la Galleria Toledo (centro di eventi e rassegne, ormai quasi troppo colte ed intellettuali per i miei gusti). Dopo aver trovato una poltrona in prima fila (e sì, se volessi agitare le chiappe durante il concerto mi sarebbe vietato) aspettiamo che il tutto abbia inizio. In scena non c' è nessuno, ma la quantità di strumenti e di stramberie musicali è tale da allietare l' attesa, a bordo palco in bella vista c' è anche un Theremin (non l' originale ma un modello molto più compatto). I primi rumori che si iniziano a sentire mi ricordano vagamente "Bucephalus Bouncing Ball" del signor Richard D James (aka Aphex Twin) ovvero una pallina che si sposta da destra a sinistra, da una cassa all' altra...Dopo alcuni minuti sullo schermo alle spalle del palco compare una L flippata orizzontalmente e fanno il loro ingreesso i Larsen, sono in 4 (batterista, 2 chitarristi e l'addetto all' elettronica nonchè "fisarmonicista"). Il live set dei Larsen (mai ascoltati prima) non è particolarmente coinvolgente, ci sono parti interessanti miste a parti abbastanza tediose, è apprezzabile la ricerca del suono, che probabilmente è ancora in fieri, usano molti aggeggi strani (ad esempio un vibratore in metallo, per interferire con i pick-up della chitarra) ed anche strumenti "classici" (come il triangolo ed il Theremin appunto) in una mistura di suoni e idee che probabilmente ancora non è del tutto congelata. Alle 23 dopo l'ultimo pezzo dei Larsen salgono sul palco anche gli Xiu Xiu; il pubblico si scalda e dopo che i due prendono posizione parte un pezzo a sei (Xiu Xiu+Larsen appunto) come testimonia lo schermo con la sigla XXL in bella mostra, l' avvento della voce e del modo personalissimo di usarla da parte di Jamie Stewart rende il tutto molto più interessante e stimolante, il primo brano che il sestetto ci propone è un crescendo caotico e noisy, impressionante per chi non ha visto i Sonic Youth all' opera. Intorno alle 23.15 in scena restano solo gli Xiu Xiu (XX recita lo schermo in fondo) e l' aria cambia decisamente, la voce è dilaniante: è puro punk in un metro quadro, infatti Jamie Stewart e Caralee McElroy suonano quasi attaccati, in una postazione circondata da amplificatori, campanelli da reception di motel, organetto, tastierine, piatti e piattini. Stewart picchia duro con le bacchette, che perdono letteralmente i pezzi, picchia sul rullante e su i due piattini davanti a sè e quando c' è da picchiare (con il plettro però) picchia anche sulle corde della sua chitarra. Alle parti più "fragorose" e synth-pop si mescolano le parti puramente cantate o meglio recitate/sussurrate, per un' altra oretta di musica personale. A mezzanotte risalgono sul palco i Larsen per mischiare ancora le carte in tavola...Il tutto si conclude intorno alla mezza per un concerto niente male, anche se non resterà nella mia memoria come uno di quelli memorabili.
P.S.
In attesa di foto quella proposta riguarda il concerto di Torino del 12 Maggio 2005
P.S.
In attesa di foto quella proposta riguarda il concerto di Torino del 12 Maggio 2005
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