Eccomi nuovamente a parlare dei Giardini di Mirò. Per ora gli Eddy from the Enot sono in pausa (questione batterista sempre aperta) e quindi inganno il tempo facendo alcune domande al disponibilissimo Jukka. Se vi interessa l'intervista completa la trovate su "Il Caffè".
Il titolo dell’album in uscita a Gennaio (Dividing Opinions) fa riferimento a opinioni contrastanti: sono quelle presenti tra di voi all'interno del gruppo oppure ad una vostra opinione su un argomento che diverge da quella comune?
La nostra epoca ghettizza le opinioni, le fa diventare a priori "schierate" e incasellate. Mi è concesso criticare la politica dello stato di Israele senza ricevere l'appellativo nazista? Non saprei.
In generale vedo una difficoltà nell'accettare le opinioni altrui, soprattutto quelle divergenti, come ad un contributo reale all'interno di discussioni e confronti. “Dividing Opinions” è un titolo politico e tutt’altro che qualunquista, se vuoi può essere interpretato come un titolo romantico: c’è ancora quella voglia di non arrendersi alla natura brutale che caratterizza l'uomo, anche se la nostra voce dividerà, noi ci sentiamo in obbligo di spenderla.
Nei vostri primi lavori avevate la propensione a comporre musica strumentale. L'ingresso della voce è stato voluto e ricercato oppure è avvenuto a causa dell'incontro con Alessandro Raina? Parlaci un po' del suo ingresso e della sua dipartita dai Giardini di Mirò.
Un minimo d’interesse per la voce lo abbiamo sempre avuto, però non ci sentivamo in grado di essere protagonisti diretti cantando in prima persona, per questo la strada alle collaborazioni è stata da subito quella preferita, ma solo per pochi pezzi, visto che dal vivo non saremmo mai riusciti a riproporre il tutto. Nello scrivere “Punk…Not Diet” (Ndr. il loro secondo disco) abbiamo chiamato Raina ad interpretare un paio di pezzi, almeno questa era l'idea iniziale, poi durante la lavorazione ci siamo accorti di essere in sintonia e la collaborazione è proseguita con un tour, fino ad arrivare all’epilogo in cui non si parlava di nient’altro che cavolate. La "vita" in tour può essere estremamente interessante, ti svela un mondo nuovo; questo è vissuto soggettivamente da chi ne è attore, quando si perde un momento, uno spazio, un luogo di condivisione collettiva, allora non ha più senso proseguire assieme per la stessa strada: a volte sono più dolorose le candele che si spengono lentamente in pieno giorno, rispetto alla luce tagliata dall'Enel.
A proposito quando non sei il chitarrista di un gruppo cosa fai?
Mi occupo della gestione dei campi nomadi comunali di Reggio Emilia, sono un precario di 30 anni, faccio volontariato in un cinema cooperativa, cerco di passare tempo con la mia fidanzata, gioco a basket con gli amici la domenica pomeriggio, leggo molto, vedo molti film e ascolto tonnellate di musica. A volte faccio il Dj, molto poco per la verità, chatto con amici lontani.
Spesso perdo un'ora al giorno meditando su nuove vie per il pensiero marxista, ma i miei strumenti culturali sono piuttosto limitati e finisco sempre per avere queste allucinazioni di skeaters che commentano “Il Capitale” cercando vecchi dischi di minimalisti nelle aste on-line.
Riguardo al file-sharing cosa pensi? Credi, come alcuni, che sia una strada che porterà alla morte di musica e cinema, oppure che l'artista debba adeguarsi ai tempi e cercare di vivere della propria arte in modi nuovi?
Il file-sharing esiste e quindi ci si deve confrontare con esso e saperlo sfruttare, se lo si desidera, anche per vivere della propria musica. Oggi un'artista deve confrontarsi con questa realtà ed utilizzarla al massimo, molti già lo fanno e parlo di casi eclatanti: Lily Allen, Artic Monkeys e buona parta della scena weird/drone/noise americana, inglese e finlandese. Il tempo cambia, così gli strumenti di diffusione e bisogna capire il presente, sempre, per non esserne travolti.
3 commenti:
Bel colpo Lucia'! Come l'hai contattato, il Reverberi?
In particolare fa riflettere il suo atteggiamento di rifiuto nei confronti di una dimensione professionalizzante della musica...
Preciso che l'intera intervista sarà pubblicata sul numero del 14 ottobre 2006 de "IL Caffè, settimanale indipendente", distribuito nelle librerie ed edicole di Caserta e dintorni.
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