lunedì, agosto 28, 2006

Non dire fumetto se non ce l'hai nel Sacco

Quest' estate ho letto davvero poco, pochissimo, vuoi perchè non mi son ritrovato nulla di stimolante tra le mani, vuoi perchè non mi sono impegnato molto nella ricerca di libri. A parte "Gomorra", che mi ha inseguito, in bella mostra, in quasi tutte le librerie, e che leggerò prossimamente, anche perchè recensito benissimo praticamente ovunque.
Quando però ho visto la raccolta "Palestina" su uno scaffale di uno stand a Gaeta, non ho resistito alla voglia di comprarlo; perchè del mondo e della storia del Medio Oriente ne so davvero poco e quel poco mi giunge per lo più da media europei o comunque occidentali. Joe Sacco ha trascorso tre mesi tra Israele e i Territori Occupati, tra Gaza ed i campi profughi riuscendo a tirare fuori da questa esperienza una serie a fumetti (raccolta da Mondadori in un volume) che catapulta il lettore direttamente nel fango intriso di polvere da sparo, che i profughi palestinesti calpestano quotidianamente...Non sarà ovviamente un'opera esaustiva sulla condizione degli arabi medio orientali, ma spiega attraverso interviste e passeggiate tra mercati, quale può essere stata la situazione durante la prima Intifada. Dopo aver letto Palestina, in terza di copertina ho appreso che Joe Sacco aveva precedentemente scritto un altro "fumetto", riguradante la guerra in Bosnia e poichè è da molto che cercavo un libro sull'argomento...ho colto la palla al balzo.
Gorazde Area Protetta narra attraverso i ricordi dei bosniaci intervistati, la guerra nei balcani, che è finita (?) da pochissimi anni, ma che nei ricordi e nelle menti di tutti sembra lontanissima; una guerra che è stata combatuta vicinissimo a noi italiani e che per molti versi ha rappresentato un punto di ritorno verso le bestialità commesse durante la seconda guerra mondiale.
Quando ero alle elementari e pensavo che i tedeschi fossero stati i "cattivi", credevo (ingenuamente) che le guerre ormai non si combattessero più, che quello successo agli ebrei fosse stato così atroce da insegnare una lezione a tutti.
Leggendo "Palestina" ci si rende conto che sono proprio gli ebrei (ovviamente non tutto il popolo ebraico) a compiere nuove atrocità.

P.S.
Motivo in più per leggere Gomorra è che il suo autore è Roberto Saviano, che io ricordo vagamente, ma che mi è stato confermato aver frequentato il liceo Diaz nei nostri stessi anni.

giovedì, agosto 24, 2006

Sperlonga come Caserta


E' stato bello passeggiare tra gli incantevoli vicoletti di Sperlonga e scoprire che il comune ha pensato anche ai casertani che si trovavano lì. A un certo punto ho sentito nell' aria l' odore tipico delle strade nostrane ed è stata una piacevole sorpesa, una volta voltato l'angolo vedere un pezzettino di Caserta.
Se cliccate sulla foto per ingrandirla scoprirete ciò che è scritto sulla paradossale targa sulla destra.

domenica, agosto 13, 2006

Da Urbino ad Alberobello

Ovvero da Cat Power a Jon Spencer.
Le vacanze estive quest' anno sono state consumate come ho sempre desiderato, cioè andando in giro per seguire concerti. Dopo i Giardini di Mirò (28 Luglio a Roseto degli Abruzzi) siamo tornati sul versante adriatico dello stivale per assistere alla seconda serata di Frequenze Disturbate, il festival estivo che si svolge ad Urbino (4, 5 e 6 Agosto). Il nome più "grosso" sul cartellone è Cat Power ed è per lei che noi siamo qui. In realtà anche la presenza di Michael Rother (per gli ignari, sottolineo membro fondatore dei Kraftwerk) insieme a Moebius è stato un ottimo incentivo. Purtroppo i due non sono riusciti a rapirmi con le loro sonorità, che non si prestano, a mio avviso, alla dimensione live. La stessa Cat Power, purtroppo, presentandosi da solista, in tutti i sensi (ovvero senza band), non è riuscita, sempre a mio parere, ad imporsi come catalizzatrice della serata. Sarebbe stata molto più adatta in un locale intimo e raccolto, con pochi tavoli e molto alcool. Presentatasi in scena con ciabatte, una Danelectro usurata e usufruendo come altro strumento solo di un piano verticale, si è mostrata in una veste davvero scarna ed essenziale, piacevole per chi come me conosce già i suoi brani, ma "ostica" (per non dire pallosa) a chi forse non conosceva per nulla il suo modus operandi.
A prescindere dal discorso prettamente musicale, il luogo in cui si è svolto il festival, cioè sul belvedere della fortezza Albornoz, così come la città, sono stati uno spettacolo davvero unico per chi come me adora i borghi medievali e le stradine in salita...
Tutt' altra storia (e musica) per il nuovo progetto avviato da Jon Spencer, gli Heavy Trash, in collaborazione con Matt-Verta Ray.
Avevo letto della loro data durante il Neapolis, avevo letto:"Heavy Trash ad Alberobello l' 11 Agosto!!!" e ricordandomi dei famosi trulli avevo pensato: "Perchè non andare?!". Quindi, poichè la mia metà mela mi sostiene sempre è bastato fittare un trullo...Tra l'altro il concerto è risultato essere gratuito, motivo in più per andare. Il posto è semplicemente fantastico, inutile descriverlo a chi non è mai andato perchè non riuscirei mai a trovare le parole adatte, chi invece conosce il luogo potrà capire il mio stupore nell' ammirare il paesaggio, semplicemente sublime.
In serata, dopo un gruppo pugliese rockabilly ecco che fanno il loro ingresso sul palco gli Heavy Trash, preceduti dalla folla in delirio urlante: "Blues Power!!! Blues Power!!!".
Jon Spencer avrà ormai una quarantina d' anni, ma ne dimostra forse 25, sia per l'aspetto fisico sia per la potenza e la grinta proposta sul palco durante la sua esibizione. Oltre a Matt-Verta sul palco ci sono un batterista ed un contrabbasista, presentato dallo stesso Jon come un veterano della scena newyorkese. Un altro chitarrista si trova invece lontano dal palco a suonare anche una tastierina e a gestire il mixer e gli effetti (sarà ringraziato alla fine da Jon che inviterà tutti a girarsi spalle al palco per applaudire il quinto Heavy Trash). I pezzi si sono susseguiti in un vortice senza tregua, passando da quelli lenti a quelli velocissimi senza dare nemmeno il tempo di fiatare. Alla fine dopo due pacifiche irruzioni di spettatori sul palco, sarà Jon a tuffarsi nella folla e a riuscire a far sedere tutti: "Get Down Ladies and Gentlemen!!! Get Down!!!".
Veramente un gran concerto!!!
Thank you Jon, thank you Heavy Trash



P.S.
Aggiungo la foto scattata assieme ad un disponibilissimo Jon, che è riuscito anche a capire cosa volessi.

giovedì, agosto 03, 2006

Sonic Youth Grrrrl Power

Se un po' di tempo fa mi avessero detto:"Ho visto i Sonic Youth in prima serata su Italia 1!" non ci avrei mai creduto, eppure è successo proprio questo lunedì. Ovviamente non è stato trasmesso un loro concerto e/o intervista, ma la loro presenza si è limitata ad un cameo nella serie "Gilmore Girls" (traduzione italiana "Una mamma per amica"). Che dire: il telefilm in questione l' ho sempre seguito, proprio per il suo abbondare di citazioni musicali e cinematografiche. Purtroppo nelle ultime serie la trama è diventata un po' noiosa e stucchevole, quindi probabilmente non vedrò neanche la prossima serie; resta il fatto che nella puntata di lunedì, nella piazza di "Stars Hollow" si sono avvicendati "Yo la Tengo" e "Sparks" oltre ai già citati Sonic Youth (in realtà Kim Gordon, Thurstone Moore e la loro figlia Coco Hayley Gordon Moore). Inoltre del cast del telefilm hanno fatto parte Grant Lee Phillips (dei Grant Lee Buffalo) in qualità di "menestrello" della città e Sebastian Bach degli Skid Row in qualità di chitarrista (vecchiaccio) di una band di adolescenti.