venerdì, aprile 10, 2009

Piccolo lamento acustico

Il senso della musica, il perché della musica scorre, è cambiato negli anni, sono cambiati i mezzi e i supporti, è cambiato il modo in cui si assiste ai concerti: sempre più seduti in comode poltrone e sempre meno in piedi a sudare insieme al gruppo. Che cazzo voglio scrivere in questo post? Beh in effetti io non sono un musicista, non ho mai voluto essere tale e Amen (non c'entrano nulla i baustelle). Però amo la musica, riesco ancora ad emozionarmi ascoltando alcune cose, vibra la mia spina dorsale. Si parla troppo di musica forse, si ascolta troppa musica, forse, non c'è più estasi nello scoprire un nuovo disco e/o un nuovo artista. Pasolini aveva ragione: quando tutto era vietato si faceva tutto, ora che si può fare qualcosa si fa solo quel qualcosa. Allora perché continuare a suonare? Per produrre un mp3? Assolutamente no, se mai registreremo ancora qualcosa non sarà direttamente in digitale, non sarà un cd, forse un 45 giri o addirittura un intero album in vinile, perché la direzione è importante e il fatto che la musica non è mercanzia come altre va affermato. Eros Ramazzotti vende penne usb con suoi brani all'interno e va bene così è giusto e sacrosanto, lui deve vendere, come i suoi simili hanno sempre venduto (razza in via di estinzione). Ascolta questo, hai sentito quest'altro? Ma perché? Conosci questo? Conosci quest'altro? Questo è bellissimo, è un grande gruppo. I gruppi, le band sono finite, F I N I T E, non c'è più spazio per le rockstar (alleluia!) e non c'è più tempo per avere un seguito (tranne le ovvie eccezioni). Dovrei odiare la musica e chi ne fa "uso" eppure continua ad entusiasmarmi...