sabato, settembre 02, 2006

"Ferretti" e riflessioni sul tempo

Ultimamente sto circolando in bicicletta e devo dire che viaggiando su questo splendido veicolo si apprezza la relatività del concetto di spazio e tempo...la bici è adatta alla riflessione, potrebbero tenersi delle splendide sedute di psicoanalisi in bici, il lettino è forse troppo statico...penso a tante cose mentre pedalo, con gli auricolari che ti distaccano dai suoni della realtà (rischiando di essere investito) mi ritrovo a riflettere sul fatto che un mio amico è appena diventato papà ed un altro ha deciso di sposarsi a brevissimo termine. Non è ridicolo uno dei tanti riti di accoppiamento dell' essere umano? Mi riferisco alle battutine ed alle serie di frasi standard che un uomo e una donna si scambiano durante la fase di corteggiamento, consci entrambi del fatto che lo scopo della conversazione è probabilmente quello di ritrovarsi stesi in posizione orizzontale...a me fa ridere...Ma mentre penso a questa e ad altre infinite inutilità vengo interrotto dai dannatissimi FERRETTI. Se qualcuno di voi lettori circola in bicicletta abitualmente non può non averli incontrati, sono sparsi praticamente in ogni strada...procurano un fastidiosissimo rumore quando vengono colpiti dalle ruote, un rumore metallico...mi sto chiedendo cosa diavolo siano, da dove sbuchino e soprattutto perchè sono in ogni strada? Se qualcuno può rispondere anche ad una sola di queste domande è pregato di contattarmi...anche se siete soliti usare le gambe per spostarvi, fate caso ai ferretti, li trovate ai margini di ogni strada, nella zona in cui ci sono i tombini per lo scolo dell' acqua...

"Vi potrei cantare la Norma di Bellini con dei fonemi sardi oppure giapponesi, le trifonie dei mongoli le trifonie dei mongoli le trifonie dei mongoli..."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pace, alla fine, per sterminio intorno.
P

Laura ha detto...

Bellissime le mani dell'ultima foto sul post...

Edolaido ha detto...

Pace tremante e tesa: tregua sospesa.