giovedì, agosto 03, 2006

Sonic Youth Grrrrl Power

Se un po' di tempo fa mi avessero detto:"Ho visto i Sonic Youth in prima serata su Italia 1!" non ci avrei mai creduto, eppure è successo proprio questo lunedì. Ovviamente non è stato trasmesso un loro concerto e/o intervista, ma la loro presenza si è limitata ad un cameo nella serie "Gilmore Girls" (traduzione italiana "Una mamma per amica"). Che dire: il telefilm in questione l' ho sempre seguito, proprio per il suo abbondare di citazioni musicali e cinematografiche. Purtroppo nelle ultime serie la trama è diventata un po' noiosa e stucchevole, quindi probabilmente non vedrò neanche la prossima serie; resta il fatto che nella puntata di lunedì, nella piazza di "Stars Hollow" si sono avvicendati "Yo la Tengo" e "Sparks" oltre ai già citati Sonic Youth (in realtà Kim Gordon, Thurstone Moore e la loro figlia Coco Hayley Gordon Moore). Inoltre del cast del telefilm hanno fatto parte Grant Lee Phillips (dei Grant Lee Buffalo) in qualità di "menestrello" della città e Sebastian Bach degli Skid Row in qualità di chitarrista (vecchiaccio) di una band di adolescenti.

domenica, luglio 30, 2006

I Love Cavriago



Roseto degli Abruzzi a 264,4 Km da Caserta, Soundlabs festival, Stadio dell' Olmo, è questo il posto in cui suona "Cavriago".
I gruppi della città in questione sono infatti 2: Offlaga Disco Pax e Giardini di Mirò.
Ad aprire il festival è un duo statunitense "Swearing at Motorists" (chitarra, voce e batteria), che nonostante la mancanza di pubblico (forse in 20 sotto il palco) ci propongono una piuchepassabile performance.
L' atmosfera si scalda, però, solo con l'arrivo degli Offlaga e il conseguente incremento di persone a bordo palco. In realtà, nonostante il festival sia ormai "famoso" le persone giunte per assistere alla manifestazione (almeno stasera) sono ben poche.
Gli Offlaga non sono affatto male dal vivo, ascoltai il loro disco (con pochissima attenzione)
quando uscì, ed ora riascoltare le loro storie (perchè di cantastorie trattasi) è piacevole e divertente, sopratutto alcuni episodi, come "Kappler", "Tatraky" e "Cinnamon". Un gruppo nostalgico quello degli Offlaga, ispirato dagli eventi e dal suono dell' est anni '80 e dagli oggetti casalinghi "alla Bugo" (vedesi "De Fonseca").
L' ultimo gruppo a salire sul palco è la ragione dei 264,4 Km macinati in auto; già dal primo brano (uno nuovo) avverto la sensazione di annullamento dello spazio ("Non sono venuto a piedi da casa per sentire i Giardini di Mirò? Boh, non ricordo"). Mi sembra però che qualcosa non quadri e infatti mi accorgo che Alessandro Raina non è al suo posto, anzi non c'è proprio, sono Jukka e Corrado ad occuparsi delle parti cantate...Non so se sia una cosa definitiva oppure se Raina abbia avuto dei problemi, ma per quanto mi riguarda il meglio dei GdM è insito nelle parti suonate, ed in quelle la mancanza della "solita" voce non si avverte.
Di pezzi nuovi ne fanno alcuni (anche quello che ho videoripreso lo è) e devo dire che a questo punto non vedo l' ora di riascoltarli su disco!

I pezzi "classici" suonano come al solito: coinvolgenti, malinconici, rabbiosi e rumorosi, sono davvero bravi, è la terza volta che riesco a vederli e posso dire che tra i gruppi italiani che ho visto sono certamente i più energetici e veraci. Continuate così!!!

Nel finale ritornano sul palco anche gli Offlaga per urlare tutti assieme "I wanna be your dog" in una versione che definire caotica è poco...

P.S.
Se ve lo siete chiesto la rispota è sì, nella foto degli Offlaga Disco Pax al basso c' è il giardiniere Jukka in prestito per un brano.

venerdì, luglio 21, 2006

Nuove tecnologie, vecchi monopoli

Ma la legge Gasparri non doveva assicurare pluralità? E' arrivata una ventata di freschezza, è arrivata la TV sul cellulare...Ma dov' è il pluralismo se subito Mediaset si piazza come monopolista anche di questa nuova tecnologia? Tanto per dirne una anche il canale "Boing" (che la 3 pubblicizza in maniera tanto divertente, appartiene al gruppo del biscione) . Allora dov'è la libertà di cui tanto si parla? Sono libero di guarda Mediaset sullla TV analogica, sono libero di guardare Mediaset sul digitale terestre e da oggi libero di guardare Mediaset anche sul TVfonino? Non c'è nulla da fare il sistema è blindato non c' è verso di cambiare rotta, dopo la Fiat ecco un' altra industria che paralizza, per la quale occorre legiferare in continuazione. Lo spettacolo più tragicomico è vedere Emilio Fede che di tanto in tanto ricoda ai suoi telespettatori che a Rete4 lavorano tante persone e che se la sua rete andasse "sul satellite" molti rischierebbero il posto di lavoro; è facile per Fede avvalersi di un' intera rete televisiva (illegale) per propagandare (P2) le sue idee, lo stesso purtroppo non può fare uno sconosciuto Francesco Di Stefano

domenica, luglio 16, 2006

Al-Qaeda Blus



Questo è il primo blog/sito che riesce a mostrare in anteprima le immagini di un gruppo (musicale) che secondo "fonti certe" si occuperebbe di allietare Bin Laden durante la sua permanenza in uno dei tanti bunker/nascondigli del terrorista islamico.
Quello che stupisce è che le influenze sonore del medesimo gruppo siano certamente occidentali e del tutto lontane dalle atmosfere da mille e una notte...

sabato, luglio 15, 2006

Colluso




"...molta gente, dal 1944, da quando mi occupo di queste cose, sa come lavoro e sa quello che ho fatto..."
senatore a vita della repubblica italiana Giulio Andreotti


col||so

che ha stretto accordi segreti e illegali con esponenti della criminalità organizzata;

dizionario De Mauro

collusióne
sf. [sec. XVI; dal latino collusĭo-ōnis]. 1) Accordo segreto di due o più parti a danno di terzi per conseguire un fine illecito. In particolare, in diritto, accordo fraudolento...

da Sapere.it

Collusióne - Macchinazione fra due litiganti, che segretamente se la intendono a danno di un terzo: ed è termine proprio de' legisti.

da Etimo.it

giovedì, luglio 13, 2006

"It's always the same"

Ecco che ci risiamo, per un attimo ci eravamo illusi, ma proprio per un attimo, di aver trovato il batterista che facesse al caso nostro, ma purtroppo così non è stato. Eccoci allora nuovamente alla ricerca di un baldo giovane capace di pestare (con violenza e savoir faire) una batteria. Probabilmente tra qualche tempo affiggeremo anche dei volantini per la città, ma per ora annunciamo in questa sede che chiunque fosse interessato ai nostri brani (che può ascoltare un po' sparsi in questo blog) può farsi avanti, noi saremo lieti di suonare con lui...

P.S.
Sembrerà forse fuoriluogo o peggio, ma, nonostante la limitata conoscenza dei nostri strumenti (basso e chitarra), cerchiamo un batterista fottutamente bravo (perchè non ammetterlo?)

mercoledì, luglio 12, 2006

4 minuti e 33 secondi



“Sentivo e speravo di poter condurre altre persone alla consapevolezza che i suoni dell'ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto più interessante rispetto a quella che potrebbero ascoltare a un concerto” John Cage

"Cage ha dimostrato così che il silenzio assoluto non esiste (nemmeno in una stanza anecoica, e cioè totalmente insonorizzata, perché anche lì uno sente almeno il proprio battito cardiaco). Il silenzio sarebbe da intendersi dunque semplicemente come un rumore di sottofondo" da qui

venerdì, luglio 07, 2006

Dischi a scoppio ritardato



Succede sempre più spesso ormai, avere la possibilità di ascoltare praticamente quello che si vuole porta ad ascoltare poco e male, oppure non permette i dovuti riascolti. Il caso che mi riguarda è The Greatest di Cat Power: soltanto la title track vale un intero album, meravigliosa, come sempre, la sua voce e curatissimi gli arrangiamenti, archi e cori perfetti...La sua musica viene da lontano, nel tempo e nello spazio, a bordo di un tagliaerbe, come in "Una storia vera", a velocità ridotta, e permette di osservare con la dovuta calma e attenzione il panorama, i fili d' erba mossi dal vento e le nuvole che corrono nel cielo...Potrebbe piovere in uno di questi pomeriggi estivi e ritrovarsi con un "buon" libro tra le mani ad osservare attraverso la finestra la pioggia che cade...ora sapete quale sarebbe la colonna sonora adatta...

martedì, luglio 04, 2006

Pubblicità controproducente


L' altra sera si parlava, con toni accesi, delle sigarette e del loro perchè. C' è chi ritiene che ci siano vantaggi nell' essere un fumatore, c' è chi esalta le sensazioni che un "tiro" provoca.
Restringendo il campo alla mia esperienza personale, ritengo che non ci sia nulla di più stupido del perpetuare un vizio nefasto e palesemente micidiale. Mi sono sempre sentito uno stupido e un idiota ogni volta che accendevo una sigaretta e ogni volta che la spegnevo. Nel momento in cui la fumavo, invece, l' assuefazione, e solo quella, giustificava la cazzata che stavo compiendo.
E' proprio l' assuefazione ad una sostanza (in questo caso la nicotina) la cosa che più mi infastidisce. Sono irritato, a dir poco, dal fatto di dover "soccombere" ad una sostanza estranea al mio organismo e che io ho introdotto senza nessuna necessità apparente.
Se un giorno mi ammalerò ed il mio dottore dovesse, con certezza, attribuire la mia malattia all' uso delle sigarette, penso che non sopporterei il sentirmi così imbecille...
Per farla breve sto cercando di non fumare più (conscio che il cercare di non farlo mi accompagnerà per moolto tempo, ammesso che riesca a non "ricaderci").
Quello che però è riuscito a smuovermi, a darmi la "forza" di prendere questa decisione è molto divertente. Infatti non sono state le scritte "cattive" sui pacchetti, nè le mille informazioni sui decessi annui o altro, ma è stato un foglietto all' interno di un pacchetto ad irritarmi a tal punto da farmi smettere. Dunque, all' interno di questo pacchetto (dal design innovato) c' era un foglietto che affermava: "Abbiamo cambiato tutto, tranne la qualità del nostro tabacco". Ora, se stai vendendo un prodotto che provoca direttamente un bel po' di morti ogni anno, non puoi, secondo me, usare questo atteggiamento...la qualità? Ma che me frega della qualità! Che significa, che mi stai ammazzando ma con altissimi standard? Avrei preferito che su quel foglietto pubblicitario ci fosse scritto: "Da oggi le nostre sigarette non uccidono più! Fuma pure quanto vuoi!".

Cambiando leggermente questione vorrei porre una domanda : "Un No Global con una sigaretta fra le labbra, che non mangia da McDonald e anzi sfonda le sue vetrine, è conscio del fatto che quella sigaretta è prodotta da una multinazionale? Come mai non si reca alla Philip Morris per sfasciare tutto?".
A questo punto, per quanto mi riguarda, un fumatore che si ritiene no global perde completamente il diritto di esserlo, non sarà altro che uno che si lascia condizionare dalle mode...c'è la moda di essere fumatore e la moda di essere no global...

sabato, luglio 01, 2006

"Ci vuole un simbolo!!!"


"Un qualcosa di puro, un qualcosa di giusto", grossomodo sono queste le battute degli acchiappafantasmi (a proposito poi vi racconto un aneddoto...) nel secondo film, quando decidono di animare la statua della libertà e di usarla come baluardo per far emergere la bontà dei newyorkesi. Bene, in Italia il simbolo è ovviamente un altro, non la statua della libertà, ma la nazionale di calcio. Non voglio certamente dire che il primo sia meglio del secondo o viceversa, ma semplicemente comunicare il mio sconforto nel vedere che solo questo sport unisce gli italiani nel più alto patriottismo raggiungibile: più di ogni discorso, che sia esso pronunciato da Ciampi, Napolitano o Mazzini in persona.
Vorrei chiarire che personalmente non mi sento tanto patriottico e non rimpiango il fatto che non ci sia vero patriottismo, mi sembra però quantomeno grottesco che nelle case degli italiani ci siano "bandiere della nazionale" e non della nazione. Cioè i tricolori che sventolano sui balconi e dalle finestre (gli stessi tricolori che saranno riposti e riesumati tra 4 anni) non rappresentano l' Italia, ma la squadra di cALCIO dell' Italia!!!
"Questo sport va odiato!!!", l'ho sentito pronunciare a gran voce per la prima volta da Beppe Grillo (che magari ieri sera era davanti ad un maxischermo a gustarsi la partita di calcio). Concordo, va "odiato", ma non in quanto sport, ma in quanto industria. E' mai possibile che le innovazioni nell' ambito delle telecomunicazioni (almeno in Italia) devono essere sempre trainate e sponsorizzate solo da questo sport?
Nel 1994 (o in quegli anni) gli italiani hanno capito che con le parabole, oltre a comprendere la parola del Signore potevano anche VEDERE le partite di calcio attraverso il proprio televisore. Sempre "grazie" al calcio sono stati venduti/acquistati milioni di decoder per il Dtt (il digitale terrestre), vendita sponsorizzata dal governo Berlusconi (presidente del Milan), che guardacaso proprio nel 1994 fece irruzione sulla scena politica.
Ai nostri giorni ancora "grazie" al calcio la TV via Web e la TV mobile stanno emergendo come nuovo orizzonte...e PierSilvio è pronto ad approfittarne...
Cosa devo pensare? Che la società dell' informazione in cui vivo mi permette di vedere (a pagamento) la mia squadra del cuore ovunque mi trovi? Che bello!!!

P.S. -Gli acchiappafantasmi-

Mi trovavo nel chiostro di Sant' Agostino, perché ho frequentato lì le elementari, e parlavo con un mio "amichetto" di questi mitici acchiappafantasmi, di Peter Venkman e gli altri. In realtà si parlava, a quei tempi, del cartone animato (The Real Ghostbusters) più che del film...Una suora che passava da quelle parti, sentendo i nostri discorsi si avvicinò e quasi indignata, con aria da suora, ci redarguì: "Come?! Come?! E' questo che vi insegnamo? Non si dice Acchiappa! Bisogna dire prendi!".
E questo è tutto quello che ho da dire riguardo ai Prendifantasma...

lunedì, giugno 26, 2006

Surrealismo?



Penso che come me tutti, o comunque la maggior parte delle persone, ascoltando i propri brani preferiti, consciamente o inconsciamente richiamino alla mente immagini reali o fittizie che siano. Si tratta del potere evocativo della musica, cioè di un qualcosa di non tangibile che riesce a suscitare reazioni psicochimiche nel nostro organismo...vi capita mai di avere la pelle d' oca ascoltando qualcosa?
Il mini viaggio riportato in questo video dei NIN ha una conclusione assurda, geniale, senza bisogno di commenti o di critiche...Sono immagini che non si dimenticano e che tornano alla mente ogni volta che si ascoltano queste poche note.

lunedì, giugno 19, 2006

Non solo Sanremo



In Italia e, incredibile dictu, anche nella nostra maleodorante (di rifiuti) regione ci sono un bel po' di rassegne e manifestazioni musicali estive, molte anche gratuite! Cercherò di fare un po' il punto della situazione, anche grazie a chi vorrà postare news e informazioni varie.
Dunque:

Il 30 Giugno i Milaus suoneranno "a gratis" all' interno della manifestazione Nonsolorock che quest'anno si tiene a Rotondi.

Il 14 Luglio suoneranno all' interno del festival Neapolis (fuorigrotta via terracina) sia i dEUS che gli Eels.

Il 15 Luglio sempre al Neapolis suona James Osterberg (aka Iggy Pop)!!!

Il
20 Luglio invece, per restare nella serie questa è la storia del rock, suoneranno (a 10 euro) i Simple Minds al Caivano Rock Festival.

Il 28 Luglio a Guardia Sanframondi al SixDaysSonicMadness suoneranno, per chi li ha persi ad Avellino, gli Ulan Bator con un gruppo casertano niente male a fare da apripalco, gli Gnut.

Per ora questo è tutto: se volete segnalarmi altri eventi, che avvengono in Campania, non tentennate...


P.S
Avete visto quante date a Caserta?



giovedì, giugno 15, 2006

Un buon motivo per restare in vita



E' un uccello! No, è un aereo! No, è Superman! NO! E' HOMER!!!
Incredibile, leggo da anni notizie su un possibile film dei Simpson e ho sempre cercato di immaginare come sarebbe stato andare al cinema per vedere un lungometraggio della famiglia gialla. Sembra che adesso basti semplicemente restare vivi fino all' anno prossimo: ecco un buon metodo per ridurre gli abusi di alcool e droghe. Non rischiate di morire: l' anno prossimo c'è il FILM dei Simpson!

Eccellente...

martedì, giugno 13, 2006

Scaricatavill

Nel 1985 un diciottenne di nome Kurt Donald Cobain con l' ausilio di un certo Dale Crover (già batterista dei Melvins) registrava una demo a casa della zia. Quella demo denominata Fecal Matter conteneva, tra gli altri, "Spank Thru", che ascoltata da un certo Krist Novoselic spingerà quest' ultimo ad unirsi al giovane per formare una band (di cui ora non ricordo il nome...). La demo in questione è sempre stata ritenuta gelosamente custodita da Courtney Love.
Grazie a qualcuno, però, e grazie soprattutto ad internet è oggi possibile ascoltare ben quattro brani di quella demo, basta andare sull' apposito blog per ascoltare i primi vagiti pregni di spirito adolescenziale di un Cobain alle prime armi...

domenica, giugno 11, 2006

Perso 'into 'o fridd



"Ad Avellino suonano gli Ulan Bator!!!"
E' questa la notizia che Edoardo mi comunica ed è questa l' informazione che cerco di diffondere ai più. La chiamata alle armi l' hanno sentita Laura, Daniele e Mamo&Consorte (Lara). Il concerto dovrebbe essere all' aperto e forse anche gratis...Si parte verso le 21.30 e senza problema si raggiunge il luogo dove si svolge il Mas/Fest_06. Il posto è incantevole: una radura a poche centinaia di metri dal corso principale della città, fitta di alberi e molto suggestiva. Varcata la soglia che delimita l' area festival costeggio uno stand che vende vinile, inizio a spulciare e incontro "Nevermind the Bollocks" (23 euro purtroppo) e questo è un buon presaggio per me...Il concerto è davvero gratuito! La birra costa solo 2 euro! Ci sono panini con salsiccia (grigliata sul posto) e pensando ai vegetariani anche panini con verdure.
Lasciando perdere la parte culinaria del festival piombiamo direttamente under the stage, per prestare orecchio e applausi ai tre gruppi che precedono gli Ulan Bator...Niente male davvero, sonorità interessanti per tutti e tre i gruppi (Rifugio Zena '43, Weltraum e Tom Bosley) e se non facesse così freddo li avrei ascoltati ancor più volentieri e senza sperare nella loro rapida dipartita in vista dell' avvento degli Ulan.
Il freddo incalza, ma noi non molliamo le nostre postazioni a bordo palco e quando arrivano Cambuzat e gli altri siamo lì a distanza di una stretta di mano. Si parte con un pezzo vecchio, "La Jouse de Tambour" e si capisce subito che questo non sarà un concerto per pubblicizzare l' ultimo disco, ma un live con pezzi "storici" (del resto il bassista dovrebbe essere quello del nucleo primordiale della band e forse anche il batterista). Oscillando tra "Végétale" e "Ego:Echo" arriviamo a metà concerto, dopo "Pensees Massacre" c' è qualcuno dal pubblico che urla:"Femme Cannibale!!! Femme Cannibale!!!" (quello sono io), ma Amaury si limita a sorridere, conscio del fatto che il brano non è in scaletta e che quindi non sarà eseguito...Torna invece serio ed annuncia quello che forse è il più famoso brano del gruppo "Santa Lucia" (c'è un estratto qui in basso). Che dire: la scaletta la vedete con i vostri occhi, mettere i brani nello stesso ordine su un lettore non darà mai lo stesso effetto, ma forse l' idea generale di come possa essere stato il tutto...Da notare che verso la fine arriva la polizia (senza fare chiasso in verità e senza interrompere nulla), Amaury annuncia che quindi il prossimo sarà l' ultimo pezzo, così potranno staccare...Il bello è che l' ultimo è "Let Go Ego", che sul disco dura sedici minuti!!! E qui forse anche 20!!!



P.S.
Sul retro della scaletta c' è il curriculum di un gruppo (Dilatazione) prodotto da Amaury Cambuzat e che ha appena pubblicato un promo cd. Dalle note si legge che due dei nove brani sono stati scritti dallo stesso Amaury...

venerdì, giugno 09, 2006

Recensione in arrivo sul binario 10

Dovevamo pubblicarle in contemporanea le recensioni (degli Xiu Xiu e dei Black Heart Precession, rispettivamente a Napoli e a Roma il 10 Maggio), ma per problemi vari quella di Daniele arriva solo stanotte. L' attesa è valsa, perchè la recensione è gustosa ed anche le foto, la pizza penso un po' meno (sti romani).


Mercoledì 10 maggio 2006

Disco Qube – Roma

The Black Heart Procession

Live

Ore 19,00, il lavoro si è già preso buona parte delle nostre forze, energia pura, ce la restituirà soltanto il giorno dopo.

Non importa siamo già partiti.

L’aggressività sull’acceleratore e un navigatore sempre sveglio e attento….fanno il loro dovere ed in poco più di 78 minuti siamo alle porte della Capitale.

Non è una sera violenta, anzi, ci si dirige direttamente in pizzeria.

Cosa buona e giusta.

Fu veramente cosa buona e giusta dal momento che gli unici clienti di quella sera eravamo noi ed i black heart procession i quali, accompagnati da tre,quattro fiche romane prezzolate si ingozzavano a più non posso buttandosi a capate su ogni portata e anche su quella successiva (‘Sti ‘merican).

Dopo una fila dominata da due perete milanesi che in trenta minuti hanno accumulato tanta di quella saliva da restarne affezionate e tenersela tutta per loro ci si accorge che una volta entrati non si può più uscire.

Ed in questa alcatraz del nuovo millennio ci sentiamo come frank morris. Un solo pensiero: FUGA. ma in ballo non c’era la vita ma solo la bottiglia di vino che il Milo aveva cortesemente fornito alla nostra avventura.

Niente da fare. Ogni diplomazia risulta vana.

Non ci resta che spendere il milione.

Non c’è il pienone. Meglio così siamo davanti a tutti.

Sotto i piedi di pall jenkins e della sua sega.

Non è un racconto porno.

Tangled prima e The Spell dopo.

Si inizia con le new delusion songs dei BHP.

Violino e Piano la fanno da padroni.

Non c’è più spazio per l’amata sega, adagiata però sul palco mantiene tutta la sua fascination.

Ancora i nuovi pezzi The Letter e Not Just Words (il pezzo più old style dell’album)

Cominciamo a ballare. Abbracciati e con bicchieri alzati sulle note di Amore del Tropico e Fingerprints.

IL batterista – John – è quanto di più innaturale abbia visto in vita mia. Ha una gamba di plastica!

E suona come se ne avesse quattro.

Incidente stradale due mesi or sono. Senza parole.

Mi offro come suo legale.

Non comprende.

Dopo gli offriremo una birra.

Dall’euforia dei balli tropicali ci catapultiamo pindaricamente nel buio più profondo del loro cuore con Church is red ed Even thieves couldn’t lie.

L’abbraccio fraterno è spontaneo, le nostre voci superano finanche quelle del buon pall.

Ma stasera si danza alla grande… Song about a…

Wednesday night fever.

Once said at the fires e fanno finta di andar via.

Ma addò vaje!!

Ed infatti neanche il tempo di prendere l’ennesima pinta e consumare il milione che ritornano a raccontarci le loro delusioni sul palco.

E questa volta colpiscono forte.

Bluewater, blackheart,

Blu Tears,

Lights So Dim

La stanchezza, i chilometri, il lavoro, I romani, la pizza di merda del locale di cui sopra

Tutti rapiti e nascosti per qualche ora

da questi narratori di esperienze amorose finite male

Dei giorni delle delusioni

Si ritorna casa.

Torso nudo e giubbino di pelle alla guerrieri della notte.


P.S.
Foto e recensione di Daniele Rienzo

giovedì, giugno 08, 2006

Proprio come hai immaginato



Non era possibile che nel mio blog personale (anche se ufficialmente degli eddy) non avessi ancora accennato ai Nine inch nails e quindi rimedio immediatamente postando un loro video. Si tratta delle prove di "Just Like You Imagined" dall' album ormai storico "The Fragile", uno dei pezzi in assoluto che preferisco dei NIN e che mostrano come Trent Reznor sia in realtà un onemanband, essendo colui che cura tutto, a partire dalle parti suonate fino ad arrivare alle intonazioni vocali di chi ha l' onore di suonare con lui. Che dire, alzate il volume fino a poco sotto la soglia del dolore e godetevi il brano!!!

martedì, giugno 06, 2006

Lindo pinto e formattato


Salve a chiunque crede ancora nell' esistenza di questo blog. In effetti è da molto che non scrivo, ma il problema è stato indipendente dalla mia volontà e legato alla mia assenza per cause di "alto impegno civile". Mi spiego: ho prestato servizio come scrutatore nelle ultime elezioni amministrative e quindi ho lasciato incustodito per due giorni il mio pc; questo ha causato l' avvento delle dita dei miei nipoti sulla tastiera ed il conseguente non funzionamento della rete. In un primo momento ho pensato ad un classico disservizio telecom, ma alla fine dopo la decisione del formattone (ed il conseguente ripristino del collegamento) ho capito che la causa di tutto è stata la mia "incuria". Veniamo alla descrizione dei due (anzi tre) giorni di elezioni, premetto che non avevo mai svolto tale compito. Il sabato pomeriggio (giorno prima delle elezioni) sono andato al seggio per la costituzione del medesimo e insieme al presidente, alla segretaria e ad altri tre colleghi scrutatori abbiamo vidimato le schede (1020 nella nostra sezione). Il giorno stesso ho pensato: "Che spreco di danaro! Sei persone per gestire una sezione! Ne basterebbero quattro!"
Il giorno dopo, verso le ore 20.30 ho capito l' utilità delle sei persone, in quanto il flusso di elettori sarebbe stato certamente ingestibile da solo quattro.
La domenica il seggio ha chiuso alle 22, per riaprire il giorno dopo alle 7, quindi alle tre del pomeriggio, chiuso il voto, via con lo scrutinio. Ok, pronti con la matita, il presidente legge le schede estratte dall' urna, le mostra ai rappresentanti di lista (uomini e donne di partito, alcuni di essi candidati!!!) e noi (scutatori) segnamo su un apposito libro i voti ottenuti dai candidati sindaco, dai partiti e dai candidati consiglieri/assessori.
Le combinazioni del voto (oltre alla possibilità del presidente di decidere a sua discrezione) hanno assicurato un buon livello di parzialità, una legge davvero studiata ad hoc.
Esempio: il candidato "Caio" è iscritto nelle liste del partito "Vinceremo", sulla scheda elettorale c'è scritto "Caia" (nome che non esiste) sul rigo del partito Perderemo. Non importa, il presidente di sezione ritiene che l'elettore abbia semplicemente sbagliato, magari perchè anziano, e quindi assegna comunque il voto a Caio e al partito Vinceremo (e certo che vincerete!!!). Ovviamente ci sono le contestazioni dei rappresentanti di lista, ma accontentando un po' tutti si evitano liti e discussioni, del resto è mezzanotte e vogliamo andare a letto...

lunedì, maggio 22, 2006

Redrum

Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in bocca

domenica, maggio 21, 2006

Mudhoney e il sound di Seattle


Siamo in ritardo...avranno già iniziato? Evidentemente la risposta è sì, l' addetta ai biglietti ci dice che sono al secondo pezzo...Via, corriamo, lascia la bottiglia di vino, non puoi entrare con un' arma contundente ad un concerto dei Mudhoney!!...Entriamo nel Circolo degli artisti alle 22.40 circa, i Jennifer Gentle hanno già finito, Mark Arm è in fondo ad uno stanzone, che si sviluppa in lunghezza (raggiungere il bordopalco sarà impossibile), è sul palco e sta suonando un pezzo di cui cerco di ricordare il titolo, ma ecco che il pezzo finisce, il tempo di dare uno sguardo in giro e parte "Touch me I'm Sick", il pubblico scoppia, e il sound è proprio quello che mi aspettavo, aggressivo, abrasivo e confuso al punto giusto. Non appena terminato il brano sento subito due voci urlare: "Hate the Poliiice!!! Hate The Poliiice!!!" ed io penso: "Non c'è bisogno di chiedere, la faranno, state tranquilli" (infatti nell' encoure ci sarà). Mi aspettavo trombe e fiati sul palco (nell' ultimo disco ci sono, quindi), ma la line-up è quella classica a 4, la serata rotola via con velocità incredibile, i brani che sia alternano mi ricordano milioni di situazioni, "If I Think", "In 'N' Out Of grace"...assolo di batteria entusiasmante, grande Dan Peters!

Unica stranezza è l' aver visto più Gibson che Fender.

venerdì, maggio 19, 2006

La passione di Pasolini


Pier Paolo Pasolini (PPP), già il nome ha in sè una musicalità, un' armonia che ti cattura, che non può che affascinarti. E' stato brutalmente ucciso, rifutato dalla società, la stessa società che quotidianamente uccideva il sottoproletariato (i morti di fame letteralmente) e che egli invece invidiava perchè ultimo detentore, il sottoproletariato, della semplicità ormai persa. Insomma Pasolini come ha detto Moravia era un poeta "e di poeti ne nascono tre o quattro ogni secolo". Non voglio, però, parlare di Pasolini in generale e del suo ruolo nella storia culturale dell' Italia e del Mondo (non ho neanche le basi per farlo), ma voglio semplicemente consigliare a tutti la visione de "La Ricotta", terzo film (uno degli episodi di Ro.Go.Pa.G.) del regista. Ho avuto modo di vederlo recentemente e mi ha folgorato per la sua forza dirompente e per la semplicità con cui il poeta/regista assesta colpi allo stomaco della sua società. In questa mezz' ora di puro estro artistico si racconta la storia di "Stracci", una comparsa che "interpetra" il ruolo del ladrone buono sul set di un film sulla passione di Cristo. Stracci è un morto di fame e come tale è alla ricerca continua di cibo, vittima di una fame atavica, che caratterizza la classe sociale a cui egli appartiene. Nel corso del film egli regalerà alla famiglia il proprio cestino del pranzo (che spetta ad ogni comparsa), ne "prenderà" un altro travestendosi da donna, ma anche questo andrà perso. In ultimo riuscirà a comprare una ricotta e a mangiare tutto quello rimasto sul tavolo dell' ultima cena, mentre comparse e attori vari irridono il suo modo di ingozzarsi (o più probabilmente la sua posizione sociale). Mentre si gira la scena in cui Stracci ha persino una battuta ("Quando sarai nel regno dei cieli ricordati di me") egli muore sulla croce, non come un Dio, ma perchè "...non aveva altro modo di ricordarci che anche lui era vivo..."
E' questo quello che dice Orson Wells quando gli dicono che Stracci è morto; già, perchè Orson Wells interpetra il regista del film sulla passione e parla attraverso le parole di un altro regista (PPP).
All' interno del film, intervistato da un giornalista: "Che cosa ne pensa della società italiana?", Wells-regista-attore risponderà: "Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d'Europa" e ancora alla domanda: "Che cosa ne pensa della morte?" risponderà: "Come marxista è un fatto che non prendo in considerazione".
Al di là delle citazioni colte e dei messaggi forti, fortissimi, "La ricotta" è interessante anche per le trovate puramente cinematrografiche: Pasolini era ricco di idee e qui ce ne sono un bel po'. Guardando il film mi son venute alla mente affinità con alcune trovate di Kubrick, come l' autoreferenziazione. Infatti, Wells, in quella intervista di cui sopra, leggerà una poesia da un libro intitolato "Mamma Roma" e, se ricordate, il drugo Alex alla ricerca di dischi spulcerà vinili in un contenitore dove c'è in bella mostra la colonna sonora di "2001: Odissea nello spazio". Inoltre la scena in cui Alex amoreggia a doppia velocità con le due ragazze incontrate nel negozio di dischi mi ricorda i vari passaggi in cui "Stracci" viene mandato appunto a doppia velocità, come nelle scenette comiche di Chaplin, escamotage che Pasolini riprenderà in seguito con il Chaplin italiano (Totò) in Uccellacci e Uccellini, ma questa è un' altra storia.

martedì, maggio 16, 2006

1996-2006


"La tecnologia avanza e noi siamo a via Ceccano": doveva chiamarsi così il primo disco dei "..//" (dot dot slash slash), un disco che non è stato mai concretizzato, ma che ha preso tantissime forme, alimentato da un turbine di idee, che coincideva con il turbine proprio dell' età adolescenziale di coloro che facevano parte del nucleo. Perchè scrivo di questo duo? Semplice, perchè eravamo io e Paky Di Maio i due stralunati che invece di andare in giro "a rimorchiare", preferivano restare in casa a "suonare" i nostri umori o ad ascoltare chili di vinile. Sono passati 10 anni dai primi incontri tra me e Paky e lui in questi giorni mi ha riferito di aver trovato un po' di materiale dei ..// appunto. Un pezzo tra quelli che ricordo con più gioa è "Space Hangar", nato dal suono di un jack attaccato, da un lato a degli effetti e dall' altro a nulla, libero di vagare nell'aria e non costretto, come una navicella spaziale che rientra in un hangar. A quei tempi io ero un ascoltatore di punk fine 70 e Nirvana, oltre ad essere (per la mia età) il più grande fan dei Cure e di Robert Smith.
Visto che non posso parlare a nome di Paky, mi è venuta l' idea di "intervistarlo" e quindi le cose che leggerete sono effettivamente ciò che lui ha risposto, a domande non concordate ovviamente. Non è un' intervista ad una persona famosa o importante per i media, ma ad un mio amico e visto che ognuno può aprire un blog, ognuno può intervistare chi gli pare e piace.


Come hai conosciuto l' altro membro del gruppo, cioè me?

-Ok ti ho conosciuto alla sala giochi in via Ceccano. venisti perchè invitato dal nostro amico in comune, Francesco, più o meno ci eravamo inquadrati già prima, perchè eri in classe con lui, ma alla sala giochi cominciò l'idea di pasticciare insieme con il rumore grazie alle affinità musicali che scoprimmo avere.

Qual era all' epoca la vostra strumentazione e quale tipo di musica facevate?

-La strumentazione era molto scarna: un campionatore roland dj-70, un sintetizzatore roland jx-3p, una drum machine roland r-8, piatti e mixer da dj, una chitarra elettrica Eko Auriga (raramente dotata di 6 corde) ed un pedale Boss overdrive/distortion, tanta creatività e voglia di fare e di sfogare, con assurde sperimentazioni...ah e la mia sterminata collezione di vinile ovviamente! hehehe.

Parlaci un po' meglio delle vostre sperimentazioni e dei concerti che avete tenuto.

-Le session erano fantastiche ed allo stesso tempo estenuanti...10 anni fa fare cose da zero con il campionatore, senza sequencer metronomico non era facile come oggi...oggi faccio in 5 minuti quello che all'epoca facevo in ore di lavoro, ma la cosa che ricordo piacevolmente era la totale libertà di improvvisare su qualsiasi cosa emettesse un suono o un rumore, doccia compresa...
Il live più bello dei ..// fu quello a Casagiove durante le selezioni per la band che all'epoca doveva affiancare gli ancora sconosciuti, alla massa, Subsonica. Il pubblico casertano non era preparato per la performance "non classica", ma per fortuna in giuria c'erano un paio di persone dall'orecchio elettronico, che ci dissero, cito: "Guagliù stat tropp annanz". Quello fu il nostro trionfo.

Come è avvenuto lo scioglimento del gruppo? Io direi in modo naturale, così come era nato, e tu?

-Più che un vero e proprio scioglimento fu una sorta di strano allontanamento, il mio collega fu anche rapito dall'amore all'epoca e poi ci fu il suo interesse per un' altra band di cui anche io stesso feci parte anni dopo...io comiciai a dedicare più tempo ai miei progetti da solista ed i ..// subirono una sorta di fade out...

C' entri quindi qualcosa con la storia degli Eddy From The Enot, di cui questo blog cerca di occuparsi.

-Eddy From The Enot fu il progetto che rapì
l'attenzione del mio socio e la cosa incredibile fu che un po' di anni più tardi il progetto Eddy inghiottì anche me. Con la mia presenza il loro sound prese decisamente una piega più elettronica ed anche in quell'occasione la sperimantazione, ma stavolta fatta con criterio musicale, la faceva da padrona...la cosa che apprezzavo di più oltre al sound che si cavalcava era il fatto che pur essendo in 3 dal vivo sembravamo un esercito.
La data al "Nero e Non Solo" per me fu memorabile una delle performance più belle della mia vita.

Oltre a "Space Hangar" è rimasta qualche traccia dei ..//? E riuscirete (riusciremo), a dieci anni di distanza, a realizzare finalmente qualcosa?

-Space Hangar è l'unica traccia registrata in modo decente che è rimasta...
ma i floppy del mio campionatore funzionano ancora e come nei migliori film dell' orrore degli anni 80, il male alla fine ritorna sempre.
A dieci anni di distanza si è deciso di rendere omaggio ai ..// per quello che facevano, per quello che erano e per il fatto che il tempo ci ha dato ragione su di una cosa in particolare...bisogna essere sempre se stessi.

domenica, maggio 14, 2006

Rape me my Ken


...Pensavo che la vita da "bambole" fosse più semplice, ora non più.

sabato, maggio 13, 2006

"Petition the Lord with prayer"


Jim Morrison chiedeva di fare una petizione con le preghiere, ai nostri giorni si possono fare le petizioni attraverso internet (funzioneranno?). Rilancio semplicemente una notizia letta sul blog di Grillo in cui si parla della tassa/furto sulle ricariche dei cellulari, che sembrerebbe una tassa che paghiamo solo noi italiani. Cioè in breve, come tutti sappiamo, oltre a prendere i nostri soldi in anticipo (per un servizio ancora non erogato) attraverso le ricariche le compagnie telefoniche ci spillano continuamente soldi senza giustificazioni (esempio: ricarica da 10 euro= 8 euro di traffico + 2 per ?).
Il link per "firmare" la petizione è questo.

giovedì, maggio 11, 2006

Extra Extra Large


Si pronosticava un tutto esaurito (sold out tickets), ma i biglietti per il concerto degli Xiu Xiu+Larsen fortunatamente per noi alle 21.30 si trovano ancora (costo 12 euro). Il giorno è mercoledì 10 Maggio 2006, il posto è la Galleria Toledo (centro di eventi e rassegne, ormai quasi troppo colte ed intellettuali per i miei gusti). Dopo aver trovato una poltrona in prima fila (e sì, se volessi agitare le chiappe durante il concerto mi sarebbe vietato) aspettiamo che il tutto abbia inizio. In scena non c' è nessuno, ma la quantità di strumenti e di stramberie musicali è tale da allietare l' attesa, a bordo palco in bella vista c' è anche un Theremin (non l' originale ma un modello molto più compatto). I primi rumori che si iniziano a sentire mi ricordano vagamente "Bucephalus Bouncing Ball" del signor Richard D James (aka Aphex Twin) ovvero una pallina che si sposta da destra a sinistra, da una cassa all' altra...Dopo alcuni minuti sullo schermo alle spalle del palco compare una L flippata orizzontalmente e fanno il loro ingreesso i Larsen, sono in 4 (batterista, 2 chitarristi e l'addetto all' elettronica nonchè "fisarmonicista"). Il live set dei Larsen (mai ascoltati prima) non è particolarmente coinvolgente, ci sono parti interessanti miste a parti abbastanza tediose, è apprezzabile la ricerca del suono, che probabilmente è ancora in fieri, usano molti aggeggi strani (ad esempio un vibratore in metallo, per interferire con i pick-up della chitarra) ed anche strumenti "classici" (come il triangolo ed il Theremin appunto) in una mistura di suoni e idee che probabilmente ancora non è del tutto congelata. Alle 23 dopo l'ultimo pezzo dei Larsen salgono sul palco anche gli Xiu Xiu; il pubblico si scalda e dopo che i due prendono posizione parte un pezzo a sei (Xiu Xiu+Larsen appunto) come testimonia lo schermo con la sigla XXL in bella mostra, l' avvento della voce e del modo personalissimo di usarla da parte di Jamie Stewart rende il tutto molto più interessante e stimolante, il primo brano che il sestetto ci propone è un crescendo caotico e noisy, impressionante per chi non ha visto i Sonic Youth all' opera. Intorno alle 23.15 in scena restano solo gli Xiu Xiu (XX recita lo schermo in fondo) e l' aria cambia decisamente, la voce è dilaniante: è puro punk in un metro quadro, infatti Jamie Stewart e Caralee McElroy suonano quasi attaccati, in una postazione circondata da amplificatori, campanelli da reception di motel, organetto, tastierine, piatti e piattini. Stewart picchia duro con le bacchette, che perdono letteralmente i pezzi, picchia sul rullante e su i due piattini davanti a sè e quando c' è da picchiare (con il plettro però) picchia anche sulle corde della sua chitarra. Alle parti più "fragorose" e synth-pop si mescolano le parti puramente cantate o meglio recitate/sussurrate, per un' altra oretta di musica personale. A mezzanotte risalgono sul palco i Larsen per mischiare ancora le carte in tavola...Il tutto si conclude intorno alla mezza per un concerto niente male, anche se non resterà nella mia memoria come uno di quelli memorabili.

P.S.
In attesa di foto quella proposta riguarda il concerto di Torino del 12 Maggio 2005

martedì, maggio 09, 2006

Eroi in diretta TV

Premetto che mi dispiace per chi muore, in generale, e quindi anche per i due alpini italiani morti in Afghanistan. Detto questo però, trovo a dir poco eccessivo l' uso strumentale che di queste morti stanno facendo, da un lato i giornalisti, che così possono riempire colonne e colonne dei giornali per cui lavorano e dall' altro le istituzioni, in primis la Chiesa.
Mi domando quale fosse il bisogno di riprendere in diretta con uno speciale (à la MTV) il ritorno delle salme di questi due disgraziati (nel senso che sono caduti in disgrazia) e quale il bisogno di trasmettere tutto il funerale sempre all' insegna della più "solenne" diretta TV.
Immagini di un funerale, commentate da una voce fuori campo (come in una partita di calcio che incolla gli italiani davanti allo schermo). La regia che incalza su tutti i simboli possibili: "giustamente" si inquadrano le bare, ricoperte con la bandiera italiana (altro simbolo), più volte si inquadrano i copricapi da alpini con le ARMI da alpini adagiate innazi alle bare, si indugia con la camera sullo splendido crocifisso in legno e ovviamente più e più volte si inquadra la splendida chiesa in cui si svolge questa pacchiana funzione. Per le istituzioni è l' ennesima occasione per mostrare se stesse nelle alte divise, in modo che la gente che assiste a questo "spettacolo" possa dire poi con tono compiaciuto: "Hai visto, nei primi banchi c' era anche Ciampi, il nuovo presidente della camera Bertinotti e il futuro presidente del consiglio Prodi". Le istituzioni, le stesse che hanno mandato queste persone a morire (perchè sono morte, non perchè le hanno inviate con lo scopo di farle morire) ora grazie a loro possono mostrare le proprie facce pensose e costernate in diretta Tv, aumentando forse la loro popolarità; ed anche per gli alpini tutto ciò a ben vedere può rivelarsi una buona pubblicità per l' intero corpo.
Mi domando: "Ma se le persone morte fossero state atee o meglio ancora di un' altra religione (poniamo musulmane)? Allora avremo visto in TV la diretta dalla moschea di Roma? Cioè le stesse istituzioni che non transigono sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, avrebbero avuto "l' onestà intellettuale" (frase che spessissimo usano i politici) di presenziare ad una eventuale funzione non cattolica?"

Da quello che io vedo come un vero e proprio reality show (lo show della morte strumentalizzata) il messaggio è, secondo me, chiaro: "Confidate nell' esercito e nella chiesa cattolica!".
Ma quando i nostri militari uccidono altre persone? Perchè quelle non le omaggiamo? Perchè la Rai non va ad inquadrare in primo piano i visi delle mogli rimaste vedove e dei figli rimasti orfani?
Domande stupide, si sa benissimo che ognuno si piange i propri morti...e ne fa degli eroi.

Mio nipote di sette anni alla domanda cos'è per te il Natale risponde: "Pace e amore". Ma quando poi si cresce ci si rende conto che quelle parole sono solo dei paraventi, dei paraventi come la parola eroe...

domenica, maggio 07, 2006

Non sento

Nella sezione audio ho aggiunto un demo (solo chitarra e voce) di un pezzo che stiamo provando in queste prime prove in saletta. Riporto qui sotto quello che dico:


Non riesco più a sentirti
Non riesco più a capirti
Non riesco più a sentirmi
Non riesco più a capirmi

Non riesco a stare in piedi
Ho perso il mio equilibrio

Mi hai tagliato gli orecchi!!! (x 4)

Non riesco più a sentirti
Non riesco più a capirti
Non riesco più a sentirmi
Non riesco più a capirti

Mi hai tagliato gli orecchi!!! (x 4)

Mi hai tagliato gli orecchi
Non riesco più a sentirti
Non riessco più a capirmi


"Parole pronunciate che stanno conficcate in gola
e possono strozzare meglio sputarle"

martedì, maggio 02, 2006

Si perde quando son finite le "vite"


Noi giovani nati sul finire degli anni 70 siamo stati testimoni di una miriade di cambiamenti nella società, cambiamenti legati essenzialmente all' avvento delle nuove tecnologie. Faccio un parallelo storico improbabile: l'inizio del '900 è segnato dall' entrata delle masse nella "gestione" della cosa pubblica, mentre il periodo in cui noi siamo stati adolescenti e poi postadolescenti (ma quanto dura sta postadolescenza?) è segnato dall' avvento delle tecnologie di massa e soprattutto le tecnologie di comunicazione. I telefonini di prima, seconda e terza generazione, gli sms, gli mms, INTERNET, il collegamento a 56k, in adsl e in fibra ottica, la musica "gratuita", l' avvento del CD, la conquista da parte sua del mercato e poi la decaduta a semplice supporto vuoto sul quale incidere autonomamente la nostra musica, sempre più spesso e più facilmente nostra nel senso che è scritta da noi. Insomma siamo stati coinvolti in rivoluzioni epocali e radicali e cosa più importante siamo ormai abituati a questo, cioè siamo assuefatti ai cambiamenti.

Nell' ambito dell' evoluzione dei ludici videogiochi voglio sottolineare come sia andato forse completamente perso il concetto di "Game Over".
Per coloro i quali non hanno vissuto i primi giochi degli anni '80, chiarisco che i videogiochi si trovavano inizialmete solo a pagamento nelle sale giochi. Dopo aver introdotto la moneta/gettone (coin) si aveva a disposizione un certo numero di possibilità per portare a termine il gioco scelto: queste possibilità sono appunto "le vite". Nel caso in cui le vite (possibilità) si fossero esaurite prima di aver portato a termine il gioco, la partita veniva interrotta da una bella scritta lampeggiante "Game Over", seguita da un' altra scritta lampeggiante "Insert Coin". Nel caso in cui la partita, invece, fosse stata portata a termine ancora una volta sarebbero apparse le scritte "Game Over" e "Insert Coin".
Tutta questa elucubrazione per esporre un' idea che mi balena in testa: per restare legato agli anni che mi hanno generato penso che sulla mia tomba chiederò di scrivere appunto "Game Over".

lunedì, maggio 01, 2006

Caserta città per la pace



All'interno dell' ellisse verde c' è la zona denominata Macrico (ex caserma dell' esercito), all' interno dell' ellisse blu c'è invece l' area del monumento ai caduti con parcheggio accluso (giusto per fare delle proporzioni ad occhio).
Domenina 21 Maggio questo posto nascosto al pubblico da anni sarà aperto e visitabile; andiamo in massa per dare uno sguardo. Il luogo è in ballottagio, ci sono grossomodo due proposte: costruire per far soldi o "bonificare" per regalare una piccola Hyde Park anche ai casertani. Secondo me il partito delle grandi opere la spunterà anche in questo caso...

P.S.
L'immagine è stata presa non dal mio elicottero personale, ma da Google Earth

venerdì, aprile 28, 2006

Ben tornata gioventù



"Piuttosto strappato", è questa la traduzione che google mi propone per il titolo del nuovo album dei Sonic Youth, "Rather Ripped", ma io leggendo ripped non posso che pensare al più familiare uso del verbo to rip, cioè all'operazione di estrazione delle tracce audio da un cd, a cui spesso segue la conversione in formato compresso (e.g. mp3) e la sua diffusione via Peer2Peer. Che i "ragazzi" sonici siano favorevoli alla diffusione "illegale" della loro musica? A me piace pensare di sì. Comunque grazie a queste manovre illegali sono contento di poter ascoltare con largo anticipo le nuove canzoni di uno dei miei gruppi preferiti, perchè, come dice un mio amico, siamo cresciuti a pane e sonicyouth. Mi piacerebbe dire che mentre scrivo sta girando il cd nel lettore o ancor meglio il vinile sul piatto, ma in realtà la musica che sto ascoltando non è altro che una sequenza di bit, non c'è nulla che gira, tranne i riff di chitarra.
Descrivere un disco dei SY è sempre un' ardua impresa, ma in questo caso, anche se sembrerà strano, l' aggettivo rock è davvero appropriato; non che sia un disco alla Born in the USA, ma sicuramente è il disco più strettamente rock mai registrato dal quartetto. Si vede che la vicinanza di Jim O' Rourke ha influito non poco sul modo di comporre di questi cinquantenni newyorkesi; infatti per tutto il disco non si esce quasi mai fuori dai binari per deragliare nel classico limbo noise. Anche la lunghezza delle canzoni, in media 4 minuti, è tutta verso la classica canzone rock di impatto, e in effetti l'impatto c'è e come...Giri di basso e di chitarra che si amalgamano alla perfezione con improvvise accelerate e impennate dei cavalli, mentre l'amico Steve Shelley tiene ben salde le redini di questa diligenza, che produce ottima musica da ormai più di vent'anni. Venendo ai brani, i miei preferiti (per ora) sono "Pink Steam", costruito veramente in maniera magistrale e Rats, cantato dall' inconfondibile Lee Ranaldo e inquinato dai vortici a sei corde di Thurstone Moore. Non vedo l' ora di poterli rivedere dal vivo...

Sono un comunista e non lo sapevo?


Ieri sera abbiamo provato per la seconda volta con Fabio (il batterista degli Eddy from the Enot) ed oltre a suonare, provare provare e provare si è anche parlato ovviamente d' altro. In particolare Fabio mi ha detto che dopo aver visto il blog (questo blog) ha tratto la conclusione "ovvia" che io sarei un comunista, un rosso. La cosa mi ha spiazzato un pochino, perchè io non mi ritengo un uomo di sinistra, ma in questo frangente temporale un antiBerlusconi convinto. Tutto quello che Berlusconi rappresenta è l' affermazione che il potere (economico, mediatico, politico) trionfa sempre a prescindere da come questo potere sia stato guadagnato. Esempio lampante di quel che NON mi piace: probabilmente sarà eletto presidente del senato (candidato dalla destra) un certo Giulio Andreotti, la stessa persona che nel 2004 la Cassazione ha confermato aver intrattenuto «una concreta collaborazione» con la mafia fino al 1980. Poiché la sentenza è arrivata con due anni di ritardo rispetto al termine del 20 Dicembre 2002, il reato «commesso» si è estinto per decorrenza dei termini e quindi Andreotti, solo per tale motivo, ha evitato la condanna con un proscioglimento per prescrizione.
Per chiarire a Fabio ed anche a me stesso la mia posizione, posso solo dire che ho paura del potere e di coloro che tirano le leve e schiacciano i bottoni nelle stanze delle istituzioni; per questo motivo cerco di sapere quelle che più posso su questi "loschi figuri", di destra o di sinistra che siano. Poichè nelle ultime elezioni i ruoli di maggioranza e opposizione si sono invertiti, molto probabilmente adesso le notizie "politiche" lette in giro e che riporterò su questo blog riguarderanno Romano Prodi e la sua "maggioranza".

P.S.
Preciso che questo è e resta il blog degli Eddy from the Enot, non è un blog che si occupa di politica, le eventuali notizie di quel genere sono solo riportate nell' ottica: "Avete letto che..." "Che ne pensate di questo...?"

mercoledì, aprile 26, 2006

Non Crozza Italia, ma Forza Crozza...


Forza Crozza, nel senso che se nel tuo programma (Crozza Italia andato in onda ieri su La7) inviti tal Marco Travaglio allora perchè non porre lui domande riguardanti il suo lavoro passato e attuale?
Se in una trasmissione c'è come ospite Bill Gates si spera che ad un certo punto si parli di computer, sistemi operativi o quant' altro.
Travaglio si è occupato nei suoi libri dei processi ad Andreotti, della mafia, di tangentopoli, di Berlusconi e dei mille problemi che lo circondano. Ebbene Crozza ha un ospite a cui poter porre un' infinità di domande "intelligenti" ed invece si è limitato a punzecchiarlo con battutine stupide o stupidissime, la qual cosa mi sarebbe anche piaciuta, ma nel caso in cui fosse stata condita da ben altro...Lo stesso Crozza ha ricordato in trasmissione che a Luttazzi chiusero il programma in seguito alle cose dette da Travaglio a Satyricon e quindi, invece di continuare lì da dove Luttazzi aveva finito, che fa? Un beato nulla.
Dal mio punto di vista questa "intervista non intervista" ha dimostrato che forse alcune cose ancora non possono essere dette (a prescindere da chi vince o perde le elezioni) e che gente come Travaglio deve restare nell' ombra, possibilmente senza alzare troppo i toni.
Oltre ad invitare tutti a leggere i suoi libri, che di seguito vi enumero, voglio anche segnalare la presenza in rete (eMule) di una serie di interviste e di conferenze tenute da Travaglio e dai suoi più stretti collaboratori, Peter Gomez, Saverio Lodato e altri.

  • Il manuale del perfetto impunito. Come delinquere e vivere felici (2000, Garzanti Libri).
  • La sentenza Andreotti. Luci e ombre di un processo storico (2000, Editori Runiti).
  • La repubblica delle banane (Peter Gomez e Marco Travaglio, 2001, Editori Runiti).
  • L'odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi (Elio Veltri e Marco Travaglio,2001, Editori Runiti).
  • Mani pulite. La vera storia. Da Mario Chiesa a Silvio Berlusconi (Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio, 2002 , Editori Runiti).
  • Lo chiamavano impunità. La vera storia del caso SME e tutto quello che Berlusconi nasconde all'Italia e all'Europa (Marco Travaglio e Peter Gomez , 2003, Editori Runiti).
  • Bravi ragazzi. La requisitoria Boccassini, l'autodifesa di Previti & C. Tutte le carte dei processi Berlusconi-toghe sporche (Marco Travaglio e Peter Gomez, 2003, Editori Runiti).
  • Bananas. Un anno di cronache tragicomiche dallo stato semilibero di Berlusconia (Marco Travaglio, 2003, Garzanti Libri).
  • Il modello TAV. E le grandi opere del Cavaliere (Ivan Cicconi, Marco Travaglio, Nerio Nesi, 2004, Koinè).
  • Montanelli e il cavaliere. Storia di un grande e di un piccolo uomo (Marco Travaglio, 2004, Garzanti Libri).
  • Regime. Biagi, Santoro, Massimo Fini, Freccero, Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, TG, GR e giornali: storie di censure e bugie nell'Italia di Berlusconi. Postfazione di Beppe Grillo. (Marco Travaglio e Peter Gomez, 2004, BUR).
  • L'amico degli amici. Perché Marcello Dell' Utri è stato condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. La requisitoria dei PM e la memoria della difesa. (Marco Travaglio e Peter Gomez, 2005, BUR).
  • Intoccabili. Perché la mafia è al potere. Dai processi Andreotti, Dell'Utri & C. alla normalizzazione. Le verità occultate sui complici di Cosa Nostra nella politica e nello Stato.(Saverio Lodato e Marco Travaglio, 2005, BUR).
  • Berluscomiche. Bananas 2 la vendetta: le nuove avventure del Cavalier Bellachioma dal kapò al kappaò. (Marco Travaglio, 2005, Garzanti Libri).
  • Inciucio. Come la sinistra ha salvato Berlusconi. La grande abbuffata RAI e le nuove censure di regime, da Molière al caso Celentano. L'attacco all'Unità e l'assalto al Corriere. (Peter Gomez e Marco Travaglio, 2005, BUR).
  • Le mille balle blu. Detti e contraddetti, bugie e figuracce, promesse e smentite, leggi vergogna e telefonate segrete dell’uomo che da dodici anni prende in giro gli italiani: Napoleone Berlusconi. Vignette di Ellekappa. (Peter Gomez e Marco Travaglio, 2006, BUR).

venerdì, aprile 14, 2006

2/3 + 1/3 = 1?

Siccome questo blog è nato soprattutto per seguire l' evoluzione e le novità degli "Eddy from the Enot" mi sembra giusto scrivere in questa sede che oggi, dopo più di un anno, io e Daniele ci ritroveremo a suonare con un batterista. Infatti dopo aver composto e provato un po' di cose nella mia cucina (una testimonianza ne sono i video) ci si è presentata la possibilità di cimentarci in sala con un batterista. Come si evince dal titolo del post e in particolar modo dal punto interrogativo, non sappiamo allo stato attuale se questa persona è destinata a divetare il terzo sciaguarto Eddy boy oppure no, ma in ogni caso essendo galvanizzato da questa prospettiva volevo esternare la cosa scrivendo questo post. Nuove informazioni saranno disponibili a breve. Stay tuned.

martedì, aprile 11, 2006

Cobain come Elvis


Ebbene, dopo aver venduto tutto quello che di Kurt Cobain si poteva vendere, ovvero brani rimasti inediti, diari personali e chitarre, adesso si è deciso di vendere la sua immagine, ma non per uno spot dall' oltretomba (idea anche divertente secondo me), ma sotto forma di statuina da tavolo. Se da un lato questo mi sembra un conclamare Cobain come uno dei musicisti più caratterizzanti della musica di massa americana, che lo accosta a quel mito che è diventato Elvis the King, dall' altro lato trovo questa trovata sintomatica di quel collezionismo portato all' estremo di cui parlavo qualche post fa.
E' come se dal vendor venisse detto: "Bene il tuo artista preferito è morto e sepolto, non potrà più comporre musica, ma tu puoi acquistarlo e tenerlo sempre con te".
Voglio sottolineare che non sto qui difendendo il ricordo di Cobain, egli scelse consapevolmente di "vendersi" al pubblico, con tutte le conseguenze positive e negative che ne conseguono.

sabato, aprile 08, 2006

Monopoli a tempo di musica.

Come forse molti di voi sapranno , perchè è da tempo già visibile, è stato inaugurato un nuovo canale terrestre (analogico oltre che digitale), che fino a poco tempo fa non aveva nome e veniva identificato con la semplice sigla YOS (your open source).
Assistendo alla sua "programmazione" mi sembrava di sognare: un canale senza pubblicità che trasmette solo video tutto il giorno e per di più di gruppi o artisti anche interessanti (ovviamente rispetto ai miei gusti). Insomma una specie di Mtv:Brand New, ma in chiaro e terrestre.
Durante la sua comparsa anche il logo che tutt' ora compare in alto a destra dello schermo sembrava non avere forma e nome, come se volesse essere un canale pirata senza identità. Oggi, invece, il canale prende piena identità e il logo a chiare lettere ne sancisce il nome ufficiale: Flux (flusso).
Come tutti i sogni anche questo è giustamente terminato ed è destinato a sparire al più presto anche dalla memoria.
Ovviamente tra poco farà la comparsa la pubblicità (come è giusto che sia, del resto è gratuito) e pian pianino probabilmente assisteremo alla sua mtvizzazione: ai posteri l'ardua sentenza.
Personalmente spero solo che il genere musicale proposto rimanga questo e che non diventi una misera e inutile Mtv2.
Tralascio ora l'aspetto contenutisco del canale per prendere in esame un' altra faccenda ben più complessa e importante...Ci hanno triturato i coglioni in questa campagna elettorale parlando anche del ruolo predominante che Silvio Berlusconi (alias Mr. Mediaset) ha nel panorama dell' editoria e soprattutto in quello televisivo. Or bene in un ambiente in cui tutti sembrano attentissimi e preoccupati che un solo individuo (società) non possa controllare i media, nessuno si è accorto del signor Marco Tronchetti Proverà?
E già, Tronchetti Provera controlla 40 tra le più importanti società quotate in piazza affari e tra queste la Telecom Italia.
Che c'entra con la televisione? La Telecom controlla il gruppo La7 ed MTV e da un po' di tempo indovinate quale canale si è aggiunto ai due appena citati?
Date uno sguardo al logo della Flux.
Se non leggete bene vi agevolo: Flux an MTV property!

venerdì, aprile 07, 2006

Break on through (to the other side)



Era il 9 Novembre 1989 e a Berlino cadeva il famoso muro, simbolo di una divisione ideologica oltre che geografica; a Caserta si erano impegnati nel loro piccolo ad erigere un altro muretto, che non divideva il mondo in due blocchi contrapposti, ma semplicemente divideva parte di una Caserta "periferica" dal centro (per ulteriori dettagli vi rimando ad un mio post di Gennaio).
Insomma con il contributo del video posto qui in alto, sono contento di comunicare che finalmente la razionalità ha prevalso su un gesto inutile, quale era appunto la presenza di quello spartitraffico.
Eppure si apprende sin da piccoli che un segmento di retta è la maniera più veloce per unire 2 punti.

giovedì, aprile 06, 2006

Numeri

Nel 2001 a casa mia arrivò "Una Storia italiana" bellissimo volume con una biografia "completa" di Silvio Berlusconi. Quest' anno a casa mia non è arrivato nulla, ma a casa della mia ragazza è arrivato "La vera storia italiana", il dietro le quinte del governo Berlusconi, altro volume da custodire gelosamente.
Arrivando a pagina 154 si legge "27.119 dollari è il reddito medio odierno degli italiani (nel 2001 era di 24.670 dollari)".
Bene, quindi gli italiani negli ultimi 5 anni ci hanno "guadagnato" 2449 dollari, ma poichè ho sempre acquistato beni e servizi in euro, vediamo quanti euro ho guadagnato.
Vado su www.uic.it (ufficio italiano dei cambi).
Nel 2001 il cambio medio euro/dollaro era di 1,1175, quindi nel 2001 24670 dollari valevano 27568,72 euro.
Nel 2005 il cambio medio euro/dollaro è sceso a 0,8051, quindi 27119 dollari valgono 21833,51 euro.


27568,72 - 21833,51 = 5735,21


Aggiungo un Podcast e ne parlo male.


Il titolo di questo blog è solo provocatorio, o no?
Comunque volevo avvisare che ho aggiunto un podcast, in particolare uno gestito da una comunità indie (indiana?) italiana che mi è sembrato molto interessante e che spero sia spesso aggiornato.
Ok, detto questo mi soffermo su una considerazione da vecchio, ovvero che sto notando il proliferare di centinaia di nuovi gruppi che spuntano da tutte le parti e che ormai penso che non ci sarà mai più un genere musicale generazionale (cioè un movimento che sia identificabile con una data generazione).
Questa è una cosa possibile o meno, ma quello che non vorrei succedesse è che a causa dell' infinito numero di band in circolazione si finisca ognuno con avere i propri artisti preferiti senza possibilità di scambiare pareri con altri, perchè magari nessun altro li conosce. E' uno dei miei 1000 discorsi contorti e contradditori, me ne rendo coto, perdonatemi.
Non essendoci un mezzo di informazione comune (nel senso di una rivista, un sito), ma 1000, 10000 blog e podcast, è difficile che la musica di un gruppo che ho sentito ieri possa essere stata ascoltata anche da qualcuno che è vicino a me (geograficamente). Personalmente sento il bisogno di confrontarmi con i miei amici sull' evoluzione della musica, forse sono io che pecco, come dicevo, di vecchiaia. In un Mondo globalizzato non c'è più bisogno della vicinanza fisica? Magari dovrei abituarmi a chattare che so, tipo con degli indiani e commentare una band locale (indiana) che ho per caso ascoltato su un podcast del New Mexico?

martedì, aprile 04, 2006

Gli uomini preferiscono le bionde

Si chiama come da noi, Alice, ma invece di parlare italiano, parla francese: è la nuova offerta lanciata dalla Telecom Italia in Francia e potete consultarla su questo sito, mentre andando su quest' altro potrete paragonarla all' offerta italiana. Vi riassumo brevemente quello che ottengono i nostri cugini transalpini con l' abbonamento ad "Alice Box" al prezzo di 29,95 € mensili : collegamento ADSL 20 Mega (nominali) Flat , telefonate illimitate ai numeri fissi in Francia (di qualunque gestore), l'abbonamento alla TV via Internet, il canone telefonico e il modem (Wi-Fi) in comodato d'uso.
Non essendo ancora diffusa da Telecom Italia la tecnologia ADSL2+, la velocità massima raggiungibile qui da noi è attualmente di 4 Mega (nominali).
Comunque per cercare di allinearci all' offerta francese, almeno in termini di servizi offerti, bisognerebbe optare per l' abbonamento "Alice Home TV", che comprende una connessione ADSL in versione Flat fino a 4 Mega (sempre nominali) che costa 45,90 € al mese, a questi si devono aggiungere obbligatoriamente sia il canone mensile per l'abbonamento alla linea di 14,57 euro, sia l'abbonamento a Teleconomy No Problem per effettuare telefonate illimitate solo ai numeri fissi di Telecom Italia al costo di 15 euro al mese.
In totale l'abbonato italiano a "Alice Home TV" paga la bellezza di quasi 85 euro al mese per avere prestazioni inferiori, in termini di velocità dell'ADSL e di traffico telefonico, dell'abbonato francese a "AliceBox" che se la cava con nemmeno 30 euro mensili.
Mi viene un dubbio allora, non è che i francesi (che tra l'altro hanno un Pil ed un reddito procapite più alto rispetto a quello dell' Italia) siano "ben voluti" da Marco Tronchetti Provera, il quale salassa ogni mese noi italiani per applicare invece in Francia le tariffe telefoniche più basse d' Europa?
Un' altra considerazione è d' obbligo, se da noi i servizi di telecomunicazione si pagano di più ed altre imposte, come quelle sugli idrocarburi, sono più alte della media europea, come si pretende che le aziende italiane possano competere con il resto dell' Europa? E' quasi normale che chiudano qui da noi...

domenica, aprile 02, 2006

Ma si intende questo per inceneritori?

Stasera non ero sceso certamente per scattare queste foto, ma per scattarne un' altra, che poi per dimenticanza non ho neanche più fatto.
Comunque avevo la macchina fotografica con me (mai uscire di casa senza) e tornando a casa, in viale Lincoln, ho visto dei fuochi in lontananza (i primi falò di un'estate che si avvicina?) e mi è sembrato opportuno riportare le scene assurde che si "consumavano" intorno alle 23:40.
Dico assurde perchè non è ammissibile che succedano cose del genere in piena città (non per dire che possano succedere lecitamente in periferia)...Ma badate bene a non farvi distrarre dalle più plateali fiamme, l' assurdo non sono quelle, ma ciò che funge da combustibile ovvero l'immondizia, i chili e chili di rifiuti solidi urbani lasciati per le strade. Queste sono scene che a Caserta e dintorni si verificano a cadenza fissa, come i primi fiori primaverili e la comparsa del polline. I nostri dipendenti (politici) sono tutti intenti a racimolare voti per sedere a quelle poltrone tanto aspirate, orbene è il caso che chiunque venga eletto qui a Caserta faccia in modo di preoccuparsi "più seriamente" di questo piccolo problema che ci affligge e che affligge praticamente tutta la regione. Evidentemente questa situazione fa comodo a qualcuno, qualcuno che preferisce avere le strade piene di rifiuti, che forse si trasformano in banconote per chi da queste parti si fa chiamare cammorrista.
Io purtoppo non sono come Pasolini e "non so" i nomi di coloro che ci sono dietro...

P.S.
Resta per inciso che incendiare i cassonetti non serve a nessuno e provoca solo ulteriori danni all' ambiente, perchè non si organizzano manifestazioni giornaliere?

sabato, aprile 01, 2006

Tumore Vegetale

Questo nella foto è un limone colto con le mie mani dalla pianta del mio giardino, stiamo provando la chemioterapia, ma penso sia destinato ad una tragica fine