giovedì, aprile 06, 2006
Aggiungo un Podcast e ne parlo male.
Il titolo di questo blog è solo provocatorio, o no?
Comunque volevo avvisare che ho aggiunto un podcast, in particolare uno gestito da una comunità indie (indiana?) italiana che mi è sembrato molto interessante e che spero sia spesso aggiornato.
Ok, detto questo mi soffermo su una considerazione da vecchio, ovvero che sto notando il proliferare di centinaia di nuovi gruppi che spuntano da tutte le parti e che ormai penso che non ci sarà mai più un genere musicale generazionale (cioè un movimento che sia identificabile con una data generazione).
Questa è una cosa possibile o meno, ma quello che non vorrei succedesse è che a causa dell' infinito numero di band in circolazione si finisca ognuno con avere i propri artisti preferiti senza possibilità di scambiare pareri con altri, perchè magari nessun altro li conosce. E' uno dei miei 1000 discorsi contorti e contradditori, me ne rendo coto, perdonatemi.
Non essendoci un mezzo di informazione comune (nel senso di una rivista, un sito), ma 1000, 10000 blog e podcast, è difficile che la musica di un gruppo che ho sentito ieri possa essere stata ascoltata anche da qualcuno che è vicino a me (geograficamente). Personalmente sento il bisogno di confrontarmi con i miei amici sull' evoluzione della musica, forse sono io che pecco, come dicevo, di vecchiaia. In un Mondo globalizzato non c'è più bisogno della vicinanza fisica? Magari dovrei abituarmi a chattare che so, tipo con degli indiani e commentare una band locale (indiana) che ho per caso ascoltato su un podcast del New Mexico?
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