sabato, luglio 28, 2007

Sogni di un ex fumatore


E’ successo ancora. E’ sempre fastidioso allo stesso modo, anzi mi sembra che il fastidio e la rabbia per questi sogni aumentino sempre di più. Sono praticamente circondato da fumatori, tutti fumano e la cosa è così naturale che anch’io accendo una sigaretta, un gesto che ho fatto e rifatto forse per troppo tempo, per anni cazzo! Mi sveglio davvero con il sapore di tabacco in bocca e la cosa mi sconsola, mi deprime quasi e mi sento sconfitto, non sono riuscito a smettere, non smetterò mai di fumare nei miei sogni e probabilmente in uno di questi morirò di tumore, mentre qui nella realtà sappiamo quale montagna nera provocherà lo stesso effetto di tonnellate di tabacco aspirato.
Poi mentre i fumi del sonno si diradano scopro che tra tutte le cose che ieri ho fatto e che sono responsabili dell’impasto che ho nella bocca il fumo, almeno quello attivo, non c’entra niente. E’ dura essere un ex fumatore, sarò un ex fumatore a vita? Spero di sì.
E’ strano tutto ciò, perché mentre nei sogni tutto è naturale e i gesti stantii sembrano freschi di giornata, nella realtà, cioè quando non sto sognando, il movimento meccanico dei fumatori e la loro naturalezza mi danno quasi fastidio, un fastidio non per il fumatore di turno che osservo, sia chiaro, ma per la ritualità, per la ripetitività di un gesto innaturale che col tempo non è più tale. Forse mi infastidiscono le cose che si insinuano subdolamente ed è questo uno dei lati peggiori di tutte le droghe, che come un Giano bifronte ti sorridono da una parte e si fregano le mani dall'altra con un ghigno di chi ne sta fottendo un altro. Un tempo non consideravo questo aspetto delle droghe, che erano da me viste in maniera morrisoniana come chiavi per l'accesso alla conoscenza...Cazzo sono cambiato...o sono solo cresciuto?

venerdì, luglio 27, 2007

Un po' per Ranaldo e un po' per i Wire

Che i Wire mi piacciono un casino è risaputo (almeno da me) che Lee Ranaldo mi piaccia anche come scrittore (oltre che come musicista) non lo era fino a poco tempo fa. Sto leggendo Road Movies, comprato al mitico concerto dei Sonici ad Ostia e vi "passo" un pezzettino ino dove c'entrano giusto di striscio anche i Wire, di cui ho comprato un LP proprio ultimamente a Guardia Sanframondi. (Closed Circuit)

"Oggi ho visto una donna stupenda al festival e abbiamo avuto una storia a forza di sguardi, vicino al palco mentre suonavano gli Wire. che occhi stupendi, che viso stupendo. una cosa incredibile perché senza dirci una parola o toccarci o stare vicini abbiamo avuto una vera relazione tutta attraverso gli occhi. così appagante. è stato bellissimo e delicato e completo in sé, mi ha soffiato un bacio ed era finita così. niente nomi, niente trucchi, solo un tunnel di desideri che scorreva tra di noi e diceva tutto, quello che era e quello che sarebbe potuto essere, e non doveva essere. era già perfetto così."

sabato, luglio 21, 2007

Io morirò tu morirai


La puzza di vomito, la puzza di morte, la puzza dei rifiuti mi tiene sveglio e mi fa scrivere queste righe. Sto morendo o comunque contraendo una qualche malattia perché a meno di 2 km da casa mia si sversa merda. I sensi dell'uomo fanno cagare, in caso di terremoti gli animali avvertono molto prima le vibrazioni ed il pericolo, se il mio naso comunica allo stomaco la necessità di rimettere al creatore la merda allora significa che siamo al collasso, siamo tutti fottuti. Mi sveglio di notte per la troppa puzza, ho caldo e lascio le finestre aperte, ma non posso, la puzza mi assale, la polvere delle cave assale altri, la merda ci assale.
In scenari fantascientifici leggevo dell'aria pulita come di una risorsa di alcuni, degli eletti: bene oggi nella mia città siamo arrivati alla fantascienza, l'aria che respiro (ovunque!!!) è schifo, putridume, marciume. La gente di Caserta non è distratta come qualcuno scriveva, ma dorme. Spero che il sindaco in carica e tutti i politicanti leggano questo post e spero che lo legga il sindaco precedente (o chi per lui). Siete delle merde, dei loschi individui e vi odio, odio le vostre parole e le vostre promesse, spero di essere querelato da costoro, vermi striscianti nelle montagne nere de Lo Uttaro, da cui si dipartono le verdognole nubi nauseabonde. Sottolineo ancora che il mio naso è una sentinella molto poco sensibile e quindi visto che solo ora mi accorgo della puzza vuol dire che sono già malato e segnato. Mi rivolgo a qualche ente od organo superiore: "Aiuto, qui a San Nicola La Strada, a Maddaloni, a Marcianise, a San Marco Evangelista ed a Caserta stiamo morendo, aiuto!!!"

lunedì, luglio 09, 2007

Razzo d'Argento



La vecchiaia incalza e i modi di affrontare un concerto cambiano, insieme all'età. Sei anni fa si arrivò ad Ostia Antica alle 3 del pomeriggio per assistere al live dei Sonic Youth sicuri della prima fila (e ci riuscimmo). Questa volta si è giunti in tardo pomeriggio consci di prendere posto sugli spalti dello strepitoso anfiteatro romano, che funziona ora come funzionava 2000 anni fa!
Quando aprono i cancelli mi viene intimato di finire la birra e poi di entrare, vi sembrerà strano e se ci ripenso sembra strano anche a me, ma ho preferito lasciarla e incamminarmi verso la sonicità...sulla via di Damasco.
Percorrendo il lungo viale che conduce all'anfiteatro, mentre osservavo incantato le rovine degli scavi mi è parso strano ascoltare già dei suoni nell'aria, non era annunciato alcun gruppo di supporto (del resto non c'è bisogno di supportare i sonici).
Lo stile e la formazione (basso, batteria e sax) mi ha fatto venire in mente subito gli Zu e la pertica Moore verso la fine lo ha confermato con un ringraziamento.
Questa volta è stato facile scegliere quale brano videoriprendere, si sapeva già la scaletta e quindi ho aspettato da bravo ragazzo che terminasse Teenage Riot per accendere la fotocamera e registrare la seconda in lista (girate il vinile o il cd o la musicassetta di Daydream Nation): Silver Rocket.
Il concerto lo posso descrivere come un tornado che ti ingloba e ti sbatte da tutte le parti fino a quando non riesci a capire neanche qual è il sopra e qual è il sotto. Dovevano suonare tutto Daydream Nation e l'hanno fatto nella prima parte e poi c'è stata la seconda...e anche la terza! Mi è sembrato di assistere ai geniali encore (a volte anche tre) dei Cure.
Hanno suonato moltissimi brani da "Rather Ripped", purtroppo non "Rats", ma come mi ha fatto notare un Danielsound abbastanza drunken Lee Ranaldo (Messia per gli Eddy) e voce della suddetta "Rats" si è dato comunque a sufficienza.
Piccola nota: è la prima volta che finito un concerto acquisto un libro e non un disco dell'artista in questione, ma essendo Lee Ranaldo genio multiforme non mi sconcerta scoprire che si diletta anche nella scrittura, il libro si chiama "Road Movies" e dovrebbe essere una sorta di diario di bordo dei primi anni Sonici...Restate sintonizzati e vi dirò di più.

P.S.
Parlando di libri faccio volentieri pubblicità a "Percezioni" un'antologia tascabile edita da "L'Aperia" (casa editrice casertana) che racchiude racconti e impressioni di alcuni scrittori in erba del casertano. Il libro costa 3 euro e a prescindere da tutto credo siano iniziative da incentivare.

sabato, luglio 07, 2007

Lo Uttaro è la Morte di Caserta?


Può essere che ci siano alcune persone completamente disinformate, che non conoscono i fatti e che profetizzano catastrofi che mai avverranno, oppure può essere che le istituzioni sono completamente illegali e non operano più nell'interesse del cittadino. Il diritto alla vita, alla salubrità dell'aria è DOVEROSO.
Che senso ha dire: "Come si risolve il problema rifiuti se nessuno vuole le discariche e/o gli inceneritori vicino casa sua?".
Perché far sentire quasi in colpa un cittadino che non vuole dalle sue parti un qualcosa che porta malattie e morte? Le tecnologie esistono e la loro applicazione spetta allo stato, alle regioni, alle province e ai comuni. Perché lodare Caserta e gli altri comuni (S.Nicola La Strada, San Marco e Maddaloni) che hanno permesso Lo Uttaro? E' giusto che alcuni si sacrifichino ricevendo tonnellate di rifiuti perché altri possano vivere e respirare aria "pulita"?
Ieri c'è stata una fiaccolata contro la discarica sita in località Lo Uttaro, contro questi politici che vendono letteralmente le vite dei cittadini ai cammorristi. Come al solito ha aderito una percentuale ridicola della cittadinanza dei suddetti comuni.
Ciò che però mi sconcerta è l'atteggiamento dei passanti, di coloro che erano in via Mazzini a guadare le vetrine dei negozi, di coloro che protestavano perché la manifestazione impediva la normale circolazione di auto e di coloro che erano in piazza Vanvitelli ad osservare la nuova Fiat 500.
Cazzo! Cazzo! I tumori aumentano nelle nostre zone del 400%, viviamo ormai sommersi dai rifiuti ed il tanfo si sente quasi ovunque. Come fate a lasciar perdere, come fate...come fate a passeggiare, guardare questi 4 gatti che girano con delle candele in mano e a tirare dritto per la vostra strada? Come fate?!

giovedì, luglio 05, 2007

Il riflesso di Alessandro


E’ la volontà di esprimersi, la voglia di esistere che spinge il machiavellico Alessandro di fronte allo schermo, con le dita sulla tastiera. Non ha idee né tesi da potare avanti, ha solo la consapevolezza che se non scrivesse nulla, se non cercasse di comunicare l’incomunicabilità in un’espressione dell’inesprimibile allora probabilmente sarebbe costretto a negare se stesso, negarsi fisicamente. Questo vale per la scrittura, ma anche per tutte le altre forme d’arte conosciute, che per il nostro sono in numero troppo esiguo. La domanda che spesso si pone e pone agli altri è la seguente: “Non si può andare oltre i sensi? Vista, udito, tatto e gusto sono dei sensori forse obsoleti. Perché limitarmi a comporre musica per le tue orecchie o quadri e film per la tua vista? Voglio comunicare con te direttamente, come posso fare? Sento il bisogno di nuove forme artistiche, di nuovi modi di espressione e di comunicazione”.
Sono discorsi che da sempre gli arrovellano il cranio ed il suo contenuto e che lo spingono inesorabilmente a correre in “circolo” in un enorme nastro di Moebius dal quale probabilmente non uscirà mai. Intanto si ritrova ancora una volta lì, davanti allo schermo pronto a partire, ma senza idee, senza trame per racconti o aggettivi adatti alla descrizione di potenziali personaggi.
“Non voglio raccontare storie, non voglio raccontare nulla e neanche me stesso, vorrei esplodere in questo momento e spargermi sul monitor, ecco, forse ci sono…”

lunedì, luglio 02, 2007

Deliri Neo-Razzisti


Ma guarda come mi tocca andare in giro, su questi fottuti tacchi a spillo del cazzo! Sono uno strumento atroce, scomodo e innaturale, "slanciano" la figura e mi rendono più appetitosa? Mah, sono scomodi, questo è certo. Nel 2007 l'aspetto è ancora un valore aggiunto, non trovo affatto giusto ciò e non trovo affatto giusto che alcuni siano più stupidi di altri, non trovo giuste un sacco di cose in effetti, ma queste in particolare mi infastidiscono parecchio. Allora, cercate il modo, sono certa che esiste, un modo per uniformare ai canoni della bellezza tutti, cercate le proporzioni adatte ed evitiamo lo star-system. Può una persona guadagnare milioni solo in base al suo aspetto esteriore? No, non lo trovo giusto, quindi tutti belli e vaffanculo! Tutti intelligenti e vaffanculo, non tutti uguali, per carità, che Dio ce ne scansi e liberi, ma tutti con eguali possibilità, almeno in partenza. Non riesco a spiegarmi, ne sono certa, qualcuno penserà che io sia una comunista, ma in realtà si tratta solo di razzismo: odio i brutti e gli sciocchi.

lunedì, giugno 25, 2007

Fotografare un'era

Bastava un solo album a volte, forse poche canzoni per riassumere gli umori e le idee di una intera generazione: l'onda d'urto punk è ancora forte e a Manchester muove i suoi primi passi un tale di nome Ian Curtis. Una su tutte: "Twenty Four Hours".

giovedì, giugno 21, 2007

Che sta succedendo?

Ante-Scriptum: Il sottofondo consigliato durante la lettura è "Physical" di Adam and The Ants.

Non molto tempo fa, facciamo fino a 2-3 anni or sono era praticamente un evento riuscire a vedere in Italia alcuni gruppi ritenuti di nicchia (nel bene o nel male), oggi invece vedo percorso tutto lo stivale da miriadi di festival e concerti di ogni sorta, da Milano a Catania praticamente su tutte le latitudini e longitudini della nostra penisola si post-rockeggia alla grande. Come mai? Perché? O come direbbe Antonio Rezza:" Pché?! Pché?!"
Ovviamente le concause sono tante, ma personalmente credo che il nucleo di questa vera e propria evoluzione culturale risieda nella rete in generale e in particolare in 3 paroline inglesi: PEER TO PEER.
Per tanto, troppo tempo, e a dire il vero ancora oggi (nel 2007 cazzo!) non si è fatto altro che denigrare e cercare di risolvere il "problema" dello scambio di file multimediali, ancora ricordo lo spot che paragonava un ladro di automobili ad un ragazzo che scaricava un mp3 nella sua camera.
Personalmente, e questo blog lo dimostra, ho sempre ritenuto lo scambio di idee e contenuti alla base della vita stessa e quindi non ho mai capito perché alcuni si ostinino a cercare di vendere i cd...Mi sa che è arrivato il momento di dire basta, basta, non si vendono più i cd (non nel modo classico), non ha senso , vi volete guardare attorno?
Insomma per tornare al discorso iniziale credo che grazie alla diffusione di conoscenza si sia allargato il bacino di coloro che conoscono sempre di più la musica e possono decidere cosa gli piace e cosa no, non dovendo "stare" al rivenditore, ai pochi euro in tasca o alle radio commerciali FM (pensate al cambiamento avvenuto con MySpace ad esempio).
Dall'altro lato visto che la vendita dei supporti non rende più come un tempo i musicisti non possono restare in poltrona a contare i soldi dei diritti d'autore, non gli resta che caricare il furgone e mettersi in viaggio cercando di riempire piazze e auditorium: ecco il pullulare di date.
Il discorso si estende certamente anche ai film, anzi in questo caso è ancora più sconvolgente pensare che senza la rete molti film sarebbero praticamente non reperibili, provate a noleggiare in città i corti dei fratelli Lumière o qualche film del tanto acclamato Fassbinder, se ci riuscite segnalate prontamente la videoteca in questione e ve ne sarò grato per il resto della vita.

P.S.
Ecco alcuni dei festival Italiani:

INDIEROCKET FESTIVAL 2007 (22/23 giugno, Pescara)
NEL NOME DEL ROCK - (6-7-8 Luglio Palestrina Rimini)
ITALIA WAVE Love Festival (17-22 luglio Sesto Fiorentino)
SixDaySonicMadness 10.0 (24/29 Luglio Guardia Sanframondi)
NEAPOLIS Festival (27/28 Luglio. Napoli)
INDEPENDENT DAYS Festival (2 Settembre, Bologna)
IDROSCALOROCK Festival (1/2 Settembre, Milano)

martedì, giugno 19, 2007

Macrico come Villa Ada

Ieri sera in un giorno non proprio adatto per organizzare concerti (un fottuto lunedì direbbe qualcuno) ci siamo ritrovati in quel di Roma per rivedere i Blonde Redhead all'opera (sono passati ben 6 anni dall'ultima volta al Maschio Angioino).
Il fatto è che per un romano de Roma non è per nulla anomalo ritrovarsi in uno dei parchi della propria città ad assistere ad una delle tante manifestazioni estive della Urbs. E' strano per me penso e per noi tutti provinciali e casertani, che non siamo abituati a nulla di civile (e qui torna l'eterno gioco di parole: già, perché la nostra cittadina come concentrazione di caserme non è seconda a nessuno e quindi abbastanza incivile). E' la mancanza di verde qui da noi che ci ha fatto strabuzzare gli occhi nel vedere l'immensa villa Ada e le tante persone intente a correre, leggere, passeggiare...vivere!!!
Tra l'altro questo sarà il primo anno senza la possibilità di ingollarsi una birra sulle scale di San Leucio, ma ormai dopo l' "esproprio" di piazza mercato io mi ci sono abituato...ora tocca alle nuove generazioni.
E veniamo al concerto.
Kazu Makino, Simone e Amedeo Pace aka Blonde Redhead hanno ormai un suono collaudato e riconosciuto dalle folle; idolatrati e applauditi si sono esibiti in una performance a mio avviso non proprio eccezionale, ma sicuramente degna di 200Km, con alti e bassi direi, ma i bassi dei Blonde Redhead non sono poi così bassi (anche perché sul palco non se ne sono proprio visti).
Inutile dilungarmi nella classica sequenza di titoli, hanno suonato quasi tutto il nuovo disco (grandissima "23", la terza in scaletta ;) e pochi del passéism, davvero pochi. I momenti migliori a mio avviso sono stati "Melody Of Certain Three" e "In Particular".

2 Note

1) Mentre mi appropinquavo al palco ho intravisto con la coda dell'occhio un giovane che mi ha fatto sentire come in Paz! (dal suo sguardo posso dire che le canne le fuma per davvero). Il nome non lo ricordo e sono pigro per cercarlo con l'imperatore google, confido nella vostra sterminata cultura cinematografica.

2) Alla nostra destra (ovviamente a bordo palco) c'era un gruppetto di giovani avellinesi in cui si rispecchiava a pieno il mio modo di assistere ai concerti di qualche anno fa (alcool, fumo e urla al cielo): ho riso davvero di gusto ad alcune delle loro spettacolari gesta, in pratica a posteriori ho riso di me (autoironia asincrona).
Ciao

martedì, giugno 05, 2007

Shellac of North America

Avrei potuto “auto-recensire” i 20 minuti degli “Eddy From The Enot” (che non si esibiscono da ben tre anni) al Macrico, in un giorno forse storico per la città di Caserta, invece una mattinata di pioggia intensa e spietata ha smorzato gli entusiasmi e annullato tutte le iniziative correlate alla festa annunciata per l’ingresso nel parco delle meraviglie, spero semplicemente rinviato.

Avrei potuto mettere qualche foto del luogo in questione e/o dei gruppi che avrebbero dovuto suonare al suo interno, invece vi posto una foto di Steve Albini in una delle sue plastiche pose on stage. E già, perché nonostante l’appuntamento al monumento ai caduti fosse stato fissato (inutilmente) alle 9 del mattino, io ed il mio bassista amico di avventure/sventure abbiamo deciso di andare a Roma il sabato ante-Macrico per assistere ad uno dei concerti a cui non si può mancare (nel mio caso per vedere dal vivo un gruppo che non si può non aver visto all’opera). Il luogo dove si sono svolti i vertiginosi sferragliamenti manco a dirlo è il “Circolo degli Artisti”, che ormai ospita con nonchalance il meglio della musica passata e futura (dei nomi a caso: Mudhoney, Slint, Shellac, Giardini di Mirò ecc.).
Per farla breve ci siamo piazzati a bordo palco, in pole position, prima di tutti, prima anche della Security! Nell'attesa abbiamo ammirato la batteria di Todd Trainer posizionata giusto di fronte a noi e pronta a decollare. I tre sono entrati in scena come se nulla fosse, con la naturalezza di un gruppo rodato (suonano da sempre?!?!): Steve Albini mi ha colpito subito, non solo in quanto Steve Albini (basta inserire il suo nome in wikipedia, credo, e scoprirete le meraviglie di una mente geniale), ma perché era vestito da operaio con tanto di tuta e zip anteriore. Lo stupore in realtà è cresciuto fino a trasformarsi in un enorme punto interrogativo quando la suddetta tuta è stata sfilata senza che nessuno lo notasse (e avrete inteso l’alta considerazione che ho di me stesso). Tolta la tuta ecco partire il trittico: Steve Albini, chitarra e voci sparse, Bob Weston, basso e voci sparse, Todd Trainer, batteria e batteria. La scaletta scorre non curante degli anni, il loro sound è veramente atemporale, vi riporto qualche titolo che serbo in memoria, per i dettagli sulla scaletta chiedete al mio bassista, credo che non vi deluderà: My black Ass, A minute, Song of the Minerals (e i minerali escono tutti dalla chitarra di Steve), Mouthpiece, Spoke e ovviamente Squirrel Song e Copper.

Simpatico il finale: mentre Trainer era intento a picchiare con la classica veemenza (vi dico solo che impugna le bacchette al contrario per cercare di rompere sul serio le pelli!) i due soci hanno iniziato a sottrarre crash, right, timpano, tom, charleston, gran cassa e rullante…FINE

giovedì, maggio 24, 2007

Nuovo Video

Ecco a voi il nuovo video (Dividing Opinions) della band italiana che più mi gusta e che ormai è acclarata come la più grande realtà "indie" del nostro Paese. Wow!



P.S.
Ovviamente il wow è ironico ;)

sabato, maggio 19, 2007

La rivincita dei "Discotecari"

Ieri siamo andati a vedere i Telefon Tel Aviv a Salerno, all'Iroko Content, che si trova in pieno centro storico. Le prime note suonate in diretta sono state quelle di un gruppo di Battipaglia, molto interessante, i Noise Room, un tempo si diceva: "Sentiremo parlare di loro".
A seguire hanno suonato i fantomatici Retina.it, che a me personalmente fanno V O M I T A R E, ma non è direttamente di loro che voglio parlare, ma della rivincita.
L'osservare ragazzi di varie età "assecondare" i Retina.it (pura musica da rave party, ma credo delle peggiori) muovendosi e ballando a tempo del tunz-tunz mi ha suggerito un pensiero che ora cercherò di sviscerare. Anni fa c'era una netta distinzione tra chi ascoltava musica dance (si diceva da discoteca), chi ascoltava musica rock e chi ascoltava musica metal (sostenendo il più delle volte di ascoltare anche molta musica classica). Queste tre fazioni sono state sempre in "lotta" inconscia: ad esempio un metallaro non si sarebbe mai sognato di mettere piede in una discoteca, residuo degli anni 80, un "vero" rocker non sarebbe mai andato ad un concerto di un gruppo metal ecc. Bene ieri osservando la folla di persone all'interno del locale mi è sembrato di poter dire che alla fine i vecchi discotecari dopo aver vinto varie battaglie hanno da tempo vinto la guerra.
Seguendo una cronologia in questa battaglia di mode (perché essenzialmente di questo si tratta) potrei dire che circa 10 anni fa i metallari erano in forte ascesa, i vari generi e sottogeneri proliferavano e in molti live si potevano vedere questi gruppi all'opera, partendo dai paleolitici Iron Maiden fino ad arrivare ai più rivoluzionari e innovativi (del genere) Korn. In realtà, così come nella musica rock la vera innovazione in tutti i campi è stata l'introduzione massiccia dell'elettronica nella gamma sonora e nei metodi compositivi, introduzione che ha spinto la tendenza verso il terzo polo, i discotecari. Il risultato più lampante di tutto questo è stato il riposizionamento sociale della figura del Dj , che essendo per tradizione il "musicista" più vicino alle macchine è diventato faro illuminante del nuovo millennio.

Nel 1979 all'alba dei tempi Bowie cantava "I'm a D.J. and I wanna play", beh a posteriori questa frase assume un che di profetico.

lunedì, maggio 14, 2007

Perché Forza Italia è così "popolare" in Sicilia?

Bombe, stragi e Mani Pulite...La quiete dopo la tempesta si chiama Forza Italia

domenica, maggio 13, 2007

Open-Coca

Non m'importa delle tue qualità
Non m'importa di quello che sei

Sono a portata di naso
Posso innalzare il tuo ego
Sono a portata di naso
Posso innalzare il tuo ego

Non m'importa delle tue attività
Non m'importa delle tue affinità

Sono a portata di naso
Posso innalzare il tuo ego
Sono a portata di naso
Posso innalzare il tuo ego

sabato, maggio 05, 2007

NAftenico + PALMitico = Napalm

Il primo Maggio è stato possibile visitare la Reggia di Caserta alla cifra simbolica di un euro, e dato che erano anni che non andavo nelle stanze reali ho colto l'occasione per diventare turista della mia città. A parte la polvere su alcuni mobili e quadri delle sale, quello che mi ha subito attratto sono state le finestre, l'unica possibilità, per me, di vedere finalmente dal vivo lo stato dei "campetti della reggia". Ho pensato: "Cazzo sono chiusi da almeno 12 anni!!! Chissà quali meraviglie sono in serbo per la prossima (si fa per dire) apertura".
Quello che ho constatato e che nella foto spero si riesca a vedere è che in realtà i campetti non sono stati chiusi per questioni di ristrutturazione e/o abbellimento, ma per essere impiegati come terreno di prova per il Napalm e altre sostanze chimiche. Forse per dotare i militari casertani di efficienti armi nelle loro missioni di pace in Iraq i "campetti della reggia" sono apparsi come un'ottimo banco di prova, quindi magari da oggi potremo chiamarli i "campetti di Marte della Reggia".

venerdì, maggio 04, 2007

Una semplice curiosità

Voi che come me siete soliti frequentare Caserta e le sue strade, vi siete mai chiesti: "Ma chi è questo Camerata Andrea Presente?". Sono certo che avrete visto almeno una volta un suo manifesto su qualche muro di questa città. Bene, io me lo sono domandato parecchie volte e ho sempre pensato fosse un ragazzo morto in seguito a vicende politiche, in particolare un ragazzo appartenente al noto "Fronte della gioventù" (di seguito FdG). Perché? Beh, basta guardare uno qualsiasi dei manifesti che celebrano l'anniversario della morte di questo Andrea (ho inserito di fianco quello di quest'anno). Ma come è morto e perché viene onorata in questo modo barbaro (i celti erano in origine tribù barbare) la sua memoria?
Cercando in giro (lungo l'autostrada informatica) non son riuscito a risalire a nulla, quindi, testardo più che mai, sono andato a spulciare i giornali dell'epoca (il ragazzo in questione è morto nel 1992, quindici anni fa!!!) e ho trovato un trafiletto su "Il mattino" che riporta la notizia della sua morte. Con stupore ho appreso che in realtà si è trattata di una "semplice" morte per incidente stradale: la politica, gli scontri di strada (che nel 1992 erano già storia) non c'entrano nulla con Andrea Della Peruta, o almeno nulla con le cause della sua morte. Quindi, non avendo trovato notizie certe, ipotizzo che fosse un iscritto del FdG e che i suoi amici o meglio camerati (ormai ultraquarantenni) vogliono ricordarlo a modo loro, non con i classici manifesti tristi a bordo nero, ma con colorati e fieri disegni di stampo medievale e con una croce celtica (per inciso bandita per legge nel 1993) in bella vista.
Mi rivolgo ora a coloro che da anni si occupano di ricordare il loro amico:"Se stampate tanti manifesti e poi li attaccate in tutta la città con tale solerzia, perché non vi preoccupate anche di spiegare il senso del manifesto stesso? Perché lasciare soltanto una cosa sicuramente chiara al passante, cioè che trattasi di fascista morto?"

sabato, aprile 28, 2007

La Globalizzazione

"[...]Sfruttando il mercato mondiale la borghesia ha reso cosmopolita la produzione e il consumo di tutti i paesi. Con gran dispiacere dei reazionari, ha tolto all'industria la base nazionale. Le antichissime industrie nazionali sono state e vengono (e qui puoi metterci la Telecom), di giorno in giorno, annichilite. Esse vengono soppiantate da nuove industrie, la cui introduzione è questione di vita o di morte per tutte le nazioni civili - industrie che non lavorano più materie prime indigene, bensì materie prime provenienti dalle regioni più remote, e i cui prodotti non si consumano soltanto nel paese, ma in tutte le parti del mondo (e qui puoi metterci il petrolio in primis e il fenomeno Cina in secundis).[...]In luogo dell'antico isolamento locale e nazionale, per cui ogni paese bastava a se stesso, subentra un traffico universale, una universale dipendenza delle nazioni l'una con l'altra. E come nella produzione materiale,così anche in quella spirituale. I prodotti spirituali delle singole nazioni diventano patrimonio comune. La unilateralità e la ristrettezza nazionale diventano sempre più impossibili, e dalla molte letterature nazionali e locali esce una letteratura mondiale.[...]"

dal "Manifesto del partito comunista" Karl Marx ed il suo socio Friedrich Engels ANNO 1848!!!

giovedì, aprile 26, 2007

"Lo Uttaro è la morte dei cittadini di Caserta!!!"

Mentre mi trovavo al consiglio comunale (Lunedì 23) insieme allo 0,25% (200 persone) dei cittadini casertani, un signore, come una scheggia impazzita, ha iniziato ad uralre più volte la frase che ho riportato nel titolo.
Senza entrare nei dettagli delle vicende (Macrico e Lo Uttaro) quello che in tutta la faccenda mi turba, e non poco, è l'atteggiamento del sindaco (Nicodemo Petteruti), che in un' intervista minimizza il tutto parlando di poche persone, che, anche se in buona fede, sono manipolate dai suoi oppositori politici.

Caro sindaco,
io, e come me altre persone, non sono mosse da nessun interesse di partito, abbiamo semplicemente PAURA delle decisioni che vengono prese, decisioni che riguardano la salute mia e delle generazioni future. Vedere Tir e Tir che sversano rifiuti a 500 metri dalla mia abitazione, a pochi metri dal nascente policlinico e dalla zona Saint Gobain, che ospiterà, credo, migliaia di persone, fa PAURA.
Sapere che l'ultima zona verde della città (il Macrico) potrebbe veder nascere altre costruzioni ad uso privato e commerciale fa PAURA. Sono, siamo, spaventati, e lei non può minimizzare questi problemi oggettivi che richiedono un immediato intervento. Osservare GABBIANI attraverso la finestra mi spaventa, perché non abito in riva al mare.

Questo sabato ci sarà una manifestazione contro la discarica de Lo Uttaro, sorta secondo alcune notizie su una precedente discarica abusiva contenente materiali altamente inquinanti.

Questo è un video che mostra l'arrivo dei Tir nella zona e le proteste verbali di alcuni cittadini, che secondo il sindaco evidentemente avrebbero fatto bene a stare a casa e dormire sonni tranquilli, tanto di questi problemi se ne sta occupando egregiamente lui, la provincia, la regione e tutte le istituzioni coinvolte.

martedì, aprile 24, 2007

Immersione Krautrock

In compagnia del libro di Julian Cope, che consiglio a tutti di comprare e leggere il prima possibile, sono in piena scoperta o riscoperta del suono cosmico dei krautrocker. E' fantastico leggere di chi ha amato una certa musica e si sforza in tutti i modi di trovare le parole per descrivere le sensazioni che gli comunicarono all'epoca certi suoni.

[...]Quei sintetizzatori di Klaus Schulze, così fastidiosamente alti, che al primo ascolto sembrano tanto bizzarri? Vi alzerete al mattino e li avrete in mente, li fischietterete per strada e la gente si chiederà dove cazzo avete perso la testa. Avanti così[...]

[...]Come tutti i gruppi teutonici i Faust erano cresciuti con le danze dell'Europa centrale, tutto un repertorio tradizionali e folk che non è in quattro quarti. Perciò le band tedesche riuscivano a essere immensamente più complicate di quanto gli americani o gli inglesi potessero mai osare, restando comunque folli e rockeggianti, senza fare la figura degli idioti Compiaciuti e Stucchevoli[...]