In compagnia del libro di Julian Cope, che consiglio a tutti di comprare e leggere il prima possibile, sono in piena scoperta o riscoperta del suono cosmico dei krautrocker. E' fantastico leggere di chi ha amato una certa musica e si sforza in tutti i modi di trovare le parole per descrivere le sensazioni che gli comunicarono all'epoca certi suoni.
[...]Quei sintetizzatori di Klaus Schulze, così fastidiosamente alti, che al primo ascolto sembrano tanto bizzarri? Vi alzerete al mattino e li avrete in mente, li fischietterete per strada e la gente si chiederà dove cazzo avete perso la testa. Avanti così[...]
[...]Come tutti i gruppi teutonici i Faust erano cresciuti con le danze dell'Europa centrale, tutto un repertorio tradizionali e folk che non è in quattro quarti. Perciò le band tedesche riuscivano a essere immensamente più complicate di quanto gli americani o gli inglesi potessero mai osare, restando comunque folli e rockeggianti, senza fare la figura degli idioti Compiaciuti e Stucchevoli[...]
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