giovedì, luglio 05, 2007

Il riflesso di Alessandro


E’ la volontà di esprimersi, la voglia di esistere che spinge il machiavellico Alessandro di fronte allo schermo, con le dita sulla tastiera. Non ha idee né tesi da potare avanti, ha solo la consapevolezza che se non scrivesse nulla, se non cercasse di comunicare l’incomunicabilità in un’espressione dell’inesprimibile allora probabilmente sarebbe costretto a negare se stesso, negarsi fisicamente. Questo vale per la scrittura, ma anche per tutte le altre forme d’arte conosciute, che per il nostro sono in numero troppo esiguo. La domanda che spesso si pone e pone agli altri è la seguente: “Non si può andare oltre i sensi? Vista, udito, tatto e gusto sono dei sensori forse obsoleti. Perché limitarmi a comporre musica per le tue orecchie o quadri e film per la tua vista? Voglio comunicare con te direttamente, come posso fare? Sento il bisogno di nuove forme artistiche, di nuovi modi di espressione e di comunicazione”.
Sono discorsi che da sempre gli arrovellano il cranio ed il suo contenuto e che lo spingono inesorabilmente a correre in “circolo” in un enorme nastro di Moebius dal quale probabilmente non uscirà mai. Intanto si ritrova ancora una volta lì, davanti allo schermo pronto a partire, ma senza idee, senza trame per racconti o aggettivi adatti alla descrizione di potenziali personaggi.
“Non voglio raccontare storie, non voglio raccontare nulla e neanche me stesso, vorrei esplodere in questo momento e spargermi sul monitor, ecco, forse ci sono…”

3 commenti:

Laura ha detto...

Ho immaginato me quando devo scrivere Spin off Jess, appena ho letto: "Intanto si ritrova ancora una volta lì, davanti allo schermo pronto a partire, ma senza idee, senza trame per racconti o aggettivi adatti alla descrizione di potenziali personaggi".

Anonimo ha detto...

azz ma laura sta sempre qua a commentare?
manc schiara juon che hai il commento di laura..

Anonimo ha detto...

azz ma laura sta sempre qua a commentare?
manc schiara juon che hai il commento di laura..