giovedì, settembre 29, 2011
Adeguarsi
Vai in un posto e c'è gente "in tiro" rampolli e neo-escort che sorridono mentre sorseggiano il loro cocktail colorato...E ci sei tu (cioè io) che, come al solito non sei più un bambino e non sei ancora un vecchio e quindi "devi" romperti le palle nella tua tenuta casual del cazzo, cioè non hai pensato a come vestirti!...Devo già pensare a perché tirare a campare, capirai se mi va di usare tempo ed energie per specchiarmi (e tra parentesi esteticamente non mi piaccio poi tanto).
Allora la soluzione qual è? Sparire piano piano dalla "circolazione" evitare la gente diventare un'ombra diventare Niente, perché ora sono solo niente...
domenica, settembre 25, 2011
Beat! Ya Ya
Ti muove gli intestini, ti scuote l'anima,...se ne sei detentore.
Conta insieme a me...uno due tre...
Riconta se non sei ubriaco...uno...due...tre
Ya Ya
Non ha senso...
Conta insieme a me...uno...due...tre
Rosso blu notte verde
Ho bisogno di dormire...
Blu blues un colore scuro eppure io mi sento allegro
Ya Ya
Non ha senso...
venerdì, settembre 09, 2011
Considerazioni di un fan-atico
Mi permetto di dissentire...A volte percepisco nelle parole di chi è mio coetaneo un distacco dai Nirvana, quasi generazionale, nel senso: "Sì vabbè all'epoca li ascoltavo, poi lui si è ucciso e divenne un po' un mito, ma a ben vedere non erano un granché e poi i media hanno ricamato la classica immagine del bello e dannato".
A volte mi ritrovo a parlare con i coetanei di mio fratello (gente un po' dopo i 40), gente che leggeva Frigidaire e ascoltava cosette come i Death in June, i Killing Joke, i Joy Division o i Pink Dots...vivevano i Nirvana come un gruppo del cazzo (Beatles distorti)...Mi ritrovo a parlare ora con loro e mi descivono l'unplugged in New York come una delle cose più belle degli anni 90...Ahahaha e a me viene da sorridere a pensare a uno di questi 40enni che spiega ad un trentenne che i Nirvana sono stati un grande gruppo.
E' la prima volta, credo, che una band diventa "importante", o almeno interessante, per la generazione che era già "vecchia" quando il cantante prese la decisione di spararsi un colpo alla testa...e questo è molto divertente, non trovate?
domenica, settembre 04, 2011
...E non è facile mai...
Cielo verticale cunei sparati giù a frantumare....
Del resto m'importa na sega sai ma fatta bene che non si sa mai...
Assegnate le parti corrono le comparse...
mercoledì, luglio 20, 2011
A volte ritornano...i ricordi...

1997: Concerto dei CSI a Napoli, io, Valerio, Giancarlo e Giovanni, quattro coglioni inesperti e con poche esperienze. Whisky in viaggio in abbondanza (di pessima marca) treno caserta-napoli, cazzate sparate a raffica e senza pudore, insulti ad altri esterni alla cerchia, gente di merda noi lo eravamo, e ci vantavamo di esserlo, almeno io.
"Conosco le abitudini, so i prezzi e non voglio comprare nè essere comprato..." Città grossa Napoli per noi 16enni, il piacere di vedere tanta gente riunita per un "evento", il piacere di conoscere altri accorsi per i CSI, la leggenda...Beviamo caffè Borhetti, scopriamo siringhe e preservativi nel cavalcavia sospeso...lo schifo mi ha sempre attratto....quanta gente si fa su questo "ponte"? Quanta gente chiava su questo ponte?"
Sembra maturo, sembra da grandi calpestare preservativi, ma non lo è...non basta...4 coglioni lo siamo stati, lo eravamo e forse lo saremo per molto ancora...TOTONNO!!! Pogo dance all'interno...e TOTONNO è nei nostri ricordi come canalizzatore di tempistiche...spallate, occhiali rotti, persi...non vedo più Giancarlo, non sento più valerio, mi sono perso nella rissa che è un concerto dei CSI, con volume esagerato e il Ferretti con una corda sugli occhi che blatera frasi profetiche senza vededere un cazzo...
lunedì, giugno 13, 2011
15 km/h

Questa cosa andava scritta direttamente stando in sella alla mia bici, perché è lì che l.ho pensata, è lì che è nata, ma per ora la tecnologia non me lo permette, quindi il tempo di scendere dalla sella, di aprire un cancello, salutare il mio gatto, aprire la porta di casa, ed eccomi a scrivere una serie di cazzate...
Ci sono essenzialmente tre modi di muoversi in città in maniera indipendente: piedi, 2 ruote o 4 ruote.
Camminare è bellissimo, io personalmente adoro camminare, del resto è la nostra andatura, quella degli esseri umani cioè; andare in auto è utile, a volte bellissimo per i lunghi tragitti, per conoscere città e Paesi lontani da quelli nostrani, ma andare in bicicletta è tutta un'altra cosa, la bici ha l'andatura della città.
A 10, 15 km/h riesci a vedere le prospettive dei muri dei palazzi, delle strade serpeggianti, che cambiano radicalmente e velocemente, ma riesci a cogliere tutto, riesci a leggere le espresioni delle persone, a capire per un attimo chi è incazzato, chi è allegro, se qualcuno ama, se qualcuno si ama, se qualcun altro odia; tutto accade in una frazione di secondo, ma in bici puoi percepire molto e in maniera profonda, basta seguire linee immaginarie scolpite sull'alsfalto e lasciarsi andare, kasciarsi cullare dal'andatura giusta, puoi allinearti alle tracce dei tubi e dei cavi lasciati dai sottoservizi, che scorrono silenziosi nel ventre della strada, cercare le zone più levigate per smettere per un attimo di pedalare, magari staccare le mani dal manubrio e sentirti libero, sentirti tuo...
Oggi (in bici) mi sono ritrovato a pensare alla prima volta in cui ho prelevato dei soldi da un bancomat (soldi miei per inciso).
Mi sentivo osservato e sotto accusa: "Ma quel losco individuo avrà sicuramente rubato la carta a qualcuno, come fa ad avere dei soldi lì dentro?".
Mentre alle mie spalle altre persone si mettevano in fila per un prelievo, speravo che la mia operazione andasse a buon fine il prima possibile, c'era gente molto più "raccomandabile" di me nella classica divisa giaccaecravatta. Alla fine ho preso i soldi, li ho infilati nel portafogli e sono corso via come un ladro, sperando che nessuno stesse lì ad inseguirmi...avete presente prendi i soldi e scappa di Woody Allen?
mercoledì, maggio 25, 2011
Perché io sono MENO stronzo e figlio di puttana degli altri
Io mi sono rotto i coglinoni, per non dire il cazzo, di certe persone/atteggiamenti...ci ammorbate,ammorbate l'aria,già insana...Vai a puttane tu, essere spregevole, tu che vuoi una donna..VAI A PUTTANE, VAI A PUTTANE
Grazie per il resto, grazie per il resto, TE ne sarò grato, ma tu, pezzo di merda non capirai mai perché povero pezzo di MERDA...è tutto quello che so dire...MERDA, PEZZO DI MERDA...e posso solo ridere e deriderti...
P.S.
CIAO
P.S.2
KSK
martedì, marzo 08, 2011
Roberto Saviano, il coetaneo in bilico
Ti rendi conto che il tuo coetaneo è sempre lì, in bilico tra moralismo becero, retorica e quel pizzico di non so cosa, credo sia realtà, vita vissuta. A volte è troppo sentir tessere le lodi dell'unità d'Italia da chi sa perfettamente che l'unità, in fondo in fondo, non nasce solo dall'eroismo dei "patrioti", come nessuna guerra e/o rivoluzione nasce dalla consapevolezza popolare.
"Fare bene il proprio lavoro" ribadisce in più occasioni il coetaneo, ma quando sai qual è, forse, quando riesci a trovarlo, forse.
Quando riesci a scappare dall'area degradante e deprimente che la Campania ti offre, forse, riesci a vivere.
Benvenuti nel 2011.
venerdì, dicembre 11, 2009
Allora non mi sta mai bene niente?
Ultimamente, come un vecchio e perché vecchio, non faccio che lamentarmi. Robert Smith cantava "I want to be old", ma forse non è il massimo vedere come evolvono le cose in generale e in questa città in particolare, che definire di merda è poco, dove tutto è commercio e a pochi, veramente a pochi, interessa altro se non fare soldi.
E' una delle città più vuote d'Italia? Quando ero giovane, per non dire piccolo, non c'era possibilità di ascoltare musica dal vivo in nessun luogo e a pochi in realtà interessava ciò, c'erano neroenonsolo e...nessun altro. Poi è arrivata Mtv, sono arrivati i" 'mericani " e hanno fatto capire anche ai casertani, di riflesso, che con la musica puoi attirare gente e di conseguenza fare soldi. Nel tempo, in poco tempo, adesso in questa città, che resta sempre di merda, puoi trovare praticamente dal giovedì alla domenica un posto dove suonano dal vivo. La massima espressione di questa città non è la Reggia vanitelliana, che come ci dicono è uno dei monumenti più visitati in Italia, ma via Mazzini (aka strada del commercio/struscio), che infatti è più curata e pulita della Reggia stessa.
Vorrei vedere le pagine di casertamusica di qualche anno fa e confrontare il numero di concerti che si facevano all'ora con il numero attuale. Perfetto direte voi, e allora di cosa ti lamenti, “A te ti piace a musica o ‘o fumm”?
Mi lamento del commercio in sè, dell'uso improprio della musica che se ne fa da ambo i lati: da chi la promuove e da chi la consuma. La musica NON è un prodotto, voglio affermarlo a me stesso per l'ennesima volta, e in quanto non prodotto NON va inglobato nella filiera economica, ovvero NON si fanno e non si devono fare soldoni con la musica. PUNTO
P.S.
Questa cosa l’ho scritta un po’ di tempo fa e in generale concordo ancora con me stesso (incredibile!), anche se in alcuni casi avrei qualcosa da ridire sulle mie stesse parole.
lunedì, novembre 30, 2009
2009: viaggio nella neo lingua, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad odiare la musica indie*

Da wikipedia
Indipendenza: In certe discipline artistiche, l'indipendenza psicomotrice tra le braccia o tra le quattro membra è essenziale; ad esempio, per la pratica di certi strumenti musicali come la batteria.
Mi sembra sensata questa definizione, almeno più sensata dell’attribuzione di genere musicale al termine indipendente. Forse non tutti sanno che indie viene appunto da independent e non c’entra nulla con gli indiani (d’America o dell’India che siano).
La musica indipendente designa tutto ciò che ruota attorno a etichette di dimensioni piccole o piccolissime.
Aveva un senso forte e se vogliamo segnava una scelta “di campo” fino agli anni ’90, quando i mezzi di produzione musicale erano detenuti essenzialmente da chi poteva permettersi spese considerevoli per studi di registrazione, costosi nastri e tecnici del suono. Come voi ben sapete nel 1990 (ad esempio) non si sarebbe mai potuto registrare un disco nella propria cameretta.
Al di là delle mere considerazione tecniche, però, l’aspetto fondamentale dell’indipendenza nel mondo artistico (musicale, cinematografico, ecc.) riguarda il non scendere a compromessi e si può così riassumere: “Sono indipendente e faccio il cazzo che mi pare, senza che nessuno possa forzarmi a fare cose che non mi piacciono o che non avrei mai pensato di fare, pur di vendere e di guadagnare più soldi possibili”.
Ai nostri giorni questa parola ha perso il significato originario, ma cosa ancora peggiore, ha assunto una pluralità di significati così diversi, per cui, a mio avviso, non ha in pratica più alcun senso in sè; si può tranquillamente trattare tale parola come un puro suono tipo i track, bababum, clokkete tanto cari ai futuristi.
Veniamo agli esempi:
Tre ragazzi (basso, chitarra e batteria) decidono di formare un gruppo, buttano giù delle idee per dei pezzi e alla domanda che musica fate rispondono: ”Indie-Rock”.
Tre ragazzi (computer, basso e synth) decidono di formare un gruppo, buttano giù delle idee per dei pezzi e alla domanda che musica fate rispondono: ”Indie-tronica”
Le etichette, major o minori che siano, in questo contesto non esistono proprio!
Ma la cosa più singolare e se vogliamo contraddittoria (vero e proprio neo-ossimoro) è quella che vede definire indie dei gruppi prodotti da etichette multimilionarie.
*Wow tre citazioni in un colpo solo.
lunedì, novembre 16, 2009
Il sindaco risponde
Con una doverosa premessa però.
Se c'è una persona dispiaciuta di questa situazione è il sottoscritto, che fin dall'inizio ci ha messo la faccia e anche qualcosa di più (compresi i famosi 100 euro per il passaporto) per consentire la realizzazione di questo progetto.
Dopo appena quattro anni non credo di essermi improvvisamente impazzito, men che meno sedotto da "presunti e inconfessabili interessi speculativi" che qualcuno tende a ritenere le vere ragioni dell'operazione "sfratto".
Vi invito anche io a venire a Giano, magari un po' prima delle mobilitazioni collettive.
A venire e a verificare di persona se questo "luogo socratico, immaginario, della pace e della cultura aperto a tutti" - e come tutti, compreso il sottoscritto, auspicavamo che fosse - sia effettivamente tale e soprattutto venga percepito come tale.
Probabilmente riceverete dalla stragrande maggioranza dei cittadini di Giano (una conferma indiretta viene anche dal fatto che solo 2 gianesi su 3500 abitanti hanno firmato fino ad oggi la petizione a sostegno di Frigolandia) la stessa impressione e cioè che Frigolandia, più che una opportunità, sia in realtà una sorta di "corpo estraneo", chiuso e persino un po' grigio, a dispetto delle colorate lettere che ti accolgono all'ingresso.
Così come inverosimili appaiono altri dati che vengono portati a riscontro della presunta vitalità della struttura, i numeri di presenze (più di 5000 in meno di 4 anni, ovvero più di mille persone l'anno?) e gli investimenti per "decine e decine di migliaia di euro" che stonano con una struttura che appare per tanti mesi all'anno semideserta.
Anche perché tutto questo movimento in un pesino di 100 abitanti qual è il capoluogo si sarebbe notato (credo) e qualche struttura ricettiva circostante ne avrebbe pure beneficiato.
Ma non voglio continuare in questo genere di argomentazioni, perché il punto vero è un altro: è stata disattesa la vera promessa, che è pure la premessa di tutta questa vicenda.
Ovvero quella di far vivere la Colonia come un centro culturale che avrebbe portato vitalità e lustro ad un piccolo centro come Giano dell'Umbria, che soffre, come tanti piccoli paesi di montagna, di un lento ma progressivo svuotamento di energie vitali.
Oggi Frigolandia - vista da Giano - è un "non luogo".
Gli edifici quasi unicamente utilizzati come redazione della rivista e come abitazione di Sparagna (serviva davvero la Colonia per svolgere queste attività?), oltretutto senza neppure pagare l'affitto e senza rispettare molti punti della Convenzione
Io credo che qualche problema in più di quello che si dice ci sia e possa far dubitare dell'intrapresa...
Anche perché curiosamente, grazie a questa ricostruzione unilaterale che circola per il web mi tocca passare per fascista, illiberale, spegnitore di fiammelle di cultura, mentre qui a Giano tutto il centrodestra mi chiama comunista.
Io democratico tra virgolette (come mi ha definito Sparagna) l'ho democraticamente accolto e difeso fin quando era possibile.
L'ho fatto persino in Consiglio Comunale, in una delle numerose discussioni dedicate alla questione.
Poi, piano piano, sono emerse le tante contraddizioni di Frigolandia:
Il parco (pubblico) "sempre aperto", ma di fatto interdetto ai comuni mortali;
Il museo "liberamente visitabile", ma non si sa a che ora e in quali giorni;
Iniziative culturali si, ma solo a fronte di risorse di cui (ovviamente) non disponiamo;
Abusi edilizi, ma "piccoli", tanto -va beh - siamo in Italia;
Eventi nazionali realizzati in loco praticamente nessuno, se si eccettua la prima conferenza stampa di Scalzone, che mi é costata una mezza crisi di Giunta, interrogazioni in Consiglio Comunale, in Consiglio Regionale e in Parlamento Nazionale, 1500 firme (su poco più di 3500 abitanti) contro l'Amministrazione e per la cacciata di Frigolandia, l'accusa al sottoscritto di essere un filoterrorista...
Tutti "dettagli", almeno nella concezione mondialista di Sparagna, visto che la cosa è stata sempre derubricata ad una incomprensibile reazione un pò provinciale del paesello, cavalcata dalla destra fascista. (Della serie "mai un dubbio")
E questa idea, un pò fastidiosa, per cui siccome siamo piccoli non possiamo capire è riemersa nell'incontro che abbiamo avuto insieme agli avvocati qualche settimana fa (ripresa - sotto altre forme - anche nell'editoriale del 6 ottobre in cui si afferma che "l'arte e il pensiero non possono adeguarsi agli umori popolari, per giunta di un paesino di soli 3000 abitanti.")
A tutto questo si aggiunge (e sottolineo si aggiunge) la procedura di sfratto che non è per niente anomala ma del tutto normale, dopo due anni di mancato pagamento dell'affitto e di lettere di sollecito, e per questo convalidata da un giudice (si tratterà forse di un anomalo giudice di destra?)
Che Sparagna sia un pezzo importante della cultura di questo paese mi sta bene, ma ciò non autorizza nessuno a fregarsene del rispetto delle regole. anche perché il legibus solutus mi ricorda altri personaggi del nostro tempo...
Dico queste cose con grande rammarico.
Ho 39 anni, faccio il Sindaco per una inspiegabile (di questi tempi) passione, sono stato il primo promotore di Frigolandia perché ho creduto, come molti, nella forza straordinaria di un progetto che é rimasto largamente sulla carta. Oggi mi ritrovo a gestire una causa legale, che mai avrei voluto, e a passare per
un dissipatore di ricchezza e di cultura, quando sono perfettamente consapevole che di cultura e di bellezza questo paese ha un grande bisogno. Ma - aggiungo - anche di lealtà e sincerità.
Peccato che tutto questo fervore da parte di Sparagna a difesa di Frigolandia non l'ho trovato quando si trattava di difendere il Sindaco di Giano dagli attacchi di mezzo mondo, dopo il caso "Scalzone".
Da allora solo molto silenzio, fino allo sfratto.
Cordialmente,
Paolo Morbidoni
venerdì, ottobre 16, 2009
Cos'era Frigolandia?
Avevo iniziato questo post per un altro motivo, non per parlare di satira o di quel che ne resta, ne tantomento per parlare della morale pubblica, ma solo perché mi dispiace che un posto come Frigolandia, che non ho mai visitato, stia per chiudere i battenti. Andate sul suo sito di e scoprite da soli il perché un posto così fantastico (letteralemnte) non debba chiudere. Scrivete come ho fatto io una lettera al sindaco di Giano dell'Umbria e chiedete di agevolare la sussistenza di Frigolandia. Di seguito trovate quello che ho scritto io, tentar non nuoce.
Oggetto: Non "sfrattate" Frigolandia!
Al sindaco Paolo Morbidoni di Giano dell'Umbria,
Vincenzo Sparagna è uno degli ultimi a possedere la memoria storica di
quella che è stata una rivista culturale tout-court, riconosciuta e
apprezzata in varie parti del mondo.
Frigolandia potrebbe diventare un museo per ricordare grandi artisti
italiani (tutti quelli che hanno collaborato a Frigidaire appunto).
Su Andrea Pazienza si organizzano mostre ovunque in Italia e così su
Tanino Liberatore, Stefano Tamburini e tanti altri.
Vorrei avere la possibilità di visitare Frigolandia, vi prego di non chiuderla.
Grazie.
L'indirizzo del sindaco è paolomorbidoni@tin.it
mercoledì, settembre 30, 2009
Inutili giochi di parole
lunedì, settembre 28, 2009
Come dice Ghezzi: "Buona visione"
venerdì, settembre 25, 2009
lunedì, settembre 21, 2009
martedì, settembre 08, 2009
lunedì, settembre 07, 2009
Adesso aspetto la risposta
Al Parroco
della parrocchia di:
………………………………
indirizzo
………………………………
………………………………
data …………………………
OGGETTO: istanza ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo n. 196/2003.
Io, sottoscritto Luciano Verdicchio, nato a Caserta,
il 02/07/1979, residente a San Nicola La Strada (CE),
con la presente istanza, presentata ai sensi dell'art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003, mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei registri parrocchiali.
Essendo stato sottoposto a battesimo nella Sua parrocchia, in una data a me non nota ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata "Chiesa cattolica apostolica romana".
Chiedo inoltre che dell'avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta.
Si segnala che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente richiesta entro 15 giorni, mi riservo, ai sensi dell'art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003, di rivolgermi all'autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali.
Dichiaro di rinunciare fin da subito a qualsivoglia pausa di riflessione o di ripensamento in ordine alla soprascritta istanza; avverto che considererò ogni dilazione come rifiuto di provvedere nel termine di legge (15 giorni, ai sensi dell’art. 146, comma 2, del D. lgsn. n. 196/2003) e che quindi intendo immediatamente ricorrere all’autorità giudiziaria o al Garante per la tutela dei dati personali, qualora Lei illegittimamente differisse l’annotazione richiesta ad un momento successivo al quindicesimo giorno dal ricevimento della presente.
Ciò, in ottemperanza del Decreto Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall’1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 13/9/1999 ed alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000.
Si diffida dal comunicare il contenuto della presente richiesta a soggetti terzi che siano estranei al trattamento, e si avverte che la diffusione o la comunicazione a terzi di dati sensibili può configurare un illecito penale ai sensi dell'art. 167 del D.lgs. n. 196 del 2003.
Si allega fotocopia del documento d'identità.
Distintamente.
Firma
sabato, giugno 27, 2009
Nuovo sogno - Stile decrepito
Da allora ho avuto seri problemi (a parte esistenziali) a rispondere alla domanda sul genere musicale "praticato", solo ultimamente ho deciso che suono "punk tonale direzionale", nel senso che veniamo da riminiscenze punk ma quando suoniamo o meglio strutturiamo i brani cerchiamo di prendere direzioni indefinite e ci lasciamo trasportare dagli accordi e dalla melodia che viene a crearsi (da qui tonale).
Tornando a ieri sera al New Dream ho visto ragazzi tra i 16 e i 20 anni con creste, capelli colorati e tagliati nei modi più "strani". Ma porco DIO questa cosa è stantia, puzza più di Lo Uttaro, il punk era uno slancio in avanti per abbattere i vecchi costumi e moralismi, per abbattere tutte le vecchie mode, uno slancio nichilista, una fottuta bomba che scoppia e in quanto tale un fenomeno atomico (nel senso democriteo del termine). Può piacere il punk, può essere tutto per te, ma cazzo uscire di casa con una cresta colorata e andare a gridare e sparlare di anarchia nel 2009 è forse troppo anacronistico, la serata di ieri sapeva di festa in maschera, un po' come quando si va ai concerti dei Depeche Mode o dei Cure.
Con questo non voglio demolire o sminuire il lavoro e la passione che muove persone come Mamo, che si fa un mazzo per riuscire a organizzare cose del genere. Questo mio "lamento" è mosso dal fatto che non c'è più nulla, torno al discorso di sempre, allargando lo spetro, non ci sono più movimenti idee da cavalcare non c'è più aggregazione perché non si crede più a nulla, se non come in questi casi a idee assorbite masticate e sputate dalla società. Il punk per me non è stato un fenomeno da baraccone, non è stata una semplice moda che ha fatto arricchire qualcuno, soprattutto le etichette, è stato molto di più. Gente come Rhys Chatham, che compone musica alta (cioè scritta su un pentagramma ahahaha) si lascia inspirare anche e soprattutto da personaggi come i Ramones. Il fatto è che quando una cosa è nuova ok, ma poi basta, bisogna cambiare continuamente. "I'm a changeling, see me change" cantava qualcuno.
P.S.
Forse la prendo a male perché pur senza cresta anch'io ero come quei ragazzi del New Dream, preso dal cantare e urlare la parola anarchia...Però che palle