E' un continuo celebrare Michele Placido e il suo cinema del cazzo, malinconico, falsamente e laconicamente impegnato sugli anni "bui" di questa "povera Patria". Ma spero che in molti approvino il fatto che dopo Gianmaria Volontè non ci sia Michele Placido, bensì Toni Servillo. Il monologo che segue è esplicativo.
Come dice Ghezzi: "Buona visione"
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