domenica, aprile 15, 2007
Un po' di pubblicità
Parlare bene o male di un "prodotto" si sa che equivale a pubblicizzarlo. Il prodotto in questione è "Il contrario della morte" il primo racconto (per quanto mi è dato sapere) che pubblica Roberto Saviano dall'uscita del pluripremiato e applaudito Gomorra, che tanti soldi ha fatto incassare alla Mondadori e che io non ho letto.
Questo racconto breve intitolato "Il contrario della morte" (di circa 60 pagine di un volumetto 10x17 cm) fa parte di una collana che "Il Corriere della Sera" ha ultimamente lanciato (e che ha come testimonial Ambra Angiolini).
Il racconto è presentato come uno sguardo su un aspetto comune a tutte le guerre e che in Italia si sviluppa particolarmente al sud: l'invio di giovani nelle missioni militari. Che esse siano di pace o di guerra il risultato non cambia, i parenti (e nel caso del libro una moglie) sono in apprensione continua e in perenne ricerca di informazioni sulla salute dei propri cari. Nel racconto la protagonista è una ragazza di soli 17 anni prossima alla maggiore età che perde il suo ragazzo/sposo morto in una missione in Afghanistan.
Il libro, per i miei gusti, è pregno di troppo sentimentalismo e voglia di commuovere: preferisco quando è lo stile a colpirmi e non i fatti.
In definitiva trovo che per gli spunti riflessivi e la brevità del testo possa essere una buona lettura adatta essenzialmente ai giovanissimi.
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1 commento:
Lo stile non è quello dei più ricercati, e l'argomento trattato è spesso oggetto di discussione tra noi giovani, ma credo che questo libricino non affoghi nella banalità per certi adolescenti, che forse non si sono mai fermati a pensare che c'è qualcuno in Italia che ascolta con più apprensione le notizie al telegiornale (mentre magari loro aspettano le utlime sullo sport)...insomma ciò che per noi può essere scontato spero che per alcuni possa essere illuminante, o quanto meno inviti alla riflesssione (anche se non si è d'accordo con ciò che ha scritto Saviano).
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