martedì, maggio 09, 2006

Eroi in diretta TV

Premetto che mi dispiace per chi muore, in generale, e quindi anche per i due alpini italiani morti in Afghanistan. Detto questo però, trovo a dir poco eccessivo l' uso strumentale che di queste morti stanno facendo, da un lato i giornalisti, che così possono riempire colonne e colonne dei giornali per cui lavorano e dall' altro le istituzioni, in primis la Chiesa.
Mi domando quale fosse il bisogno di riprendere in diretta con uno speciale (à la MTV) il ritorno delle salme di questi due disgraziati (nel senso che sono caduti in disgrazia) e quale il bisogno di trasmettere tutto il funerale sempre all' insegna della più "solenne" diretta TV.
Immagini di un funerale, commentate da una voce fuori campo (come in una partita di calcio che incolla gli italiani davanti allo schermo). La regia che incalza su tutti i simboli possibili: "giustamente" si inquadrano le bare, ricoperte con la bandiera italiana (altro simbolo), più volte si inquadrano i copricapi da alpini con le ARMI da alpini adagiate innazi alle bare, si indugia con la camera sullo splendido crocifisso in legno e ovviamente più e più volte si inquadra la splendida chiesa in cui si svolge questa pacchiana funzione. Per le istituzioni è l' ennesima occasione per mostrare se stesse nelle alte divise, in modo che la gente che assiste a questo "spettacolo" possa dire poi con tono compiaciuto: "Hai visto, nei primi banchi c' era anche Ciampi, il nuovo presidente della camera Bertinotti e il futuro presidente del consiglio Prodi". Le istituzioni, le stesse che hanno mandato queste persone a morire (perchè sono morte, non perchè le hanno inviate con lo scopo di farle morire) ora grazie a loro possono mostrare le proprie facce pensose e costernate in diretta Tv, aumentando forse la loro popolarità; ed anche per gli alpini tutto ciò a ben vedere può rivelarsi una buona pubblicità per l' intero corpo.
Mi domando: "Ma se le persone morte fossero state atee o meglio ancora di un' altra religione (poniamo musulmane)? Allora avremo visto in TV la diretta dalla moschea di Roma? Cioè le stesse istituzioni che non transigono sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, avrebbero avuto "l' onestà intellettuale" (frase che spessissimo usano i politici) di presenziare ad una eventuale funzione non cattolica?"

Da quello che io vedo come un vero e proprio reality show (lo show della morte strumentalizzata) il messaggio è, secondo me, chiaro: "Confidate nell' esercito e nella chiesa cattolica!".
Ma quando i nostri militari uccidono altre persone? Perchè quelle non le omaggiamo? Perchè la Rai non va ad inquadrare in primo piano i visi delle mogli rimaste vedove e dei figli rimasti orfani?
Domande stupide, si sa benissimo che ognuno si piange i propri morti...e ne fa degli eroi.

Mio nipote di sette anni alla domanda cos'è per te il Natale risponde: "Pace e amore". Ma quando poi si cresce ci si rende conto che quelle parole sono solo dei paraventi, dei paraventi come la parola eroe...

2 commenti:

Laura ha detto...

Secondo me la diretta tv di un funerale è superflua, ma non proprio per le motivazioni che ho letto nel post, tra l'altro molto discutibile per tante persone (ma non per me che utopicamente abolirei l'esercito).
Il funerale per me dovrebbe essere vissuto nell'intimità, così come il dolore per la perdita di un familiare...
Lo Stato però sostiene che sia doveroso rendere in questo modo omaggio a chi è morto mentre stava svolgendo il proprio lavoro, specie in questi casi (e non apro la questione dell'eroismo), e forse ha più senso (ma non è che così dicendo me ne convinco!) fare un funerale in diretta per alpini, carabinieri, militari, che non per bambini che vengono rapiti e poi assassinati!!
Mi immagino signore di 70 anni vestite di nero davanti alla tv che partecipa al dolore di gente sconosciuta, e che sta lì ad osservare la chiesa gremita di persone, la piccola bara bianca, le lacrime di tutti...
Non basta apprendere la notizia della tragedia, bisogna proprio angosciarsi totalmente, prendere parte a un rito che non dovrebbe coinvolgerci così tanto...
Il funerale in diretta tv per me è speculazione del dolore altrui...e quell'altrui un po' mi fa riflettere...io avrei detto no...
Punti di vista.

Anonimo ha detto...

Questa è una delle reazioni possibili.. In un mondo dove l'immagine-consumo e la finzione la fanno da padrona sentiamo il bisogno di autenticità e discrezione. Tuttavia ogni società ha i suoi riti, i suoi miti, i suoi idoli, i suoi eroi, i suoi processi per tenere coesi i singoli, i suoi simboli. In una società di massa come la nostra ciò non può non avvenire attraverso la TV. E non è (solo) un discorso di potere, orchestrato dall'alto (o dal lato). E' anche qualcosa di piu vicino, la volontà di condivisione, di riconoscersi in qualcosa, di partecipare, nel bene e nel male. E' quando questo avviene con sterilità e speculazione che preoccupa davvero. Ora la domanda è se abbiamo già da preoccuparci a volte.