sabato, aprile 28, 2007

La Globalizzazione

"[...]Sfruttando il mercato mondiale la borghesia ha reso cosmopolita la produzione e il consumo di tutti i paesi. Con gran dispiacere dei reazionari, ha tolto all'industria la base nazionale. Le antichissime industrie nazionali sono state e vengono (e qui puoi metterci la Telecom), di giorno in giorno, annichilite. Esse vengono soppiantate da nuove industrie, la cui introduzione è questione di vita o di morte per tutte le nazioni civili - industrie che non lavorano più materie prime indigene, bensì materie prime provenienti dalle regioni più remote, e i cui prodotti non si consumano soltanto nel paese, ma in tutte le parti del mondo (e qui puoi metterci il petrolio in primis e il fenomeno Cina in secundis).[...]In luogo dell'antico isolamento locale e nazionale, per cui ogni paese bastava a se stesso, subentra un traffico universale, una universale dipendenza delle nazioni l'una con l'altra. E come nella produzione materiale,così anche in quella spirituale. I prodotti spirituali delle singole nazioni diventano patrimonio comune. La unilateralità e la ristrettezza nazionale diventano sempre più impossibili, e dalla molte letterature nazionali e locali esce una letteratura mondiale.[...]"

dal "Manifesto del partito comunista" Karl Marx ed il suo socio Friedrich Engels ANNO 1848!!!

giovedì, aprile 26, 2007

"Lo Uttaro è la morte dei cittadini di Caserta!!!"

Mentre mi trovavo al consiglio comunale (Lunedì 23) insieme allo 0,25% (200 persone) dei cittadini casertani, un signore, come una scheggia impazzita, ha iniziato ad uralre più volte la frase che ho riportato nel titolo.
Senza entrare nei dettagli delle vicende (Macrico e Lo Uttaro) quello che in tutta la faccenda mi turba, e non poco, è l'atteggiamento del sindaco (Nicodemo Petteruti), che in un' intervista minimizza il tutto parlando di poche persone, che, anche se in buona fede, sono manipolate dai suoi oppositori politici.

Caro sindaco,
io, e come me altre persone, non sono mosse da nessun interesse di partito, abbiamo semplicemente PAURA delle decisioni che vengono prese, decisioni che riguardano la salute mia e delle generazioni future. Vedere Tir e Tir che sversano rifiuti a 500 metri dalla mia abitazione, a pochi metri dal nascente policlinico e dalla zona Saint Gobain, che ospiterà, credo, migliaia di persone, fa PAURA.
Sapere che l'ultima zona verde della città (il Macrico) potrebbe veder nascere altre costruzioni ad uso privato e commerciale fa PAURA. Sono, siamo, spaventati, e lei non può minimizzare questi problemi oggettivi che richiedono un immediato intervento. Osservare GABBIANI attraverso la finestra mi spaventa, perché non abito in riva al mare.

Questo sabato ci sarà una manifestazione contro la discarica de Lo Uttaro, sorta secondo alcune notizie su una precedente discarica abusiva contenente materiali altamente inquinanti.

Questo è un video che mostra l'arrivo dei Tir nella zona e le proteste verbali di alcuni cittadini, che secondo il sindaco evidentemente avrebbero fatto bene a stare a casa e dormire sonni tranquilli, tanto di questi problemi se ne sta occupando egregiamente lui, la provincia, la regione e tutte le istituzioni coinvolte.

martedì, aprile 24, 2007

Immersione Krautrock

In compagnia del libro di Julian Cope, che consiglio a tutti di comprare e leggere il prima possibile, sono in piena scoperta o riscoperta del suono cosmico dei krautrocker. E' fantastico leggere di chi ha amato una certa musica e si sforza in tutti i modi di trovare le parole per descrivere le sensazioni che gli comunicarono all'epoca certi suoni.

[...]Quei sintetizzatori di Klaus Schulze, così fastidiosamente alti, che al primo ascolto sembrano tanto bizzarri? Vi alzerete al mattino e li avrete in mente, li fischietterete per strada e la gente si chiederà dove cazzo avete perso la testa. Avanti così[...]

[...]Come tutti i gruppi teutonici i Faust erano cresciuti con le danze dell'Europa centrale, tutto un repertorio tradizionali e folk che non è in quattro quarti. Perciò le band tedesche riuscivano a essere immensamente più complicate di quanto gli americani o gli inglesi potessero mai osare, restando comunque folli e rockeggianti, senza fare la figura degli idioti Compiaciuti e Stucchevoli[...]

domenica, aprile 22, 2007

Lezioni di musica dal futuro

Di seguito è riportato un estratto da una comunicazione che avrà "luogo" tra alcuni secoli fra un qualcosa di molto simile ad un insegnante ed un qualcosa di molto simile ad un discepolo. Non è attraverso le parole che avviene questa comunicazione, ma attraverso ultranet ed i suoi protocolli; le modalità ed i tempi sono diverse dall'attuale modo di scambiare informazioni, per comodità ho tradotto il contenuto in una forma a noi più consona.

"Fino a poco più di due secoli fa l'uomo era costretto ad usare degli strumenti, inventati ad hoc, che gli consentissero di creare suoni e melodie. Non mi riferisco agli antiquati computer, ma a strumenti ancora più vecchi che avevano bisogno di particolari abilità manuali per funzionare a dovere, e pensate che solo alcuni riuscivano ad usarli in modo appropriato. A sottolineare questo aspetto basta considerare che a quei tempi c'era una distinzione netta tra il creatore della musica, il cosiddetto compositore e l'esecutore della medesima, il musicista appunto: infatti non erano rare le situazioni in cui il musicista era soltanto colui che suonava lo strumento, senza aver composto le musiche e spesso alcuni fra questi consacravano la propria vita al perfezionamento delle tecniche esecutive, senza comporre nulla di nulla"
"Non so se mi è chiaro questo concetto: questa figura di musicista che lei ci ha descritto può essere paragonata ad un artigiano? Ad un manovale? E come riusciva il compositore a comunicare la sua musica a questo...esecutore? E' così che l'ha chiamato giusto?"
"Sì, esatto, la sua è una domanda appropriata. Dunque in realtà c'è da dire che non sempre il compositore e l'esecutore erano entità distinte, e molto spesso, direi quasi sempre, il compositore aveva una qualche dimestichezza con uno o più strumenti. Comunque, tralasciando queste precisazioni, passo a risponderle: il compositore scriveva attraverso simboli codificati in una sorta di alfabeto, una lingua a tutti gli effetti, le proprie opere. Era molto complicato, però, riuscire a scrivere per tutti gli strumenti allora conosciuti perché, pur essendo questa lingua unica e comune a tutti, diciamo che alcuni particolari cambiavano da strumento a strumento. Noterete subito il carattere limitativo di questo rudimentale procedimento creativo ed infatti prima di riuscire a riportare alla luce le proprie musiche bisognava esercitarsi e studiare, in alcuni casi anche per anni. Attraverso un algoritmo molto famoso conosciuto col nome di 'Would-be Mozart' si è calcolato che dalla comparsa dell'uomo sulla Terra e più precisamente da quando esso ha iniziato a concepire la musica fino agli anni precedenti alla creazione del sistema 'Stockhausen' abbiamo "perso" circa 9 miliardi di musicisti, rendetevi conto: un universo di musica!!!"

domenica, aprile 15, 2007

Un po' di pubblicità


Parlare bene o male di un "prodotto" si sa che equivale a pubblicizzarlo. Il prodotto in questione è "Il contrario della morte" il primo racconto (per quanto mi è dato sapere) che pubblica Roberto Saviano dall'uscita del pluripremiato e applaudito Gomorra, che tanti soldi ha fatto incassare alla Mondadori e che io non ho letto.
Questo racconto breve intitolato "Il contrario della morte" (di circa 60 pagine di un volumetto 10x17 cm) fa parte di una collana che "Il Corriere della Sera" ha ultimamente lanciato (e che ha come testimonial Ambra Angiolini).
Il racconto è presentato come uno sguardo su un aspetto comune a tutte le guerre e che in Italia si sviluppa particolarmente al sud: l'invio di giovani nelle missioni militari. Che esse siano di pace o di guerra il risultato non cambia, i parenti (e nel caso del libro una moglie) sono in apprensione continua e in perenne ricerca di informazioni sulla salute dei propri cari. Nel racconto la protagonista è una ragazza di soli 17 anni prossima alla maggiore età che perde il suo ragazzo/sposo morto in una missione in Afghanistan.
Il libro, per i miei gusti, è pregno di troppo sentimentalismo e voglia di commuovere: preferisco quando è lo stile a colpirmi e non i fatti.
In definitiva trovo che per gli spunti riflessivi e la brevità del testo possa essere una buona lettura adatta essenzialmente ai giovanissimi.

domenica, aprile 08, 2007

Shhhhh, silenzio siamo ad un concerto.

Nothing about music Nothing about music



P.S.
Se non vi dice niente il logo sulla maglietta vi chiarisco io che trattasi degli Einsturzende Neubauten

mercoledì, aprile 04, 2007

Non Credo

NON Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
NON Credo in un solo Signore Gesù Cristo unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Non Credo che per mezzo di Lui tutte le cose sono state create per noi uomini.
NON Credo che il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture ed è salito al Cielo e siede alle destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine.
NON Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti.
NON Credo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
NON aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.

Nema

martedì, aprile 03, 2007

Sprizzo NIN da tutti i pori!!!

Questo sono io dopo un concerto esagerato, uno dei più bei concerti a cui abbia mai assistito.
Brano dopo brano, senza tregua, Trent ha infilato una scaletta da paura, proponendo perle prese praticamente da tutti gli album, anche dal primo: "Down in it" (da "Pretty Hate Machine" appunto) dimostra la possibilità di interpretare anche il rap in modo personale (scrivo proprio rap e non hip hop). Alle tastiere e a volte alle chitarre oltre al saltellante e ottimo Aaron North si è visto in azione il nostro Alessandro Cortini, italiano purosangue, che secondo me diventerà un elemento fondamentale dei nuovi Nine Inch Nails. Parole sulla serata o sulla giornata sarebbero davvero inutili e porterebbero a spreco di inchiostro (cioè di bit) quindi vi propongo semplicemente la scaletta della serata: a buon intenditore poche parole.

Pinion
Mr. Self Destruct
Terrible Lie
Heresy
March of the Pigs
The Frail
The Wretched
Closer
The Becoming
The Beginning of the End
Wish
Gave Up
Help Me I'm in Hell
Eraser
Reptile
No You Don't
Survivalism
Only
Down in It
Hurt
The Hand that Feeds
Head Like a Hole

P.S.
Prima dei Nine Inch Nails hanno suonato gli/le Ladytron: una presenza scenica praticamente nulla e un sound poco, davvero poco coinvolgente, insomma dal vivo non mi son piaciuti/piaciute. L'unico momento in cui hanno suscitato urla e gemiti è stato quando hanno annunciato che dopo di loro avrebbero suonato i Nine Inch Nails.