Consumare è ciò che caratterizza noi occidentali, questo è certo. Tutti gli "attori economici", partendo dalle multinazionali per arrivare alle famigerate piccole e medie imprese si augurano che la nostra voglia di consumare aumenti sempre di più. Girando per la nostra città le conseguenze di questo attegiamento sono palesi e sotto gli occhi di tutti.
Perchè scrivere di rifiuti? Basta, tutti ne parlano e ne leggono quotidianamente. Purtroppo abitando a Caserta non posso sottrarmi a queste considerazioni.
Si parla di inceneritori da riaprire o costruire, di depositi di stoccaggio, di discariche, ma nessuno parla della possibilità di ridurre i rifiuti! E' vero che devo consumare l'acqua per vivere, è possibile che preferisca consumare quella in bottiglia, ma NON consumo la bottiglia di plastica. Il vuoto a rendere non esiste più? Ci dicono di riciclare...riciclare...riciclare.
Non sarebbe più saggio diminuire...diminuire...diminuire la "produzione di rifiuti"? Mia zia (ha poco più di settant'anni) mi racconta spesso che prima dell'avvento della plastica i rifiuti praticamente NON esistevano, gli avanzi dei pasti non esistevano (tutto veniva mangiato!) e le bucce o altre cose ritenute non gustose venivano date in pasto a porci e galline. Ora non dico di tornare all'età della pietra, ma l'atteggiamento del recente passato mi sembra sicuramente quello vincente, impegnarsi a consumare il "giusto", ovvero il minimo. Purtroppo noi occidentali (tutti) in un modo o nell'altro non possiamo sottrarci a questo tipo di meccanismo, perchè è ormai il nostro modo di vivere, sono le nostre abitudini e necessità, sono i nostri interessi economici che sganciano le bombe in Afghanistan o in Iraq o altrove. Inutile opporsi e "continuiamo così, facciamoci del male".
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3 commenti:
Perfettamente d'accordo. La soluzione è chiara, diretta, universale, ma temo che non ci arrenderemo mai (noi, questa piccola fetta di pianeta che governa il mondo) a ridurre i consumi,e il peggio è che anche la restante parte della torta sembra che non aspiri ad altro che a diventare la macchina produci-consuma-crepa che noi già siamo. non c'è molto da stare allegri..
s.
Raccolta differenziata e riciclaggio non sono la soluzione, chi le promuove lo sa, e sa anche che una soluzione potrebbe essere il cambiamento radicale dello stile di vita di tutti noi consumatori (che inconsapevolmente chiediamo sempre una maggiore produzione e abbondanza di tutto): è vero che ognuno di noi può contribuire nel suo piccolo a non aggravare la situazione, ma lo si fa rassegnati e consapevoli che il nostro sforzo resta una goccia nell'oceano...
"Dimmi, petrolio, è vero che provieni dai pesci?
E' da buie foreste, carbone, che tu esci?
Fu il placton la matrice dei nostri idrocarburi?
Questioni controverse...Natali arcani e oscuri...
Comunque è sempre in fumo che la storia finisce.
Finché non viene il chimico, ci pensa su e capisce il metodo per rendere solide e malleabili
le nubi efarne oggetti resistenti elavabili.
In materiali nuovi quegli oscuri residui
eccoli trasformati. Non v'è chi non li invidii
tra le ignote risorse che attendono un destino
di riciclaggio, impiego e prezzi di listino".
RAYMOND QUENEAU
"Piccola cosmogonia portatile"
TRADUZIONE DI ITALO CALVINO
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