Come tutti quanti, il più del tempo lo passo a chiedermi quale sia il senso delle ore, delle giornate e della vita, che altro non è che una serie di ore (di numero aleatorio) messe una dietro l' altra. Ormai giunto alla veneranda età di 26 anni credo (e ovviamente se campo ancora potrei cambiare credo) che a parte l' intrinseco non senso della vita, in essa vada ricercata l' ampliamento delle proprie conoscenze e, dove possibile, delle proprie capacità. Ovvero insieme alla crescita del corpo, che è cosa naturale, rivendico la crescita della mia mente e infine della mia personalità. Avendo vissuto in questo Paese ritengo che delle mie molte, moltissime lacune sia io stesso responsabile in prima persona, ma ritengo anche che il sistema di crescita di una persona sia male organizzato e gestito. E' anche vero che molto dipende dai professori che nel proprio cammino si incontrano, ma la società che mi ruota intorno (e in primis la mia famiglia che della società è la parte più vicina a me) in quasi tutte le sue forme non è riuscita ad inculcarmi l' importanza della cultura e soprattutto il diritto, che io come cittadino ho, di conoscere.
Quello che dico è che questa importanza l' ho appresa secondo me troppo tardi e vorrei che invece fosse riconosciuta in età più tenera. Da quello che vedo attraverso i miei nipoti, che sono la next generation, ho paura che la situazione sia peggiorata; dobbiamo renderci conto che l' impegno (non per forza politico) deve entrare a far parte della vita in età giovanile (così come ci entra con prepotenza il telefono cellulare). Le nuove tecnologie sono utilissime e la rete è una speranza: imparare a navigare e a cercare notizie in piena libertà ed in prima persona stando a casa propria è una conquista dell' uomo e una cosa che va difesa ed insegnata subito, non appena si insegna come lanciare internet explorer. Già oggi assistiamo al decadimento delle potenzialità di internet in Paesi come la Cina, in cui per scopi puramente economici quello che si sta vendendo è il diritto dei cittadini cinesi a conoscere, cioè la loro libertà, che gli è stata negata già per troppo in passato (vi rimando qui). Quello che chiedo a chi legge questo è di farmi sapere se c' è una specie di petizione che è possibile firmare per opporsi a tale blocco, io cercherò in rete e nel caso metterò un link nello spazio qui accanto.
Grazie.
lunedì, gennaio 30, 2006
venerdì, gennaio 27, 2006
Cut up serale
Il tecnicismo è improponibile, provoca un tumore alle corde vocali. E' un giro di due chitarre prodotto da esse stesse. Il classico può essere piacevole se inondato da vent' anni di alcool.
C' è una sensazione che non si può spiegare.
Si prova un non so cosa dentro e a quel punto vedi tutto di lei.
C' è una sensazione che non si può spiegare.
Si prova un non so cosa dentro e a quel punto vedi tutto di lei.
lunedì, gennaio 23, 2006
Comprare oggi, Pagare in futuro
Questo è un appunto per me, una cosa che mi dico e ridico e che voglio ora finalmente fissare. Credo fermamente che una delle cose fondamentali, più che scegliere un candidato politico, sia quella di scegliere di acquistare qualcosa. Ultimamente, ovvero negli ultimi anni, ho assistito alla emancipazione del concetto di debito; quindi nei negozi oltre a trovare i cartellini con i prezzi, si trovano sempre più spesso anche i prezzi ed il numero delle rate da pagare.
Del resto è da tempo che sento dire che l' Italia (quindi tutti noi) ha un debito enorme.
Trovo che sia una "manovra" subdola dell' economia quella di permettere di acquistare tutto e subito, perchè facendo così si invogliano i "consumatori" a comprare dei beni e servizi, il più delle volte costosi, a cui probabilmente si dovrebbe rinunciare, semplicemente perchè troppo costosi. Ormai siamo arrivati al punto in cui ci si vergogna a dire "NON POSSO PERMETTERMELO".
Ovviamente non mi riferisco ai beni "necessari" come una casa o un' auto, che effettivamente non si possono acquistare in contanti.
Non sono certamente io a voler dire cosa sia necessario o meno, ma faccio un esempio: comprare un telefonino nuovo "a rate", se già se ne possiede uno perfettamente funzionante,anche se con qualche funzione in meno, non sia la cosa migliore da fare.
Vorrei in futuro, quando forse percepirò un compenso, rileggere questo post. Non voglio diventare un Consumatore, ma restare un consumatore, comprare quello che mi serve e quello che posso permettermi; se non posso permettermi una Ferrari non la compro, sempre meglio di vivere il resto della vita per saldare il debito, rinunciando magari per questo ad andare ad un concerto o a cena fuori.
sabato, gennaio 21, 2006
Meglio di Totò e Peppino
Ieri sera, anzi ieri notte, è andato in onda un bellissimo duetto, di quelli molto divertenti basato su battute rapide ed argute e su repentini cambi di argomenti.
Trovate qui un piccolo sunto.
Ci si aspetterebbe che le battute da parte di due politici siano concernenti il contrasto nel gestire la cosa pubblica, ovvero anche la nostra vita, ed invece le battute che quei due figuri nella foto (e di tanto in tanto anche il presentatore dello "spettacolo") si sono scambiate, erano il più delle volte per sdrammatizzare, per far sorridere e/o applaudire il pubblico dello studio e noi a casa. Non voglio soffermarmi su quello di cui hanno parlato (tanto alla fine dicono sempre le stesse cose), ma la cosa che trovo aberrante per la nostra democrazia è questa frase detta da Berlusconi: "Quando siete stati voi al governo non avete fatto la legge sul conflitto di interesse, che abbiamo dovuto fare noi".
Il signor Berlusconi ha anche sottolineato che egli non trattiene il suo sudato compenso come politico, ma lo devolve interamente in beneficenza.
Quindi noi cosa dovremmo credere?
Che è entrato in politica (in età avanzata non occupandosene mai da giovane, almeno non direttamente) per il bene del Paese e in nome della libertà?
giovedì, gennaio 19, 2006
Finalmente posso sfogarmi
Dall'immagine spero che tutti avranno capito cosa sto per scrivere.
La foto immortala una delle cose più riuscite della ormai passata giunta comunale, ovvero allontanare in maniera efficiente San Nicola La Strada ed una parte di Caserta dal centro della città stessa.
La cortina è situata nel bel mezzo dell'incrocio fra Via S. Commaia e il più noto V.le Lincoln.
Andando indietro negli anni ricordo nitidamente che dove ora si trova il sottopasso che collega V.le Lincoln a Via Ferrarecce c'era un bel passaggio a livello, che per la gioia di tutti e con ingenti investimenti, suppongo, è stato soppiantato dall'avvento del comodo e agevole sottopasso che ora tutti possiamo ammirare.
Tutto filava tranquillo fin quando a qualcuno (e non scrivo il nome semplicemente perchè non ne sono a conoscenza) non è venuta l'idea, che definire geniale sembra riduttivo, di collocare nel centro dell'incrocio un bel muretto alto all'incirca 20 cm.
Questa intuizione ha causato per me e per tutti quelli che abitano "al di qua" del MURO un piccolissimo inconveniente: per andare a via Ferrarecce, adesso, bisogna arrivare all'incrocio, girare a destra, sorbirsi un semaforo, proseguire in direzione Saint Gobain, girare a sinistra in Viale delle industrie, sorbirsi un altro semaforo e ritrovarsi nuovamente in Viale Lincoln, per giungere infine al fantomatico incrocio (esatto proprio da dove eravamo partiti!).
Ma non è tutto, ovviamente molti hanno cercato di valicare il MURO, infrangendo l'obbligo di proseguire verso il primo semaforo ed allora le forze dell'ordine, con una manovra molto astuta , hanno per mesi cercato di "allungare" il MURO con una di quelle transenne in metallo per trattenere le folle.
Il risultato è stato che durante il giorno la transenna restava al suo posto, mentre in serata qualcuno si occupava di spostarla per riprendere a valicare illegalmnete il MURO.
Da un po' di tempo il metodo transenna è stato accantonato, ma il MURO resta saldo al suo posto, baluardo della cecità delle istituzioni, le quali preferiscono tenere lì, di tanto in tanto, un vigile che scoraggi tentativi di "fuga", piuttosto che prendere atto che l'idea non ha avuto l' esito sperato.
O forse l' esito sperato era proprio questo?
La foto immortala una delle cose più riuscite della ormai passata giunta comunale, ovvero allontanare in maniera efficiente San Nicola La Strada ed una parte di Caserta dal centro della città stessa.
La cortina è situata nel bel mezzo dell'incrocio fra Via S. Commaia e il più noto V.le Lincoln.
Andando indietro negli anni ricordo nitidamente che dove ora si trova il sottopasso che collega V.le Lincoln a Via Ferrarecce c'era un bel passaggio a livello, che per la gioia di tutti e con ingenti investimenti, suppongo, è stato soppiantato dall'avvento del comodo e agevole sottopasso che ora tutti possiamo ammirare.
Tutto filava tranquillo fin quando a qualcuno (e non scrivo il nome semplicemente perchè non ne sono a conoscenza) non è venuta l'idea, che definire geniale sembra riduttivo, di collocare nel centro dell'incrocio un bel muretto alto all'incirca 20 cm.
Questa intuizione ha causato per me e per tutti quelli che abitano "al di qua" del MURO un piccolissimo inconveniente: per andare a via Ferrarecce, adesso, bisogna arrivare all'incrocio, girare a destra, sorbirsi un semaforo, proseguire in direzione Saint Gobain, girare a sinistra in Viale delle industrie, sorbirsi un altro semaforo e ritrovarsi nuovamente in Viale Lincoln, per giungere infine al fantomatico incrocio (esatto proprio da dove eravamo partiti!).
Ma non è tutto, ovviamente molti hanno cercato di valicare il MURO, infrangendo l'obbligo di proseguire verso il primo semaforo ed allora le forze dell'ordine, con una manovra molto astuta , hanno per mesi cercato di "allungare" il MURO con una di quelle transenne in metallo per trattenere le folle.
Il risultato è stato che durante il giorno la transenna restava al suo posto, mentre in serata qualcuno si occupava di spostarla per riprendere a valicare illegalmnete il MURO.
Da un po' di tempo il metodo transenna è stato accantonato, ma il MURO resta saldo al suo posto, baluardo della cecità delle istituzioni, le quali preferiscono tenere lì, di tanto in tanto, un vigile che scoraggi tentativi di "fuga", piuttosto che prendere atto che l'idea non ha avuto l' esito sperato.
O forse l' esito sperato era proprio questo?
mercoledì, gennaio 18, 2006
Mi espongo a critiche e giudizi
Se qualcuno è interessato a leggere e commentare una poesia che ho scritto può trovarla qui il titolo è Agli Sgoccioli e in una versione leggermente modificata sta per diventare un testo degli Eddy from the Enot.
Vorrei anche segnalare che è possibile ascoltare un brano degli Eddy, uno di quelli più vecchi, e che in futuro sto pensando di aggiungere (sotto esplicito permesso si intende) anche brani di altri gruppi se costoro fossero disposti.
Quindi invito chi fosse interessato a contattarmi.
Vorrei anche segnalare che è possibile ascoltare un brano degli Eddy, uno di quelli più vecchi, e che in futuro sto pensando di aggiungere (sotto esplicito permesso si intende) anche brani di altri gruppi se costoro fossero disposti.
Quindi invito chi fosse interessato a contattarmi.
lunedì, gennaio 16, 2006
E si comincia...
Salve,
questo è il mio primo blog e questo il mio primo post...
Mi sento quasi di dover giustificare il perchè abbia voluto aprire un blog.
Non è che fisicamente si sente la necessità di avere e gestire un blog, ma ho deciso di crearlo per poter mettere da qualche parte (per iscritto) miei pensieri che desidero comunicare o semplicemente rileggere, ma anche e soprattutto per diffondere informazioni, link e tutto quel che ritengo sia interessante sapere per tutti.
In effetti il mio primo pensiero che vorrei fissare qui riguarda il sacrosanto diritto alla conoscenza; la conoscenza non intesa semplicemente come cultura, ma la conoscenza intesa come diritto ad acquisire informazioni e come dovere a diffondere informazioni. Credo fermamente che la crescita personale sia indissolubilmente legata alla crescita generale, quindi in poche parole: "Quello che io so DEVO dirlo a te e viceversa".
Ovviamente questo discorso è molto più ampio e complicato e spero di poterlo articolare anche grazie a coloro che visiteranno il blog.
questo è il mio primo blog e questo il mio primo post...
Mi sento quasi di dover giustificare il perchè abbia voluto aprire un blog.
Non è che fisicamente si sente la necessità di avere e gestire un blog, ma ho deciso di crearlo per poter mettere da qualche parte (per iscritto) miei pensieri che desidero comunicare o semplicemente rileggere, ma anche e soprattutto per diffondere informazioni, link e tutto quel che ritengo sia interessante sapere per tutti.
In effetti il mio primo pensiero che vorrei fissare qui riguarda il sacrosanto diritto alla conoscenza; la conoscenza non intesa semplicemente come cultura, ma la conoscenza intesa come diritto ad acquisire informazioni e come dovere a diffondere informazioni. Credo fermamente che la crescita personale sia indissolubilmente legata alla crescita generale, quindi in poche parole: "Quello che io so DEVO dirlo a te e viceversa".
Ovviamente questo discorso è molto più ampio e complicato e spero di poterlo articolare anche grazie a coloro che visiteranno il blog.
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