Il sorriso di XXX è invece un sorriso di complicità, quasi ammiccante: è decisamente un sorriso colpevole. Con esso XXX pare voler dire a chi lo guarda che lui lo sa bene che chi lo guarda lo considera un uomo abbieto e ambizioso, capace di tutto, assolutamente privo di un punto debole, malgrado quella sua aria da ex colleggiale povero e da leccapiedi da sagrestia: e vuol dire al tempo stesso, a chi lo considera tale, che lo può pure fare, e che, se per caso, su questo punto, ci fossero dei conti da regolare, la cosa era, oggettivamente, rimandata sine die (cioè al giorno in cui XXX non fosse stato più un potente). Non solo, ma ogni regolamento di conti, con l'impotente e idealista 'semplice cittadino' che formulasse su di lui un giudizio sulla verità da lui stesso ammessa, era sempre, in qualche modo impedito da qualcosa di più urgente, di più pubblicamente urgente.
[...] Infine questo sorriso esprimeva anche un altro messaggio, che è un messaggio essenziale, indispensabile e direi quasi sacro in Italia: XXX, cioè, sorridendo furbescamente, voleva far sapere ininterrottamente, senza soluzione di continuità, e a tutti che egli era furbo. Quindi che lo si lasciasse andare, per carità, che lui 'sapeva certe cose', 'aveva certi affari urgenti di importanza nazionale' , che lui 'era così abile e diciamo pure strisciante' da cavarsela sempre nel migliore dei modi e nell'interesse di tutti. [...]
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
ho letto il link a questo blog nel forum ancora spoglio di Antonio Rezza e l'ho voluto visitare. Ma è davvero un signor Blog! Complimenti!
Non posso restare impassibile a dei complimenti.
Grazie lazzaroblu per la visita e per il commento.
Pasolini sempre attuale...dunque il modo di fare politica non cambia...non ancora...
Posta un commento