venerdì, marzo 27, 2009

Dopo Fortapàsc

A volte i film ti lasciano l'amaro in bocca, per ben tre vole mi è successo ultimamente e continuo a dolermi per il mio circondario: Gomorra, in maniera strepitante e hollywoodiana, La Domitiana, in pochi frammenti e adesso Fortapàsc.

Allora vedi e ascolti le persone che ti parlano della malavita, di come questa si è infiltrata nella nostra società e di come le nuove generazioni dovranno conoscerla e combatterla.

Dopo aver sentito troppe volte le stesse parole e/o concetti mi viene un dolore forte al centro dello stomaco, una nausea forte, conati pronti ad esplodere.

Quando potremo iniziare davvero a cambiare le cose? Quando potremo iniziare a far capire che non è così che vogliamo vivere? Ma realmente NON vogliamo vivere così? E' difficile non vivere così, già nel nostro piccolo.

Si può combattere la camorra, da subito, basta ad esempio non darle direttamente soldi.

Quanti di quelli che presentano film come Fortapàsc e parlano in maniera così “dotta” della situazione politica locale prima di rincasare si fermano da una prostituta?

Quanti fanno uso di droghe? Quanti insomma con il loro lavoro, magari pienamente legale, finanziano la camorra?

Perché qualcosa si può già fare “amici miei”, da subito, da stasera. Perdere l'abitudine, così diffusa tra noi giovani/non giovani, di farsi le canne, di tirare cocaina, di iniettarsi eroina o quel che sia.

Non si tratta di perbenismo, non si tratta di moralismo, io la vedo in maniera diversa.

La droga era forse un tempo anche una forma di protesta, una forma di ribellione, negli anni 80 era pure di moda (come diceva anche Pazienza), ma oggi è semplicemente aderire alle regole che ci stanno intorno.

Qui non si tratta di problemi quali la liberalizzazione, si tratta di fonte di reddito certo per un certo sistema che si può iniziare ad attaccare da stasera, basta “solo” decidersi. Le domande da porsi sono queste: ”Quanto spendo in fumo al mese? E in cocaina? Quante volte in una settimana vado a puttane?”

lunedì, marzo 16, 2009

Un ritorno inatteso

Dopo anni, non ricordiamo neanche quanti, torniamo a suonare dal vivo (per 18 minuti).
Giovedì 19 Marzo apriremo la serata del Jarmusch, basso e chiatarra, niente batteria per ora (non ci sembra il caso di esagerare).
Noi aspettiamo.

venerdì, marzo 06, 2009

Quando qualcuno dice ciò che covi con le parole giuste

F: «La televisione è un organo
di potere economico, di scambio, come tutti gli
elettrodomestici. I potenti scambiano le ideologie,
stupide, fondamentale per fare il proprio comodo».
A: «L’essere privato di persone pubbliche diventa
l’unico modo per allacciarsi alla vita triste che
conducono coloro che la televisione la guardano.
Bisognerebbe sopprimere fisicamente chi ha inventato
trasmissioni nelle quali vengono viste altre
persone che si manifestano nella loro vita privata,
che poi è la nostra sventura. Idealizzare la vita
privata permette a chi è a casa di sentirsi come
chi è nel televisore: questa è una deportazione di
volontà moderna. È un Olocausto non meno grave
del nazismo».
F: «Perché adesso l’uomo è schiavo e consumatore,
vive nella realtà che lo divora. La fantasia non è
soggetta a regole, ognuno coltiva la sua. Il potere
cerca di veicolare la fantasia perciò penso che di
questi tempi sia una forma di lotta. Da qui la deportazione
delle illusioni».
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F: «La speranza è un sentimento cattolico, fa schifo».
A: «È spudoratamente cattolico».
F: «L’hanno inventato loro per scongiurare l’ambizione».

A:«La speranza sottintende che in questo momento
si può anche non fare perché c’è qualcosa
che manderà il meglio o il peggio. La speranza è
un anestetico inventato per calmare le ansie del
presente. Anche noi diciamo “speriamo”, ma utilizziamo
il termine come un intercalare. Noi non
speriamo in niente. Tutto può andare meglio, non
una cosa soltanto. Che sia una speranza integrale:
tutto deve andare meglio, non solo i cazzi propri».


Estratti da un'intervista di Francesco Villari ad Antonio Rezza (A:) e Flavia Mastrella (F:)


PS
D'accordo su tutto, tranne che sulla soppressione fisica, di chiunque.

venerdì, febbraio 06, 2009

John Cage versus Mike Bongiorno

Nel 1958 Cage partecipò al telequiz Lascia o raddoppia? in qualità di esperto di funghi e vinse la puntata, portando a casa 5 milioni di lire. Durante lo spettacolo si esibì in un concerto per caffettiere, sotto gli occhi sbigottiti di Mike Bongiorno e del pubblico italiano. Memorabile il dialogo che ci fu tra il presentatore e Cage quando questi si congedò, vittorioso. Le parole di Bongiorno ci restituiscono la difficoltà nell'approcciare la musica contemporanea.

M.B.: "Bravissimo, bravo bravo bravo bravo. Bravo bravissimo, bravo Cage. Beh, il signor Cage ci ha dimostrato indubbiamente che se ne intendeva di funghi... quindi non è stato solo un personaggio che è venuto su questo palcoscenico per fare delle esibizioni strambe di musica strambissima, quindi è veramente un personaggio preparato. Lo sapevo perché mi ricordo che ci aveva detto che abitava nei boschetti nelle vicinanze di New York e che tutti i giorni andava a fare passeggiate e raccogliere funghi".
J.C.: "Un ringraziamento a... funghi, e alla Rai e a tutti genti d'Italia".
M.B.: "A tutta la gente d'Italia. Bravo signor Cage arrivederci e buon viaggio, torna in America o resta qui?".
J.C.: "Mia musica resta".
M.B.: "Ah, lei va via e la sua musica resta qui, ma era meglio il contrario: che la sua musica andasse via e lei restasse qui".

(fonte wikipedia)


sabato, gennaio 17, 2009

A Secret Rose


Il 17 Febbraio saremo (io e edo, chi altri) di nuovo all'auditorium, di nuovo incazzati e pronti a fracassare le nostre chitarre, stavolta spero di riuscirci. Sto ascoltando Chatham in questo momento, porco DIO! E' qualcosa di celestiale, veramente geniale, una pioggia di suoni da varie direzioni, che ti sposta da una parte all'altra e non ti lascia il tempo di pensare a niente. Una delle cose più forti che si possa fare con le note è ammucchiarle, moltiplicarle per aumentarne l'intensità e per scoprire le microvariazioni che naturalmente si vengono a creare, come dire: se 1000 persone suonano un MI con la propria chitarra, quello che ne viene fuori non è un MI x 1000, ma qualcosa di diverso, qualcosa che tende al MI x 1000 ma non lo è. Chatham questo lo sa bene e riesce a sfruttarlo in maniera eccellente!
Ci vediamo a Roma.

giovedì, gennaio 15, 2009

sabato, gennaio 10, 2009

0 1 3 4....5,87


Perché ha senso andare in Afghanistan negli anni 80?
Sparagna, io mi sento molto vicino a te, non ti conosco forse per nulla, ma sono vicino al tuo modus. Il fatto è che io sono "agiato" e tu hai veramente (forse) avuto problemi...mah...
Di Hiroshima, delle bombe, delle persone mutilate e dei loro figli modificati, nuove forme di pop-art. Allora odi gli Stati uniti, allora pensi che abbiano avuto il coraggio(?) di sganciare un ordigno nucleare che avrebbe fatto danni ignoti... Allora pensi che gli Stati Uniti hanno problemi economici, pensi che VENDONO armi ad Israele, pensi che la II guerra abbia fatto bene all'economia dell'occidente, che i carri armati rendono di più della mozzarella di bufala...che...che...che...

lunedì, ottobre 20, 2008

A volte ci penso

Ci sono tante cose che avrei voluto dire/pensare, una di queste l'ha pronunciata alcuni anni fa il prof. Giorgio Franceschetti (luminare dei campi elettromagnetici):

"Perché se ci pensate bene, a parte tutta la stima che possiamo avere di noi stessi, siamo un po' di acqua e sali sciolti"

P.S.
Diceva questo perché in ultima analisi l'interazione dei campi con l'uomo è simile all'interazione che essi hanno con l'acqua. In particolare si riferiva all'interazione con il campo elettromagnetico terrestre, giustificando una "corretta" posizione dei talami.

sabato, ottobre 11, 2008

Radiotelevisione Italiana

Annus Domini 1988, Italia del passato, RAI Radio-Televisione-Italiana. La bomba del punk è scoppiata dieci anni prima, in Italia risuona adesso la sua eco.


Annus Domini 2008, Italia del presente, RAI Radio-Televisione-Italiana.

venerdì, ottobre 10, 2008

E' questo il punto .

Il fatto è che puoi scegliere, se hai la libertà per farlo, la conoscenza dei fatti (utopia dei nostri tempi) la libertà per non rispondere delle proprie azioni, in definitiva sei libero se hai un mucchio di soldi, sei libero in un a gabbia molto grande.

P.S.
Ha ragione Travaglio quando dice che Berlusconi è l'ultimo vero comunista, pronto a elargire denaro dello Stato ad Alitalia o alle banche in crisi, pronto ad aiutare l'economia privata con i soldi di tutti...C'è qualcosa che non mi torna.

mercoledì, ottobre 08, 2008

Un forte mal di testa con cerchio annesso

Alla fine si era convinto che la cosa migliore fosse proprio quella, ci aveva pensato a lungo, aveva speso intere giornate a programmare il tutto nei minimi particolari. E-mail, e-mail a tutti quelli che lo avevano conosciuto, anche solo se avevano intrattenuto una discussione che lui ricordasse, che lui riteneva degna di nota, allora avrebbero "meritato" una lettera, seppur senza la spesa del francobollo. Dire che ne aveva abbastanza sarebbe stato riduttivo, ma secondo lui rendeva il concetto, continuava a soffiare fumo fuori dalla finestra e a ripetersi - E' banale, platealmente condiviso, un'ovvietà, ma ne ho abbastanza, questa è la verità. Forse l'ingrediente che mi manca è la determinazione, ne ho sentito parlare spesso, ma davvero non riesco a cogliere il concetto: DETERMINAZIONE...Per cosa?!?! - si era messo ad urlare fuori dalla finestra in strada - Per cosa?!?! - un bambino che stava giocando con dei suoi amici sentendo le urla si era voltato e ora guardava incuriosito verso l'alto- Cosa cazzo stai facendo?!? Perché stai crescendo, te lo sei mai chiesto? Invece di giocare come un coglione tutto il giorno, ti sei mai chiesto chi cazzo sei TU?!?! - Certo che una vita come la sua non era semplice da vivere: si sarebbe posto ugualmente tutte quelle domande? Sarebbe mai giunto alla conclusione che si affrettava a spiegare nelle e-mail? Tele-sensibile, questo è il termine con cui vengono definiti i soggetti come il nostro spaventa-bambini. Provate ad immaginare cosa vuol dire accusare una fitta alla testa ogni volta che un'onda elettromagnetica opportunamente modulata vi trapassa il cranio...Forse fino a 10 - 15 anni fa non sarebbe stato così grave (ne dubito), ma ai nostri giorni vivere lontano da campi di varia natura è impossibile e quindi le fitte di cui dicevo prima, il nostro, le riceve mediamente ogni 2 minuti, secondo + secondo -. Riuscite a capire adesso? Riuscite a sentire il dolore?

mercoledì, settembre 24, 2008

Quindi Sartre

Non ricordo neanche più perché comprai "Il Muro", forse perché il nome di Sartre compare troppo spesso in ambiti così diversi che mi è sembrato doveroso leggerlo. Trovarsi in sintonia con quello che "Il Muro" ti sbatte in faccia è fin troppo semplice: ci si crede fortunati portatori di vita, di una luce unica e preziosa, ma purtroppo ciò è solo un'illusione; spararsi un colpo in testa vale come scendere in riva al mare a passeggiare.
Poi mi viene in mente Sclavi e il suo DellamorteDellamore, la parte dove Francesco Dellamorte spara all'impazzata sulla folla per portarsi avanti col lavoro (faceva il becchino, ricordate?), beh, leggete Erostrato di Sartre e scoprirete le infinite analogie.
Insomma, mi piace un bel po' questo scrittore, è agile, moderno, pulp e profondo come il K2 al contrario.

martedì, settembre 16, 2008

Sarà l'età (la nostra avanzata) oppure stiamo messi male?

Come molti ero solito vedere le date dei concerti sul sito di italy-gig-list dove qualcuno, non lo conosco, ma ora più che mai vorrei, riusciva a sintetizzare i concerti, elettrici ed elettronici, più "attraenti" della nostra penisola. Tra le altre cose fu proprio sul suo sito che appresi del concerto che Branca avrebbe tenuto a Roma (vedi post precedenti).
Beh, con mio sommo dispiacere il sito chiude, con una giustificazione sacrosanta e da me condivisa al 99,9%. Ve la riporto di seguito e vi annuncio che presto, forse, scriverò altre cazzate su questo mio blog.

"

'IT'S NOT FUNNY ANYMORE'

(Husker Du)

era un po di tempo che cercavo di farmi ritornare in mente le motivazioni per cui mandare avanti questa cosa.

piu' pensavo, piu' capivo che non ne valeva veramente piu' la pena.

infatti, la missione e' conclusa.

conclusa per evaporazione dell'obiettivo: quello di diffondere informazione riguardante una 'scena'.

perche' la 'scena', cosi come conosciuta, intesa e vissuta dallo scrivente per molti anni, non esiste piu'. morta per spappolamento.

per essere leggermente piu' preciso, la 'scena' si e' trasformata, nella sua maggior parte, in una misera, noiosa, ripetitiva fino alla presunzione, fatua, conservatrice e bigotta, falsa, straprovinciale, assopita, rinbambita, babbea imprenditoria da strapazzo con le pezze al culo.

a cascata, quello che la 'scena' offre sono in grande maggioranza banalita', concerti banali, dischi banali, discorsi banali, idee banali, personaggi banali . qualche mese, se va bene, e poi evaporano senza lasciare neanche un porco di alone.

mi serve? no, no, no e, sto cazzo, no!

oltre questa condizione oggettiva, di cui se non se ne ha la percezione significa essere partecipi allo stato di profonda delirante ipnosi collettiva che regola la vita di questo paese in questi anni a tutti i livelli, e che di se gia' basta ed avanza, avevo anche il 'bonus', cioe' le email di chi si lamenta della lista, di agenzie che si lamentano della lista, di gruppi musicali che si lamentano della lista, di gestori di locali che si lamentano della lista, di genitori dei minorenni che consultano la lista che si lamentano della lista, ma soprattutto uno sciame di uffici stampa che pensano di essere gli unici sulla terra ad avere qualcosa da promuovere, e soprattutto che abbiano le capacita' per farlo. che errore devastante.

cosi non va.

la musica, con annessi e connessi, dovrebbe aiutarti a cambiare la vita, non a cambiarti gli abiti ed il 'trend'.

quindi, bisognera' farsi cambiare la vita da qualcos'altro.

quindi, e' ora di chiudere.

niente di personale.

amici come prima.

cioe', per niente.

"

martedì, maggio 06, 2008

Ao, mi sposo.

Ci sono ancora, non sono stanco di scrivere il mio diario di bordo on line. Mi sono smarrito "in acque profonde" pur restando "fedele alla roba", ma non alla linea, che come sappiamo non c'è. Non c'è neanche più la lira, ma siamo fedeli all'euro, e poco cambia.
La novità è che con solo due numeri posso dirvi quando mi sposo: l'8/8/08, la novità è che mi sento sempre più un granello inutile in un meccanismo che mi sta inglobando, e non mi riferisco al matrimonio, ma a voi altri. La banalità e la retorica delle cose che penso mi fanno sentire ancora più sconsolato, è mai possibile che non riesco a capire di cosa è fatta la tranquillità assoluta, tranquillità assoluta...tranquillità assoluta.
Ieri altro convegno con alcuni cittadini (in realtà il teatro Izzo era pieno) "attenti" al problema dei rifiuti nella nostra regione. Non ne posso più, non c'è modo di cambiare direzione. Non siamo interessati o siamo interessati troppo poco. Dove cazzo sono i fottuti rappresentanti? Abbiamo deciso di votare ed eleggere qualcuno per occuparsi dell'amministrazione, forse avrebbe più senso indire delle elezioni per decidere quali boss della camorra devono avere più potere. Sento ogni tanto parlare del processo Spartacus, a me viene in mente il film di Kubrick, ma di schiavi che spezzano le catene neanche l'ombra. I giornali non parlano di questo che sembra essere un processo che farà esplodere delle bombe e ci riporterà indietro di quasi 20 anni, 16 anni per l'esattezza. In due circostanze ricordo perfettamente dov'ero: 23 Maggio 1992 (Strage di Capaci) ero al matrimonio di mio cugino (io un quasi tredicenne) e ricordo i volti sgomenti delle persone, le evocazioni di un passato pesante come il "piombo"; 11 settembre 2001 ero diretto verso Formia, in auto con mia sorella e mio cognato, attento a ciò che la radio diceva, convinto che fosse uno scherzo di un moderno Orson Wells...confuso non riuscivo a capire...
E ora? La Storia che leggiamo, che cerchiamo di capire e interpretare, la Storia che cambia sotto i nostri occhi come in "1984"...Mangano condannato -> Mangano eroe...Che si può fare? Chomsky sostiene che ognuno può fare, nel suo consueto pseudo-ottimismo. Si può cambiare rotta, come del resto è accaduto da sempre, le varie rivoluzioni hanno inciso nettamente sull'evoluzione della nostra specie. Ok, allora avanti con la prossima, ma presto, perché sto diventando vecchio e tra un po' avrò paura per i miei figli.

lunedì, marzo 24, 2008

Berliner Kindl

Nuovo rapporto, questa volta da Berlino. Visita da turista "povero" per soli 3 giorni e 1/2, volo low cost (=aereoporto per poveri=Schönefeld). Impressioni buone e cattive contemporaneamente, quelle cattive non sono ovviamente sulla città in sé, quella non l'ho vissuta, sono sulla globalizzazione e il suo effetto, il totale schiacciamento delle diversità, l'appiattimento ad usi e costumi unificati per produrre un unico individuo e vendere potenzialmente in tutto il mondo lo stesso prodotto. Quindi a Berlino credo che si possano trovare tutti i franchising possibili. La cosa che mi ha colpito è lo spazio, mastodontiche costruzioni, con architetture spigolose e in moltissimi casi trasparenti per l'80%. Piazze (Potsdamer e Alexander) impressionanti e sconfinate. Collegamenti che ti portano in un lampo da una parte all'altra della città.
E il muro? Il check point Charlie? Attrazioni per turisti, il pezzo di muro che è rimasto a Warschauer Straße divide adesso il nulla, due città un tempo totalmente diverse che sono perfettamente uguali (almeno all'occhio del turista di 3 giorni e 1/2) o che tendono ad essere tali. Ogni tanto una traccia di quello che fu il muro è visibile in svariate parti della città. Gadget dell'ost (est) sono in vendita ai turisti che posano sorridenti con le guardie vestite delle vecchie uniformi o sullo sfondo di un muro che ha perso completamente senso e non è nient'altro che una enorme installazione di arte moderna.

P.S.
Ho letto che la repubblica popolare Cinese è entrata nel WTO (World Trade Organization) nel 2001.

sabato, marzo 01, 2008

Rapporto dalla città delle allucinazioni


Sfatiamo subito un mito, eravamo in 68 (tra chitarre, bassi e batteria), ma se da un lato mi viene da dire purtroppo, dall’altro sono contento per l’Auditorium, che probabilmente ora avrebbe una sala Petrassi completamente sconquassata se su quel palco fossimo stati davvero in cento. Diciamo anche che non hanno preso parte all’evento solo i “migliori chitarristi delle scuole romane”, come il volantino prometteva: un gran numero di musicisti proveniva dalle più svariate nazioni, Svezia, Slovenia ed Inghilterra, ad esempio. Nei tre giorni (26-27 e 28 Febbraio) abbiamo provato tantissimo e con intensità sempre molto alta. Non potrò mai dimenticare il momento in cui ho sentito per la prima volta il suono di tutte quelle chitarre, quando la mattina del primo giorno John Mayer (il nostro direttore) ci ha chiesto di suonare tutte le corde a vuoto e nello stesso momento…

Glenn Branca è stato quasi sempre presente alle prove e in tutti i momenti era pronto ad incitarci e applaudirci (specie alla fine del terzo movimento), fiero di noi e di come abbiamo proposto la sua musica.

“Hallucination City” è semplicemente apocalittica, quattro movimenti (March, Chant, Drive, Vengeance) che partono da un’onda che si propaga tra i musicisti e conducono l’ascoltatore a qualcosa di molto simile al Big Bang intergalattico!

Suonandola avvertivo distintamente un magma che fluiva tra di noi sul palco e schizzava in sala per assalire lo spettatore.

Glenn mi ha “estasiato” con più scene da artista folle (qual è): ha litigato praticamente tutti i giorni con i fonici poiché non erano mai propensi ad alzare i volumi ai livelli criminali che lui pretendeva. Ha letteralmente inseguito un fonico in preda ad un attacco d’ira, è inciampato sul palco cadendo rovinosamente (senza conseguenze, per fortuna) e rialzandosi tranquillo, ancora più scapigliato di prima e pronto a sconvolgere il prossimo.

Grazie Glenn! Grazie per la tua musica.

domenica, febbraio 10, 2008

Brancamenta e i 100 Folli

Sì, questo blog esiste ancora ed è ormai diventato, da tempo, un semplice contenitore dei miei deliranti resoconti, o meglio rapporti come direbbe Burroughs. Dunque, il nostro, cioè io, si prepara ad andare a Roma per suonare in un'orchestra di 80 chitarre e 20 bassi, avendo imparato a leggere e interpetrare le note da poco più di un mese. Io ed il mio amico Edo siamo al movimento numero 3 (Drive) che corre a ben 132 bpm e siamo nella merda fino al collo, come cazzo facciamo?! E' veramente improponibile per me, volutamente ignorante, finirà tutto in una mega rissa con il fascista Glenn Branca? Oppure mi sarà consentito esprimermi all'interno delle dissonanze e dei downstroke? Il tutto potrebbe essere trasmesso dalla neonata emittente CRC Channel, ma è tutto ancora in forse, dipende da quanto vogliamo "rischiare". Proseguendo con gli aggiornamenti posso comunicare a me stesso, chi altri legge questo blog altrimenti? Che ho iniziato una collaborazione con la blogzine indieforbunnies, per cui scriverò recensioni di dischi e di concerti, oltre ad improbabili interviste. Per ora questo è tutto, sono immerso in un mare di note in cui affogo e solo un pezzo di legno chiamato chitarra mi tiene a galla...

giovedì, gennaio 24, 2008

Cathodic Ray Mission (correva l'anno 1986)

"Ma anche le belle donne costano molto magari, no?". Certo tutto ha un costo in denaro, no?

giovedì, gennaio 17, 2008

E se fosse come per il cinema?

A volte mi interrogo sui cambiamenti e sul fatto che sono immerso in essi e ne faccio parte; in un modo o nell'altro devo cercare di dare senso agli avvenimenti che avvengono intorno a me. Pensando al peer2peer, di cui ho già scritto più volte, sto iniziando a credere che si sta giungendo ad un cambiamento radicale nella fruizione della musica, e non mi riferisco al fatto banale che i dischi non si comprano più, ma ad un cambiamento più drastico. Come per un film e in maniera maggiore per un libro, anche per un album, ai nostri giorni, la possibilità di avere il tempo per riascoltare è molto ridotta; nell'era pre-internet l'acquisto di un disco era ponderato e il disco segnava un periodo in cui veniva ascoltato e riascoltato(nel caso del vinile letteralmente consumato), invece oggi gli mp3 circolano, vengono ascoltati poi cancellati, e raramente riascoltati. Non c'è più tempo neanche per far emergere un movimento musicale, si produce molta musica (come da sempre), ma adesso, nell'era post-internet c'è la possibilità di poterla ascoltare teoricamente tutta, con il risultato di non riuscire a godersela.

sabato, gennaio 12, 2008

Ci risiamo


Nel 2006 avevo scelto "The Greatest" come uno dei migliori album dell'anno, con mio stesso stupore, del resto diciamo che il country/blues/pop non è propriamente il mio "genere". Ed ora ci risiamo, dopo aver già fatto un album di cover ("The Cover Records" appunto) Cat Power torna con uno strepitoso disco che suona alla perfezione. Suona come The Greatest con una fantastica Dirty Delta Blues Band, che ha incorporato il calore dei dischi in vinile. Ci risiamo, già in "The Cover Records" aveva reso irriconoscibile uno dei brani più famosi in assoluto (Satisfaction) e adesso riesce a rifarlo con un brano forse ancora più noto, New York cantata nientepocodimeno che dalla Voce in persona. E non è che il primo brano del disco, seguono mostri sacri della musica americana compreso quel tale con lo stesso nome dell'indagatore dell'incubo. La donzella col caschetto rivisita anche un suo vecchio brano tratto dal disco considerato best seller (MoonPix) e ce ne propone uno tutto nuovo niente male.
Dopo averla vista ad Urbino in solitario avevo abbassato la guardia nei confronti della tipa, ma se viene da queste parti (cioè Roma) con la band al seguito penso che una birra a bordo palco non me la toglie nessuno. Video nuovi ancora non ci sono sul Tubo, quindi ne ho messo uno a caso, ah, a proposito il disco di cui ho parlato in questo post si chiama Jukebox e potrebbe anche essere uno dei migliori del 2008...