A volte i film ti lasciano l'amaro in bocca, per ben tre vole mi è successo ultimamente e continuo a dolermi per il mio circondario: Gomorra, in maniera strepitante e hollywoodiana, La Domitiana, in pochi frammenti e adesso Fortapàsc.
Allora vedi e ascolti le persone che ti parlano della malavita, di come questa si è infiltrata nella nostra società e di come le nuove generazioni dovranno conoscerla e combatterla.
Dopo aver sentito troppe volte le stesse parole e/o concetti mi viene un dolore forte al centro dello stomaco, una nausea forte, conati pronti ad esplodere.
Quando potremo iniziare davvero a cambiare le cose? Quando potremo iniziare a far capire che non è così che vogliamo vivere? Ma realmente NON vogliamo vivere così? E' difficile non vivere così, già nel nostro piccolo.
Si può combattere la camorra, da subito, basta ad esempio non darle direttamente soldi.
Quanti di quelli che presentano film come Fortapàsc e parlano in maniera così “dotta” della situazione politica locale prima di rincasare si fermano da una prostituta?
Quanti fanno uso di droghe? Quanti insomma con il loro lavoro, magari pienamente legale, finanziano la camorra?
Perché qualcosa si può già fare “amici miei”, da subito, da stasera. Perdere l'abitudine, così diffusa tra noi giovani/non giovani, di farsi le canne, di tirare cocaina, di iniettarsi eroina o quel che sia.
Non si tratta di perbenismo, non si tratta di moralismo, io la vedo in maniera diversa.
La droga era forse un tempo anche una forma di protesta, una forma di ribellione, negli anni 80 era pure di moda (come diceva anche Pazienza), ma oggi è semplicemente aderire alle regole che ci stanno intorno.
Qui non si tratta di problemi quali la liberalizzazione, si tratta di fonte di reddito certo per un certo sistema che si può iniziare ad attaccare da stasera, basta “solo” decidersi. Le domande da porsi sono queste: ”Quanto spendo in fumo al mese? E in cocaina? Quante volte in una settimana vado a puttane?”